
Io copio, tu copi, egli copia… No, non è il ripasso del presente indicativo del verbo copiare, ma la dimostrazione che la combinazione ctrl+c – ctrl+v è dannosa non solo per il mondo dei media, ma anche per le pubbliche amministrazioni. Soprattutto quando si arrivano ad affermare delle singolari bugie.
Succede ad Anzio, dove all’emergenza rifiuti sembra ci si stia abituando, basta vedere i cumuli ancora in giro, ma intanto il consiglio comunale sembra avere risolto il problema con il passaggio ad “Ambiente spa” di Ciampino. Mai stato contrario a una società pubblica, anzi, ma sulle modalità di scelta qualche cosa va ricordata. È stato il sindaco a decidere, scrivendo al suo collega di Ciampino, a far ratificare in giunta e poi a dire al “recinto” di votare. Allargato, purtroppo, questo alveo che ha detto sì senza nemmeno porsi il problema di verificare quello che andava ad approvare. Ci arrivo.
La Ambiente spa sembra società solida, certo più della Volsca che fu scelta con le stesse modalità (dallo stesso sindaco) e della quale paghiamo ancora le conseguenze. Ha fatto un’offerta basandosi sul capitolato che aveva predisposto il Comune, con degli aggiustamenti, ma non sappiamo se altre aziende pubbliche – procedendo con una manifestazione di interesse – avrebbero fatto di meglio. Invece siamo arrivati a Ciampino all’ultimo minuto dell’ultimo giorno utile, in assenza di una “visione” che nel settore ambiente manca da quando il centro-destra governa questa città e cioè dal ’98 a oggi. Inutile cercare responsabilità di altri.
Ma veniamo all’ingresso nella società e agli atti che lo accompagnano.
1 – Nella relazione firmata dal dirigente a interim dell’area tecnica, Luigi D’Aprano, e dal funzionario del servizio ambiente Walter Dell’Accio (che – nulla di personale – per opportunità dovrebbe essere spostato altrove dopo la sentenza della Corte dei conti), si legge fra l’altro che: “A fronte di un impegno del Comune di Anzio nell’implementazione del servizio di raccolta differenziata e del positivo riscontro che il medesimo ha raccolto in tutti i livelli della cittadinanza e degli utenti, costituisce esigenza preminente dell’Amministrazione comunale il mantenimento ed anzi l’ulteriore incremento dei livelli attuali”.

Come? Impegno che non si vede (i dati della differenziata non sono praticamente mai cresciuti) e “positivo riscontro” di cosa? Non sembra farina del sacco di chi ha scritto, a dire il vero (senza offesa) e così sorge il dubbio che possa essere un copiato. Detto e fatto, l’intera relazione è praticamente pari pari a quella del Comune di Castel San Pietro Romano (che ha aderito nel 2017) e che trovate qui divertitevi a confrontarla con quella di Anzio – la trovate qui – e vedrete. Una cosa simile si trova anche per San Sebastiano al Vesuvio . D’altra parte Umberto Eco suggeriva, quando era più facile, di copiare la tesi di laurea se non si avevano idee. Oggi, però, il web aiuta a scoprire le marachelle molto facilmente.
2 – Dobbiamo dedurre che né il sindaco, al solito molto attento a leggere tutto, tanto meno i consiglieri e gli assessori, si siano resi conto che quell’affermazione era almeno azzardata – ma è il caso di dire falsa – e che forse andava fatta una verifica. Nemmeno i grillini, dispiace, i quali scoprirono che un “copia e incolla” c’era già stato e forse anche peggiore: il regolamento sulla differenziata era stato copiato dal Veneto, senza nemmeno cambiare le norme di riferimento. In consiglio nessuno l’ha detto, a quanto risulta, ma non c’è verbale e di fronte a un “copia e incolla” simile almeno qualche comunicato sarebbe uscito. Nulla.
3 – Così come nessuno si è accorto o si è preso la briga di verificare il dato sulla raccolta differenziata. Nel 2019 – è scritto nella relazione dei tecnici del Comune – è stata al 50,91% e 50,08% nel 2020. Peccato che l’ultimo dato di Ispra Ambiente dica che ad Anzio, nel 2019, la differenziata è stata del 43,11% come si può leggere nel catasto dei rifiuti mentre il dato 2020 non c’è ancora. Sempre per il 2019 il Comune indica 33 milioni 85.917 tonnellate di rifiuti prodotti, Ispra 33 milioni 384.600. Chi dei due sta mentendo? Inoltre, se la differenziata non aumenta quando Rida – come ogni anno – nel 2022 chiuderà ancora il suo impianto, avremo un’altra emergenza. Con chi ce la prenderemo?
4– Sempre copiato e incollato l’ultimo passaggio: “La presente relazione, prima dell’adozione, sarà pubblicata con lo schema di atto deliberativo, ai fini della consultazione pubblica (….)” Peccato che sul sito del Comune sia uscita solo dopo la votazione e che ai consiglieri comunali sia stata consegnata qualche giorno prima del voto, usanza atavica in questo ente da “ultimo minuto”.
5 – E va be’, pare di sentirli, stai a guardare queste cose… Ma la “partecipata” non la volevi pure te? Certo, lo ripeto, ma non così. Soprattutto non una realtà che sarà anche virtuosa ma pur servendo 16 Comuni, arriva a 170.000 utenti. La città più grande è Ciampino con poco più di 38.000 abitanti e tre volte meno l’estensione territoriale di Anzio. Tra tutti i centri serviti non ce n’è uno sul mare, quindi con un flusso di presenze che d’estate aumenta, ma anche con la vicenda “seconde case” e affitti stagionali che finora nessuna gestione ha mai affrontato e risolto. Senza contare che la società ha copiato e incollato, “aggiustandolo”, il capitolato predisposto da Anzio. Del resto una base di partenza doveva pur averla.
6 – Ci sono comunque spunti interessanti nell’offerta che viene fatta. Si parla di “porta a porta” spinto, anche in centro (ma non si indicano le modalità, soprattutto per l’estate), di trasformare le attuali (e abbandonate) isole ecologiche “Usa & Jetta” regolamentandole e migliorandole tecnologicamente, di applicazione Junker già in uso in altri Comuni, di una pesa e del compostaggio sia domestico che di comunità (chi lo dice alla Biogas?). Benissimo, ci offrono anche 2000 compostiere nel “pacchetto”. Le nostre che fine hanno fatto?
7 – Tutto questo ovviamente ha un costo. Con l’appalto ipotizzato (e “bocciato” dal consulente chiamato dal Comune su mezzi, durata e tariffa puntuale), uscito dalla porta e rientrato dalla finestra, si immaginava di spendere 8 milioni 763.514 euro più iva. Ambiente spa propone 9 milioni 245.000 euro, oltre iva. Mezzo milione in più che fa 3,5 milioni in 7 anni, tanta è la proposta del piano finanziario. Congruo? Può darsi, il piano è “asseverato” da una società di consulenza, ma l’unico termine di paragone è il precedente capitolato e così si spende di più. Circa 2 milioni, poi, se consideriamo l’attuale base d’asta del fallimentare servizio che abbiamo.
8 – Altre “chicche”? Le squadre “volanti” erano e restano istituzionalizzate. Il consulente Quattrociocchi aveva sollevato dubbi, all’Ambiente spa hanno accettato senza colpo ferire. Avremo “dedicati appalti” (e altri costi) in alcune zone della città. Altre persone da tenere sulla graticola, da far lavorare quando serve, magari in prossimità delle elezioni. Basta leggere la proposta tecnica e si scopre dove. Così come si scopre che il servizio è gratuito quando ci sarà da pulire la spiaggia a seguito di mareggiate, ma al massimo due volte (non serve essere lupi di mare per sapere che ad Anzio sono molte di più) poi se occorre il Comune chiama. E paga.
9 – In tutto questo, il piano finanziario parte dal 2022, mentre l’attuale appalto – di fatto in essere con una proroga (ma guai a chiamarla così…) scade il 15 settembre. O Ambiente spa arriva prima o si continua con Camassa ed “eredi” che ci hanno portato, complice la politica, in questa condizione. Vedremo se ci sarà qualche altra “invenzione” per arrivare al 31 dicembre e vediamo se tra posti da assegnare, “controllo analogo” previsto per legge e influenza di un Comune che è il più grande della società, la politica dirà ancora la sua sul servizio. Intanto si multa l’attuale azienda?
10 – A proposito di “proroga”, sembra passare inosservato (e guai a chiedere, come ha provato a fare Lina Giannino) che dal 3 aprile al 15 maggio gli “eredi” di Camassa hanno lavorato in assenza di qualsiasi atto. Dal 15 maggio a oggi, non c’è ancora uno straccio di contratto. Si può? Ad Anzio tutto è possibile. Anche che l’assessore all’ambiente non sia in Consiglio quando si decide di passare a una “partecipata” o che non partecipi da tempo alla giunta. Anche in Comune, dicono, si vede poco. Tanto – si vocifera – decidono tutto sindaco e funzionario….