Nell’acceso dibattito che si sta sviluppando sulle due centrali biogas previste ad Anzio, una autorizzata con parere favorevole del Comune nel 2012 – presente l’assessore Patrizio Placidi – e l’altra prossima alla conferenza dei servizi, noto che pochi provano a capire e tanti (soprattutto politici e affini), invece, mirano a spararla più grossa.
E’ stato convocato un nuovo consiglio comunale, ma francamente per fare cosa dopo che c’è stata una mozione unanime è tutto da capire. Così come è incomprensibile il “nervosismo” che ha riguardato la maggioranza appena dopo il voto della mozione stessa. Non s’è mai vista, lo sostengo da mesi, una mozione fermare delle centrali e pertanto è incomprensibile questa agitazione. Oppure, in fondo in fondo, i cittadini che si stanno muovendo, hanno ragione? E se fosse, qual è stata ed è la linea del Comune?
Ondivaga, come sempre, ma intanto si deve dire davanti “non si faranno” per aggraziarsi i cittadini di Sacida e dintorni – immaginando i loro voti e il fatto che abbiano il cosiddetto anello al naso – e contemporaneamente muoversi nel sottobosco della politica per vedere, aggiustare, trattare, tentare accordi in vista delle prossime elezioni.
Perché di voti si tratta, di un’uscita in più o in meno sui giornali, ma alla salute dei cittadini ci pensano pochi. Almeno questa è l’impressione. Hai voglia a dire che non inquinano, sono moderni, e via discorrendo, vogliamo intanto affermare il principio che uno è già troppo? Addirittura due….
Ripetiamo, non è che la storia del ricorso al Tar serve per fermare, intanto, un’iniziativa e dare anche all’altra la possibilità di avere il via libera?
Diciamo pure che sono impianti straordinari, ma vogliamo metterci che per circa 100.000 tonnellate – qualcosa più, qualcosa meno – destinate ai due siti, passeranno almeno 30 camion da 10 tonnellate ognuno al giorno in entrata e in uscita? Fa, se va bene e sono sempre a pieno carico, minimo 60 mezzi al giorno tra via della Spadellata e Cinque Miglia, tra l’altro con una scuola vicino e strade ben note. Ma ci si preoccupa almeno di questo? Già perché nessun imprenditore si accontenta di avere un impianto che lavora a mezzo regime e si andranno a prendere i rifiuti di mezza provincia di Roma per farli funzionare.
C’è chi si è posto il problema, tra i tanti politici urlanti, compresi quelli di maggioranza che si sono visti sotto al naso approvare una centrale a loro insaputa? E significava biogas o affini il punto del programma 2013 di Bruschini nel quale si afferma che: “Nell’ottica della green economy l’amministrazione promuoverà ed agevolerà per quanto di sua competenza la realizzazione di ogni iniziativa pubblica e privata di impianti per la produzione di energie rinnovabili con la creazione di un parco solare Comunale“?
Andrebbe chiesto al sindaco, all’assessore Placidi al quale – invece – nessuno osa chiedere. Né in consiglio comunale, né in comunicati, né in trasmissioni tv, né dai mezzi di informazione. Eppure il parere nel 2012 l’ha dato lui – siamo certi informandone il sindaco – oggi è il suo assessorato ad avere ancora in mano la situazione per la conferenza del 17 marzo, perché questi silenzi? Cosa dà a Placidi quest’aura di “intoccabilità“? Mistero.
Magari domani a qualche giovane di buone speranze che interverrà al convegno sull’inquinamento urbano organizzato da ragazzi di area Forza Italia e affini, verrà in mente di porre almeno dei quesiti agli illustri docenti annunciati. Così, per capire….