Spuntano determine di mesi fa, atti che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti. Il sito del Comune di Anzio è stato fuori legge per un lungo periodo, continua a esserlo per alcuni aspetti – qualcuno ha notizie del Suap on line? – ma almeno qualcosa si muove.
E’ servita una lettera del segretario generale Pompeo Savarino, nominato mesi fa responsabile della trasparenza – anche se per logica lo era già – che ha richiamato gli uffici a pubblicare tutto. Pena l’applicazione delle sanzioni pecuniarie previste. Fino a 3.000 euro. E’ un passo avanti, ma al tempo stesso la conferma che sul sito – per mesi – non è stato pubblicato il dovuto. Sembra, ma va verificato, che mancassero delle password o che nessuno sia mai andato a prendersele. In Comune, è noto, esistono tante verità quanti sono gli interpreti delle vicende.
Quando si diceva che non era in regola, non rispettava le norme, quando invano si facevano commissioni – a una il segretario nemmeno si presentò, ma il presidente della commissione trasparenza si guardò bene dal “richiamarlo” e anzi fece un’interrogazione “comprendendo” le difficoltà degli uffici – il sito era una presa in giro. Oggi lo è meno, però abbiamo almeno un numero di pubblicazioni maggiori. Poi alcune cose restano incomprensibili con passaggi a vuoto che non portano a nulla, mancano ancora – troppo spesso – gli allegati delle delibere e determine quando nell’atto sono indicati come “parte integrante”, ci sono sezioni presenti ma che non corrispondono a uffici. E’ clamoroso l’esempio dell’Urp che esiste solo sul sito per rispettare uno dei parametri previsti ma non ha riscontro in Comune.
Ci si adegua, comunque. Da qui a essere 3.0 ce ne corre, ma almeno qualcosa si muove.