Per una volta consentite di dire che, in fondo in fondo, così visionario chi scrive non è. Rompiscatole, vero, puntiglioso, scontroso e chi più ne ha ne metta, però sulla vicenda mense siamo arrivati alla resa dei conti.
La dirigente Angela Santaniello ha revocato l’incarico al direttore esecutivo del contratto e si prepara per la “decadenza” delle due ditte che in associazione temporanea stanno gestendo il servizio. Lo fa perché da quando è rientrata ha fatto le “pulci” a un servizio che è andato avanti senza certezze per il Comune. All’interno del quale – come accade per i rifiuti, ad esempio – nessuno sembra preoccuparsi di quali siano realmente le cifre, cosa si incassi e cosa non, cosa funzioni o meno.
Si procede per inerzia, poi se i contratti non vengono rispettati pazienza. Se il “data entry” (ricordate?) è un modo per sistemare qualche amico degli amici, ma non rende un centesimo al Comune, pazienza. Sono anni che si denunciano certe cose, i costi spropositati, quello che non va nelle mense e oggi i dati – a quanto sembra – sono sballati. Di recente ci si è accorti che l’azienda – in proroga della proroga, con una procedura che in altre occasioni avrebbe fatto intervenire il mondo intero della filiera dei controlli (dalla Procura all’Anac) – ha fatturato oltre il dovuto. Una svista, a quanto sembra, i soldi certamente verranno restituiti, ma quello che emerge è paradossale.
I dati sulle presenze? Mai rilevati o quasi, alla faccia del capitolato, del 3.0 e di tutto quello che si vuole. Le fatture alle famiglie – perennemente in ritardo, fra l’altro – sono state inviate con chissà quali dati visto che ci sarebbero discrepanze tra quanto presentato dalle ditte e quanto rilevato in Comune. E come un altro rompiscatole, quale l’amico Luciano Dell’Aglio, ha fatto rilevare spendendo cifre a questo punto ingiustificate.
Per non parlare di pasti forniti allo stesso bambino, che nel frattempo aveva cambiato scuola, in contemporanea e in più casi. Un danno all’ente e uno alle famiglie.
Errori, certo, superficialità nelle verifiche, ma questo la dice lunga su come vadano le cose in questo Comune. Strano che nessuno zelante consigliere, né l’anti corruzione, che nel caso Santaniello portarono alla revoca dell’aggiudicazione dell’appalto, abbiano nulla da dire. E in attesa che il Tar decida sulla nuova gara, che pure ha mostrato evidenti lacune e sulla quale sono state denunciate pressioni dalla segretaria generale, torna la domanda di qualche tempo fa: a settembre che succede?