La riflessione su facebook, la replica del Comune. A proposito di continuità…

Fai una riflessione su facebook e hai l’onore di una replica ufficiale dal Comune. La continuità Bruschini/De Angelis adesso è perfetta. Spero che le repliche riguardino tutti i cittadini che quotidianamente segnalano disagi sui social, sarebbe straordinario….. Buche a….. “Risolto!” Monnezza a…. “Zitto tu, sei stato candidato con Tizio!” Sicurezza a Zodiaco: “C’erano i democristiani quando è stato fatto, so stati l’architetti del Pci!”. Biogas… “L’Onu era chiusa, mannaggia”. Ecco, replichiamo a tutti, sarebbe uno spasso.Rispetto alla decedenza, ho poco da aggiungere. Gli atti parlano chiaro, l’associazione ha ottenuto il finanziamento per due eventi – uno a pagamento con incasso in beneficenza e uno gratuito – e l’incasso è stato inferiore ai costi sostenuti dal Comune. Nessuno ha criticato il progetto De Andrè, né associazioni, scuole, volontari e compagnia. Non sono in campagna elettorale, ne ho fatta una mi è bastata e avanzata, non ne farò altre, resto un cittadino vigile e quando posso partecipe. Ho una parola e l’ho mantenuta, cosa che pochi possono dire tra un cambio di casacca e l’altro in Comune. Comunque se da Villa Sarsina vogliono replicare anche alle tensioni di questi giorni con l’assessore Ranucci – in copertina sul giornale di Agostino Gaeta, relative a quanto dicono alla piscina, saremo grati. Magari si scopre che certi personaggi tra associazione e lavori sono gli stessi… Ma l’indecente sarei io. Ai colleghi una indicazione, se posso: non limitatevi a copiare e incollare, approfondite.
Buona lettura, ecco la replica arrivata dal Comune e che mi è stata fatta gentilmente avere, dato che non scrivendo più del territorio da anni non sono più nella mailing list istituzionale.

La nota del Comune
Il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, replica al giornalista Giovanni Del Giaccio: “Orgogliosi del progetto De Andrè, dei nostri studenti e delle nostre eccellenze cittadine. Superato il limite della decenza” “Tra i professionisti a me vicini, uno dei più vicini è stato il giornalista Gianni Del Giaccio. C’è un limite a tutto, ma provare a sporcare, dopo un anno, con basse insinuazioni, lo straordinario lavoro di chi ha curato il progetto De André, con otto mesi di appassionato impegno e con prove infinite, che ha visto protagonisti, in ben quattro eventi, a Villa Sarsina, al teatro di Villa Adele, al Cinema Moderno ed in Piazza Garibaldi, gli studenti del Liceo Musicale Chris Cappell, della Scuola Media Virgilio, del Liceo Innocenzo XII, del terzo Circolo di Nettuno, la Corale Polifonica, la Banda Musicale, cantanti e musicisti di valore assoluto, è un atto che supera il limite della decenza”. E’ la replica del Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, al giornalista, Giovanni Del Giaccio, candidato Sindaco del Pd alle elezioni amministrative del 2018. “Il Comune di Anzio – prosegue De Angelis – ha coperto i costi di un progetto culturale dei nostri ragazzi e delle nostre eccellenze cittadine, che ha ottenuto il prestigioso patrocinio morale della Fondazione De Andrè e la partecipazione di oltre tremila persone, con il ricavato delle emozionanti serate, pari ad ottomila euro, devoluto al Comitato per la lotta contro il Cancro di Anzio e Nettuno, per l’acquisto di un macchinario per la salute pubblica. Su tutto questo non ti consento di infangare le eccellenze della Città, per la quale noi continuiamo a lavorare. La campagna elettorale è finita da un pezzo, anche per te che hai portato il Pd sotto il minimo nazionale!”. Sulla vicenda interviene anche l’Assessore alle politiche culturali e della scuola, Laura Nolfi “Colgo l’occasione per ringraziare l’Associazione Rinascimento e l’arch. Giovan Battista Lo Fazio che, soltanto per amore della città, con la massima trasparenza e spesso intervenendo di tasca sua, ha ottimamente coordinato tutta una serie di eventi di altissimo livello culturale e sociale. Allo stesso tempo, per la collaborazione gratuita, ringrazio il Cinema Moderno,l’Hotel, i Ristoranti, la Banda, la Corale, gli artisti, i docenti, le scuole, i volontari e tutti gli studenti che, ancora una volta, hanno dato prova del loro straordinario talento. A prescindere dalla beneficenza, che comunque è stata fatta nella serata di Villa Adele, con una donazione di ottomila euro, – conclude l’Assessore Nolfi – come Amministrazione avremmo comunque investito diecimila euro per coprire i costi vivi dell’intero progetto (SIAE, service, sicurezza, pubblicità, servizi, stampa del materiale, ecc), con al centro le performance artistiche dei nostri ragazzi dei quali siamo orgogliosi”.

Il post che avevo scritto ieri

Sono strano, è noto, ma con la notizia dell’ennesima donazione all’ospedale di Anzio-Nettuno da parte di associazioni del territorio mi viene una riflessione. Tralasciamo il Comitato del quale ho fatto parte, ma ogni anno ci sono meritevoli iniziative di beneficenza per la nostra struttura ospedaliera. Tutte senza contributi pubblici, forse il patrocinio o qualche targa ricordo. Tutte, tranne una. Che dal Comune ha ottenuto 12.000 euro per una serata e ne ha incassati – quindi dati in beneficenza – sembra 10.000. Succede, se l’associazione è di noti professionisti vicini al sindaco e ben introdotti in Comune. Si chiama Rinascimento…. A spese della collettività

Bilancio, revisori, Capo d’Anzio e quella fidejussione… condannata

Per primi i colleghi della stampa locale sono attratti dai gruppi che si formano, da intese tra chi era contro in campagna elettorale o oggi si ritrova, persino da chi potrebbe essere il futuro candidato sindaco. Va così, è il chiacchiericcio che “tira”, piace a chi frequenta gli ambienti della politica locale. E ormai le notizie seguono il filo dei social, quando non del mero copia e incolla, così basta che un assessore o un consigliere dica la sua lì e sembra venir meno l’impegno a verificare.

Il Natale sul mare è andato benissimo? Vero. L’estate scorsa c’era il “sold out”? Altrettanto vero, anche se dagli incassi della tassa di soggiorno non sembra. Ma i problemi vogliamo guardarli o non? Dell’ultimo consiglio comunale, quello sul bilancio, sappiamo che c’è un piano triennale delle opere pubbliche (in parte ereditato dal passato) che promette scintille ma obiettivamente sarà difficile da realizzare. Sappiamo inoltre, ma ha poca eco, che i revisori dei conti dicono finalmente che le cose – nel bilancio – non vanno. Sono le stesse che l’attuale sindaco, da opposizione di lotta e di governo, imputava a Bruschini del quale, oggi, rappresenta la continuità. Vediamole, a mo’ di esempio: “le previsioni di cassa relative alle entrate sono fin troppo ottimistiche […] e in particolare il parere al bilancio è favorevole ma condizionato allo stanziamento nel Fcde degli introiti da accertamento Imu”. Fermiamoci un attimo: Fcde è il fondo crediti dubbia esigibilità e all’accertamento Imu c’è chi dopo aver collaborato a creare il “buco” da funzionario corre a mettere pezze da dirigente.

Attenzione, perché il Fcde inserito in bilancio, come ricorda il consigliere Luca Brignone “non appare congruo in relazione all’andamento storico delle riscossioni rispetto agli accertamenti ed ai crediti dichiarati inesigibili e questo ha reso necessario approvare un emendamento che sottrae ulteriori 300.000 euro alle spese del Comune“.

Ancora i revisori: “I singoli dirigenti o responsabili di servizi non hanno partecipato alle proposte di previsione di autorizzazione di cassa anche ai fini dell’accertamento preventivo di compatibilità di cui all’art. 183 comma 8 del Testo unico degli enti locali” (il quale ha l’obiettivo di evitare ritardi nei pagamenti e la formazione di debiti pregressi) oppure “l’Ente non si è dotato di scritture contabili atte a determinare in ogni momento l’entità della giacenza della cassa vincolata per rendere possibile la conciliazione con la cassa vincolata del tesoriere” e – ancora – “l’Ente non ha provveduto nel corso del 2019 a pubblicare l’ammontare complessivo dei debiti di cui all’articolo 33 del Dlgs 33/2013” cioè gli obblighi di pubblicazione concernenti i tempi di pagamento dell’amministrazione. Trasparenza, questa sconosciuta.

Una situazione difficile, non da oggi, segnalata negli anni anche dalla Corte dei conti e di fronte alla quale si è andati avanti dicendo che i residui attivi (somme messe in bilancio come entrate e mai incassati) non erano un problema. Lo sono eccome, ne è a conoscenza anche il sindaco, ma “fanno” notizia le tante iniziative ben pubblicizzate e non una condizione ai limiti della sopportabilità finanziaria.

Di più, si sta raschiando il fondo del barile inviando avvisi a raffica a chi ha pagato e spendendo fior di soldi pubblici per raccomandate, scomodando i cittadini, ignorando dati che dovrebbero essere noti se mai si fosse solo immaginato quel Comune 3.0 del quale De Angelis dice apertamente di essere la continuità. Dal punto di vista dell’informatizzazione era e resta un fallimento. E da aprile, quando andrà in pensione chi tiene insieme i pezzi, non si sa come verrà gestito quello che resta.

E già che abbiamo parlato di Corte dei Conti è bene ricordare la Capo d’Anzio. Sembra finita nel dimenticatoio, è prossima al fallimento ma in Comune si cerca l’ultimo colpo di teatro di un ipotetico finanziatore, l’opposizione è pronta (se non l’ha già fatto) a convocare un consiglio comunale specifico per sentire cosa ha da dire il sindaco.

Ebbene la Corte dei Conti su una fidejussione come quella concessa dal Comune all’epoca alla società (invane le rimostranze dell’allora consigliere Pd Gianni De Micheli) e poi rimborsata, ha condannato un sindaco e scrive Antonio Tirelli nel suo commento alla vicenda: “E’ una delle tante Sentenze di condanna di Amministratori che hanno gestito “Società” pubbliche per attività le più diverse. In questo caso il Sindaco, autorizzato a suo tempo dal Consiglio Comunale ha sottoscritto (poi rinnovato) una fideiussione palesemente illegittima fin dall’inizio. Occorre sottolineare che il Sindaco era anche Amministratore della Società/Consorzio e che non ha funzionato alcun controllo interno. È interessante leggere la stampa locale sulla decisione del Tribunale (gli Amministratori del Comune e del Consorzio sono stati oggetto di una vicenda giudiziaria per bancarotta semplice); risulta che nei 10 anni di vita del Consorzio il Comune aveva sempre dovuto ripianare perdite, sempre maggiori ogni annualità, sempre portate a nuovo, tanto da accumulare perdite per Euro 479.000“.

Qui il sindaco non era amministratore, ma partecipava alle assemblee, ma la storia sembra proprio quella della Capo d’Anzio. Con un piccolo particolare: le perdite si avvicinano ai 4 milioni di euro. Però va tutto bene….