Pressioni in Comune, caro sindaco è ora di dire basta

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Diavolo di un Agostino Gaeta… Usa la pagina facebook del suo controcorrente e ci informa di una vicenda lasciando qualche dubbio, quando invece è realmente accaduta e di fronte alla quale è ora di dire basta.

Nei giorni scorsi Vincenzo Nolfi, ex consigliere comunale, papà dell’assessore Laura, era stato insieme al sindaco facente funzioni Giorgio Zucchini dal segretario a informarsi del provvedimento di sospensione relativo ad Angela Santaniello dopo la condanna della dirigente in primo grado. Nessuna pressione, ha detto Zucchini, e gli crediamo. Siamo certi pure che Nolfi fosse con lui per caso e perché doveva accompagnarlo a casa. Comunque cosa c’entrasse Nolfi nel dialogo con il segretario è tutto da capire. Si racconta pure che tra chi si è precipitato a chiedere “lumi” o comunque a esprimere la propria vicinanza alla dirigente si è visto anche l’assessore all’urbanistica Sebastiano Attoni.

E’ ancora più grave quanto accaduto oggi, quando la funzionaria responsabile di pubblica istruzione e cultura nominata dal segretario con un provvedimento che ha fatto storcere il naso a molti è rimasta fuori dalla porta. La chiave ce l’aveva l’assessore Laura Nolfi che si è “appropriata” della stanza della dirigente sospesa. Per questo, caso senza precedenti, è stato necessario chiedere l’intervento dei vigili urbani. Alla fine, con la mediazione del sindaco (!), le chiavi sono state consegnate al comandante della polizia locale e la stanza è stata aperta. E non siamo su “Scherzi a parte“, purtroppo, è tutto tremendamente vero.

Va detto che la responsabile nominata, quando l’assessore era Marco Del Villano, venne allontanata – dalla dirigente oggi sospesa – dall’incarico relativo all’edilizia scolastica. Poneva a quanto sembra problemi sui lavori svolti, voleva capire prima di firmare. E’ chiaro che rimetterla in quegli uffici abbia destato più di qualche “fastidio“, magari anche a chi oggi ha la delega in quell’assessorato e ha lavorato a stretto contatto con la dirigente prima di esprimerle solidarietà (e non solo) dopo la condanna. E’ altrettanto chiaro che la politica volesse altro e non ha gradito la scelta del segretario Pompeo Savarino.

Ora uno si chiede: ma cosa c’è in quella stanza? E la Nolfi non aveva già un ufficio? C’è qualcosa che non dobbiamo sapere, ad esempio il boom di interinali nelle stanze a fianco o qualche data entry di troppo? Soprattutto, perché questo clima? Fateci capire, perché è insostenibile quello che sta accadendo ed è ora di dire basta. Ne prenda atto il sindaco, ringrazi l’assessore e abbia il coraggio di toglierle la delega prima ancora di capire il perché di tanta agitazione. Poi tragga le conseguenze anche lui, se questo è il rinnovamento della giunta quasi rimpiangiamo il vecchio. Ed è tutto dire

La verità è un’altra: Anzio non è quello che vediamo in questi giorni, non lo è mai stata, e comportamenti del genere, i veleni ovunque, le conferenze e i comunicati trasversali per mandare “messaggi”, il centro-destra di opposizione che sostiene quello di governo in difficoltà, qualche singolare presenza nell’emiciclo durante i consigli comunali, oltre alle inchieste da ogni parte stanno esponendo la città a un solo rischio: la nomina di una commissione d’accesso.

Non lo meritiamo, sindaco, per questo è ora di dire basta.

Burocratica trasparenza, così si scopre che il Comune vuole i danni da Schioppa

Foto anzionettuno.info

Schioppa con il sindaco (Foto anzionettuno.info)

Quando l’albo pretorio era in ampie vetrine all’esterno degli enti, dove spesso le delibere da provare a “nascondere” erano in fondo, dovevi chiedere ai messi di aprire le vetrine stesse e metterti a cercare. I maestri di questo lavoro avvertivano: attento agli oggetti strani, alle revoche, alle integrazioni, alle rettifiche. Non sbagliavano.

Oggi che l’albo pretorio è on line le cose non cambiano, perché purtroppo spesso ci sono cose non pubblicate anziché messe in fondo a una serie di fogli. Comunque stavolta la curiosità del cronista si ferma di fronte a una “Integrazione determinazione 210” e fa scoprire che nel marasma in cui vive il Comune di Anzio nei rapporti tra politica e dirigenza, tra i dirigenti stessi e tra questi e il segretario c’è un altro capitolo relativo a Bartolomeo Schioppa.

L’ex dirigente della polizia locale, condannato in via definitiva a Ravenna per corruzione, sottoposto a provvedimento disciplinare dal Comune che sapeva – al momento della chiamata – della sua condanna in primo grado ma ha fatto finta di nulla, ha chiesto “il pagamento delle differenze stipendiali tra le retribuzioni in godimento al momento della sospensione e quelle effettivamente erogate”. Per la cronaca quel procedimento disciplinare è stato archiviato. Era noto che ovunque fosse andato, Schioppa aveva avuto dissidi con le amministrazioni. Ma per chissà quale indicazione politica Luciano Bruschini è andato avanti e ha assunto in via definitiva Schioppa, lasciando al Comune una eredità pesante comunque vada a finire.

Già, perché a integrazione della determina con la quale il segretario generale incarica un avvocato di difendere il Comune di Anzio viene conferito allo stesso legale il mandato di “proporre domanda riconvenzionale per la condanna a tutti i danni di immagine subiti dall’ente”.

Tradotto, il Comune chiederà i danni allo stesso Schioppa. Si parla addirittura di 300.000 euro.

Le contese all’interno dell’ente sono tutt’altro che finite.

Zucchini: “Nessuna pressione sul segretario”

Il vice sindaco Giorgio Zucchini

Il vice sindaco Giorgio Zucchini

La sospensione della dirigente Angela Santaniello era già stata adottata, non ho fatto alcuna pressione nei confronti del segretario comunale“. E’ quanto precisa il vice sindaco di Anzio, Giorgio Zucchini, in merito alla visita odierna a Pompeo Savarino 

Sono stato nel suo ufficio per vedere se c’era qualcosa di ufficiale, in qualità di sindaco facente funzione per l’assenza di Bruschini, mi ha riferito che era arrivata la comunicazione del Tribunale e aveva adottato il provvedimento. Ne ho preso atto, anche se forse era il caso di informarmi – aggiunge Zucchini – e ho solo chiesto se fosse corretto in presenza di una pena sospesa e se fosse sicuro di aver fatto bene. Il segretario mi ha riferito di aver sentito anche un legale prima di decidere“.

Rispetto alla presenza dell’ex consigliere  Vincenzo Nolfi: “Era assolutamente casuale, stava con me perché doveva riaccompagnarmi a casa e non ha detto una parola

Trasparenza, la corsa a pubblicare dopo il richiamo del segretario

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Spuntano determine di mesi fa, atti che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti. Il sito del Comune di Anzio è stato fuori legge per un lungo periodo, continua a esserlo per alcuni aspetti – qualcuno ha notizie del Suap on line? – ma almeno qualcosa si muove.

E’ servita una lettera del segretario generale Pompeo Savarino, nominato mesi fa responsabile della trasparenza – anche se per logica lo era già  – che ha richiamato gli uffici a pubblicare tutto. Pena l’applicazione delle sanzioni pecuniarie previste. Fino a 3.000 euro. E’ un passo avanti, ma al tempo stesso la conferma che sul sito – per mesi – non è stato pubblicato il dovuto. Sembra, ma va verificato, che mancassero delle password o che nessuno sia mai andato a prendersele. In Comune, è noto, esistono tante verità quanti sono gli interpreti delle vicende.

Quando si diceva che non era in regola, non rispettava le norme, quando invano si facevano commissioni – a una il segretario nemmeno si presentò, ma il presidente della commissione trasparenza si guardò bene dal “richiamarlo” e anzi fece un’interrogazione “comprendendo” le difficoltà degli uffici – il sito era una presa in giro. Oggi lo è meno, però abbiamo almeno un numero di pubblicazioni maggiori. Poi alcune cose restano incomprensibili con passaggi a vuoto che non portano a nulla, mancano ancora – troppo spesso – gli allegati delle delibere e determine quando nell’atto sono indicati come “parte integrante”, ci sono sezioni presenti ma che non corrispondono a uffici. E’ clamoroso l’esempio dell’Urp che esiste solo sul sito per rispettare uno dei parametri previsti ma non ha riscontro in Comune.

Ci si adegua, comunque. Da qui a essere 3.0 ce ne corre, ma almeno qualcosa si muove.

Trasparenza ritardata e preventivi in anticipo. Lo strano caso del Falasche

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Il singolare concetto di trasparenza del Comune di Anzio porta a pubblicare, oggi, una determinazione del 25 febbraio scorso. E a far scoprire un caso ancora più singolare… Nell’atto del responsabile dell’ufficio patrimonio, infatti, si legge che a seguito di “segnalazione da parte di G.S.D Falasche, acquisita al protocollo generale 8328 del 21/02/2014, (comprensiva di foto), in cui si sollecita un intervento di ristrutturazione, evidenziando la stato precario igienico-sanitario degli spogliatoi del “Centro sportivo comunale Villa Claudia”, pericolosi per gli atleti e bambini che frequentano il centro”. Centro da anni in gestione alla stessa società sportiva della quale, da sempre, è punto di riferimento nonché ex presidente l’assessore ai lavori pubblici Alberto Alessandroni. Gestione che prevede a carico delle società la manutenzione ordinaria, mentre il Comune interviene in occasioni straordinarie. E’ così per tutti gli impianti. Ebbene il responsabile – quattro giorni dopo la richiesta – afferma che c’è “la necessità, di procedere alla ristrutturazione dei suddetti spogliatoi, poiché attualmente hanno indotto la società sportiva a sospendere tutte le attività ludiche-sportive

Qualcuno ricorda che ci sia stata una sospensione? A memoria no, né la cosa è stata riportata dalle cronache locali… Se il Falasche e il Comune ci dimostrano il contrario siamo pronti a prenderne atto. Diversamente è una bugia, necessaria forse a far accelerare il procedimento.

Quello che balza agli occhi, però, è ancora altro. La richiesta della società risulta presentata il 21 febbraio 2014 e si cita tanto di protocollo, ma nella determina si legge che “per l’esecuzione dei suindicati lavori, è stato richiesto apposito preventivo”. Giusto. Ebbene i preventivi di tre ditte risultano protocollati in rigoroso ordine (57021, 22 e 23) tutti il 23 dicembre del 2013.

Sarà un errore? Chissà. Perché diversamente è a dir poco bizzarro che il Comune chieda preventivi prima ancora che la società faccia domanda. A meno che in Comune – dimostrando un’efficienza che non si riscontra in altri casi – si siano mossi prima ancora che la società presentasse domanda. Allora perché citare quella richiesta?

Pensiamo di conoscere la risposta, purtroppo: poche decine di migliaia di euro (29.111), un lavoro per il calcio, i bambini, il “sociale” che fa sempre effetto, che vai a cercare? E poi l’assessore non è più presidente, anche se a maggio 2014 compare sulla pagina facebook del Falasche una pubblicità elettorale per le europee con il suo volto.

Allora soffermiamoci anche su altro: questa trasparenza a scoppio ritardato, con la pubblicazione di documenti che avviene addirittura otto mesi dopo, conferma quale sia il concetto di “accessibilità totale” che hanno all’interno dell’Ente e che di 3.0 non c’è nemmeno l’ombra. L’auspicio è che segretario generale e presidente della commissione trasparenza, nell’esercizio del loro ruolo, trovino il modo di capire cosa è successo realmente. Con l’atto dove le date non combaciano e la pubblicazione post datata.

Trasparenza negata anche tra uffici. Il caso mense all’anticorruzione

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Forse è qualcosa di più del “messaggio” mandato dal capogruppo di Forza Italia Marco Maranesi, il quale oggi torna sulla caso – dopo le polemiche a distanza con l’ex assessore Del Villano e l’attuale  Nolfi – e chiede l’accesso agli atti. Sulla vicenda mense è investita, lo apprendiamo da Controcorrente, niente meno che l’autorità nazionale anti corruzione.

Tra segretario e dirigenti, è noto, non corre buon sangue. Ma perché non inviare la documentazione richiesta? Si ricorderà che lo stesso segretario Pompeo Savarino aveva sollevato delle perplessità rispetto alla composizione della commissione – ignorate dall’opposizione al primo consiglio utile – dopo quelle di alcuni consiglieri di maggioranza, rispetto alle procedure seguite per la gara. Perplessità che la dirigente, Angela Santaniello, aveva liquidato sostenendo la regolarità di ciò che aveva fatto e scrivendo persino al Prefetto. La gara è andata avanti, un ricorso al Tar di una delle aziende escluse ha visto il Comune vincere su tutta la linea, il servizio è partito e sembra funzionare, ma oggi scopriamo che di quella documentazione non viene fornita copia.

Francamente ci sfugge il motivo. Della grande attenzione sull’appalto mense da una parte – non sul servizio ai bambini, attenzione, quello sembra interessare ben pochi – e dei documenti negati dall’altra.

Se la trasparenza tra uffici è questa, figuriamoci quella nei confronti dei cittadini…

Parte civile, anzi no. Trasparenza, l’atto introvabile. Tanto per cambiare

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Tu chiamala se vuoi, trasparenza…” Parte? Boh, abbiamo perso il conto. Abusiamo ancora del povero Lucio Battisti per una nuova “chicca” che arriva dal sito del Comune di Anzio. Tutto in pochi giorni, perché quando vuole la burocrazia sa avere tempi da record.

Vediamo: il 30 maggio viene affidato l’incarico all’avvocato Giuseppe De Falco di costituirsi parte civile nel procedimento penale 643/13. Il 6 giugno il segretario generale, con oggetto “Revoca derminazione 171 del…” toglie quell’incarico poiché “con nota prot. n. 101 del 04/06/2014 il Sindaco ha comunicato di non ritenere opportuno costituirsi parte civile nel Procedimento di cui sopra

Chi fa questo lavoro è sempre incuriosito da rettifiche o revoche, quindi vuole capire quale sia il procedimento indicato con il solo numero nel quale il sindaco ha deciso di non costituirsi solo quattro giorni dopo la scelta di farlo. Cerchiamo la determina numero 171 e… non c’è!

E’ l’ennesimo esempio, purtroppo, di come le elementari norme sulla trasparenza siano quotidianamente calpestate. L’immagine a corredo di questa notizia è “catturata”stasera, la determina 171 sul sito non si trova. Sarà un procedimento sciocco, una questione davvero di opportunità nel non costituirsi. Diciamo di più, non ci sarà la volontà di nascondere nulla. E’ semplice superficialità, sciatteria – numeri che saltano, ordine incomprensibile – incapacità di rendersi conto di avere un sito inguardabile e fuori legge. Senza contare il fatto che la determina è del 6, esecutiva dal 10 ma la pubblicazione è avvenuta solo oggi. Come funziona, di grazia?

La curiosità, comunque, a questo punto resta: contro chi il Comune aveva deciso di costituirsi e poi il sindaco non ha ritenuto opportuno?

Stalking, il corso e i chiarimenti negati. Trasparenza, questa sconosciuta…

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Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare…” avrebbe cantato Francesco Guccini. Sì, piccola e ignobile perché un cittadino ha diritto ad avere risposte dal suo Comune se viene tirato in ballo, accusato di “diffondere informazioni superficiali e tendenziose”, e poi le sue richieste di chiarimento spariscono misteriosamente.

Fa bene il Pd di Anzio a rivolgersi al Prefetto (che alle vicende di casa nostra non sembra molto attento, a dire il vero) e all’autorità nazionale anti corruzione. Dopo interrogazioni, aperture di credito, comprensione, il capogruppo Andrea Mingiacchi e i suoi colleghi consiglieri Maria Teresa Lo Fazio e Ivano Bernardone chiedono (nella foto) di far applicare la legge. Era ora! Ad Anzio il decreto legislativo 33/2013 è calpestato e prima ancora le norme sulla trasparenza che l’hanno preceduto. Si fa fatica a trovare atti normali, dalle delibere alle determine, e qui torniamo alla storia ignobile…

Il 28 febbraio la giunta decide di finanziare un corso per la difesa personale delle donne, da tenere l’8 marzo. Appena 3.500 euro di spesa, a un’associazione ospite presso una palestra locale. Diffondo il 5 marzo la notizia esprimendo delle perplessità e gli assessori Laura Nolfi e Roberta Cafà replicano il giorno dopo attraverso la pagina facebook di una dipendente comunale (ma l’ufficio comunicazione che ce l’abbiamo a fare?) parlando appunto di “informazioni superficiali e tendenziose”.

Il 10 marzo chiedo ufficialmente al segretario generale, attraverso una mail certificata, copia del programma del corso indicata al punto 2 della delibera ma non allegata né reperibile sull’albo pretorio web (a proposito di trasparenza) e di conoscere la data di presentazione del progetto che risulta “assunto agli atti” con il protocollo 5622/2014. Voglio capire, insomma, se veramente sono stato superficiale e tendenzioso.

Nessuna risposta dal Comune. Il 22 aprile sollecito, rispedendo tutto per posta certificata – compresa la ricevuta di consegna della mail precedente – e interesso anche il sindaco Luciano Bruschini e il presidente della commissione trasparenza, Andrea Mingiacchi. Nessuna risposta.

Incontro il segretario generale per altri motivi, presente il responsabile dell’ufficio comunicazione, e chiedo lumi personalmente. Risposta disarmante: “Questa richiesta non c’è, ho fatto anche fare una ricerca, non si trova”.

Allora: uno spedisce con posta certificata all’indirizzo dell’ufficio protocollo del Comune, ha la ricevuta di consegna, la lettera era indirizzata al segretario ma non è mai arrivata. Nel primo e nel secondo caso. Possibile? Evidentemente sì. E tornano vicende singolari, perché il protocollo è efficientissimo quando arriva la richiesta per la sagra del peperoncino che va in giunta il giorno dopo e quando c’è da fare un comando dalla Provincia, poi ci mette qualche giorno a recepire i dati dell’Arpa Lazio sul mare inquinato o smarrisce – come in questo caso – la richiesta di un cittadino.

Siamo al 19 maggio, rispedisco tutto e all’indirizzo certificato del segretario e a quello dell’ufficio comunicazione, sono canali insoliti – vero – ma hai visto mai? E’ trascorso praticamente un altro mese invano. Di quel preventivo e di quando è stata protocollata la proposta non c’è traccia.

Già, che saranno 3.500 euro, ma che vai cercando… E’ una piccola storia ignobile, vero, e Guccini saprà essere comprensivo, perché l’impressione è che come per la canzone questa vicenda sia “solita e banale come tante”. Chissà quante richieste saranno rimaste inevase, si saranno perse tra piazza Cesare Battisti – dove si trova il protocollo – e Villa Sarsina. Ma è diventata una questione di principio: dov’è quel preventivo, cosa c’è scritto, e quando è stato presentato?

Trasparenza, ecco il responsabile. Meglio tardi che mai

E certo che non si capisse nulla sulla trasparenza al Comune di Anzio. Mancava ancora il decreto. Che diamine, la forma vuole la sua parte e la burocrazia si nutre di timbri e protocolli. Così solo oggi il sindaco ha nominato responsabile della trasparenza il segretario generale, Pompeo Savarino.

Dopo l’ultimo consiglio comunale, nel quale il capogruppo del Pd e presidente della commissione trasparenza Andrea Mingiacchi aveva riferito di comprendere “le difficoltà oggettive” nell’attuare il decreto legislativo 33/2013 ho affermato che c’erano nomi e cognomi dei responsabili. Vale a dire sindaco e segretario. Perché decreto di nomina o meno, la legge va applicata. E chi è deputato a farlo, in un Comune, sono i vertici dell’ente. I quali – ricordo sempre lo stesso caso – hanno “brillato” nel non vedere la nota del Ministero dell’Interno che affermava l’incompatibilità dell’assessore Placidi. 

Adesso, almeno, sindaco e segretario non hanno più alibi. La nomina c’è stata, meglio tardi che mai, è ora che il Comune risponda. L’autorità nazionale anticorruzione ha già scritto  sul mancato rispetto della norma e chiesto chiarimenti dopo l’esposto del gruppo “Cittadini a cinque stelle”. Le richieste dei consiglieri comunali, figuriamoci quelle dei cittadini, sono sistematicamente inevase. Sul sito non compaiono ancora tutti gli atti e quelli che ci sono, spesso, sono incompleti.

Il tempo è scaduto e giova ricordare una recente frase di Raffaele Cantone, nuovo responsabile dell’Autorità nazionale anti corruzione e magistrato di provata fama nella lotta alla criminalità organizzata. “La trasparenza è l’anticorpo più potente nei confronti del malaffare. La corruzione è un reato che si compie al buio e il rimedio più efficiente per contrastarlo sta nella trasparenza”.
Sindaco e segretario, è l’ora dell’accessibilità totale.

Il segretario, la retribuzione, la trasparenza e chi controlla il controllore

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Il segretario generale del Comune di Anzio, Pompeo Savarino, si lamenta in tv a Ballarò a nome della categoria che rappresenta, per il rischio di tagli o comunque di blocco della sua retribuzione e di quella dei segretari o dirigenti pubblici proposto dal ministro Madia. Lo aveva già fatto in passato, con una lunga intervista al Corriere della Sera. Fa la sua parte, è giusto, così come non c’è nulla di scandaloso se a un ruolo di responsabilità corrisponde uno stipendio lordo di 128.000 euro annui (ma dal sito del Comune ne risultano 135.793,37). E’ giusto che quanti hanno maggiori oneri siano retribuiti adeguatamente, non c’è da scandalizzarsi.

Sono altre le cose che non tornano, il segretario ci perdonerà. La prima è che in qualunque azienda privata avrebbe dimenticato, da tempo, i benefici della cosiddetta “contrattazione di secondo livello”. Ci sono aziende nelle quali sono stati tagliati persino i “buoni pasto”, figuriamoci emolumenti aggiuntivi. Leggi indennità di risultato, dalle nostre parti sempre al 100% come se il Comune funzionasse alla perfezione. Chiedere ai cittadini se è così o meno…

La seconda – ben più importante – è che nessuno mette in dubbio il suo compenso, purché a questo corrisponda un Comune che rispetta le norme. Spiace, ma per la trasparenza – ad esempio – non è così. Né bastano i curriculum pubblicati e qualche atto, nemmeno tutti, rispetto a delibere e determine.  Ad Anzio il decreto legislativo 33/2013 continua a non essere applicato, anzi a essere violato. Lo dice anche l’Autorità nazionale anticorruzione che informa   “nell’esercizio dei propri poteri di controllo” di aver “richiesto al Comune di Anzio di fornire notizie in merito alle inosservanze segnalate”. Le aveva segnalate, per dovere di cronaca, con un dettagliato esposto, il gruppo di cittadinanza attiva “Cittadini 5 stelle Anzio”. L’Autorità il 26 marzo ha deliberato di chiedere chiarimenti, in Comune avranno perso quella nota come fu per il parere sull’incompatibilità di Placidi? O l’avranno ricevuta senza rispondere? O, se hanno risposto, come si sono giustificati?

Ecco, queste indicazioni i cittadini le aspettano da chi – giustamente pagato per il ruolo che ricopre – le deve fornire. Vanno bene anche 150.000 euro, paradossalmente, purché poi se c’è una commissione trasparenza il segretario vada alla prima convocazione come, invece, non è stato. E si parlava, guarda caso, proprio del decreto legislativo 33/2013.

Giova ricordare, inoltre, che nei rilievi non di umili cittadini che comunque, in quanto tali, sono portatori di interessi, ma del Ministero dell’Economia e delle finanze c’è anche qualche richiamo a Savarino. Per i diritti di rogito che in consiglio comunale Zucchini ha detto che verranno restituiti per la parte eccedente, ma anche per aver violato il principio di omnicomprensività della retribuzione per i “gettoni” del nucleo di valutazione. Insomma, uno quei soldi che la Madia e il governo vogliono “tagliare” li vuole anche spendere ma poi la macchina deve funzionare. Da ultimo c’è stato il “richiamo” proprio del vice sindaco a fare in modo che sulla trasparenza il Comune si adeguasse e chi dovrebbe farlo è proprio il segretario.

Terza vicenda, sulla quale né una maggioranza che pure è particolarmente attente alle vicende dirigenziali (vedi mense) né un’opposizione che dice di comprendere “le oggettive difficoltà” sulla trasparenza (vedi il capogruppo Pd) sembra interessata. Il segretario è al tempo stesso responsabile dell’anticorruzione ma anche di alcuni servizi tra cui atti giudiziari, contenzioso, assicurazioni. Si profila un conflitto di interessi? Chi controlla il controllore? In alcuni Comuni la questione è stata posta, ad Anzio ce la prendiamo con calma.

A proposito di macchina, infine. E’ vero, il segretario viene da Roma con il proprio mezzo e torna a casa con quello, c’è il carburante da pagare, il veicolo è soggetto a usura e manutenzione, non c’è dubbio, e una fetta di quella retribuzione va sicuramente per l’auto. Prendere il treno no?