
“Cambiare perché nulla cambi”. Qualche sera fa, in tv, è stato trasmesso “Il Gattopardo”, capolavoro di Luchino Visconti che ha portato sulle scene quello letterario di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Una situazione che sembra ben attanagliarsi alla nostra martoriata Anzio, dove neanche l’arrivo della commissione straordinaria dopo lo scioglimento del Comune, per condizionamento della criminalità, sembra aver dato una svolta.
Non abbiamo ancora letto nulla, tranne che è agibile la piscina finora usata senza la dovuta certificazione grazie ai soliti “signorsì”, su quanto denunciato dal personale che lavora per l’Aet ovvero la società nella quale siamo entrati in fretta e furia dopo aver prorogato – di fatto – l’appalto alla Camassa. Società, questa, che guarda caso è al centro dell’inchiesta Tritone e dello scioglimento del Comune. Dichiarazioni dei sindacati – si legga il Messaggero del 15 agosto – che sono di una gravità inaudita, perché l’Aet – che all’1% è anche nostra – sta usando meno personale. Che la città sia sporca, invece, se ne accorgeranno sicuramente anche i commissari. Così come non c’era bisogno di un articolo se i controlli sulla partecipata vengono svolti. Ora la domanda sorge spontanea: stiamo pagando ad Aet quanto pattuito per un numero di operatori, mentre ne sta usando di meno? O ci sono contestazioni a riguardo? E’ cambiato qualcosa con l’arrivo del neo dirigente – “un bel 110” – a parte il fatto che è in ferie, quando almeno chi lo ha preceduto ad agosto restava qui perché siamo in un posto di mare dove le presenze si moltiplicano? Aspettiamo di avere lumi, come ci auguriamo di non leggere – copiate e incollate – roboanti frasi sulla raccolta differenziata.
Andare in Aet – come tutti i passaggi precedenti sui rifiuti, basta leggere i dati di Ispra ambiente – è stato un altro fallimento del “modello di amministrazione” che la destra ci ha propinato per anni, riuscendo però con la gestione di quel settore a vincere le elezioni. Con il frettoloso “porta a porta” avviato da Placidi nel 2013, le “squadre volanti”, il caporalato con il personale che si andava a prendere fuori a un bar. I commissari dovrebbero saperlo bene, conoscono le carte della commissione d’accesso e di “Tritone”. Dove leggiamo: “(…) ha saputo di queste venti assunzioni che dovrebbero esserci nel periodo estivo (….) i voti sono sicuri in quanto sono calabresi“. Funzionava così ed eravamo alla vigilia delle elezioni del 2018. Ha continuato a funzionare così, ma ora che il personale è ridotto all’osso cosa si sta facendo? Se la società partecipata, che ha chiuso il bilancio con una perdita che in parte pagheremo anche noi, non rispetta il contratto va contestata. E’ stato fatto? Lo sarà?
All’insediamento della commissione straordinaria da questo umile spazio si era chiesto di ripartire dalla legalità delle cose quotidiane e da una “sana” rotazione di figure all’interno del Comune. Di chi ha poteri decisionali e non ha brillato – per esempio – tanto da finire nelle pagine di “Tritone” e in quella della relazione della commissione d’accesso. Di chi ha provato a nascondere i documenti, di chi aveva un ruolo a fianco del sindaco e opportunità avrebbe voluto che andasse altrove. Non è successo, tranne che per chi da oggi a domani è stato tolto da un servizio che funzionava. E l’unica affermazione di legalità delle cose quotidiane vista finora è per il chiosco di Villa Adele. La titolare avrà anche torto, ma la stessa dignità di cittadina di chi in Comune viene ascoltato, mentre a lei viene negato. Ecco, prima di occuparsi di quella vicenda, la commissione avrebbe fatto bene a chiedere ai propri uffici cosa volesse dire “sappiamo io e te perché stai lì” pubblicato sui social lo scorso anno e poi presto rimosso. Non è questione di condizionamento della criminalità – che pure c’è stato – ma di atteggiamento mafioso che purtroppo parte della classe politica e dirigente ha introitato.
Se poi, come per l’agibilità della piscina, la commissione volesse farci sapere che fine farà la Capo d’Anzio, cosa accade sulla gestione “allegra” del patrimonio, qual è la situazione del bilancio (è arrivato un altro debito da pagare, bollette mai saldate dal “modello di amministrazione”), cosa fa la polizia locale per il controllo del territorio a parte vietare il passaggio su via Fanciulla d’Anzio perché i rami sono bassi, glie ne saremmo grati.
La commissione straordinaria non ha certo la bacchetta magica, ma l’impressione è che dopo nove mesi si sia arrivati a un punto tipo “stavamo meglio quando stavamo peggio” e si rimpianga la politica che con la complicità di certa dirigenza pubblica ci ha portato fin qui. Spero di sbagliare e di essere presto smentito.







