Che bello ricominciare da tre fuoricampo, invece…

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E’ il sogno di chiunque ama il baseball, a maggior ragione di chi ha la fortuna di poterne scrivere. Una partita negli Usa, di più allo Yankee stadium, tempio (anche dopo la nuova costruzione) di questo sport tanto fantastico quanto “negato” per l’Italia.

Chi segue i social network è a conoscenza di un viaggio di piacere in Canada e negli Usa appena concluso, chi non li segue sarà poco interessato, ma poter raccontare una partita lì è la massima aspirazione di un uomo di baseball prestato alla cronaca, come amo definirmi.

Avrei voluto ricominciare dai tre fuoricampo che hanno consentito alla squadra di Girardi di vincere una partita nella quale ha battuto meno, ma lo ha fatto al momento e soprattutto nel modo giusto ovvero con tre palline oltre la recinzione. Una partita nella quale la difesa è stata perfetta e un lanciatore “rookie” ovvero esordiente come Severino ha concesso qualcosa ma è sempre uscito al meglio dalle situazioni. Va bene, l’ho raccontata sinteticamente, le sensazioni e tutto il resto sono parte del viaggio in famiglia.

Oggi l’amaro risveglio. La risposta dell’ufficio tributi del Comune di Anzio a un quesito posto giorni fa. Nel cassetto tributario, servizio che pure qualcosa di buono ce l’ha, non risultava registrato il pagamento della Tasi. Scrivo dicendo che l’avevo effettuato e che non mi faceva allegare il file pdf con l’attestazione di pagamento, quindi cosa potevo fare. Ecco la risposta.

“SI INFORMANO I GENTILI UTENTI CHE IL PAGAMENTO RELATIVO ALLA IMU/TASI NON VIENE REGISTRATO SUL CASSETTO TRIBUTARIO; QUESTO UFFICIO HA INVIATO ESCLUSIVAMENTE I MODULI PRESTAMPATI, COSI’ COME PREVISTO PER LEGGE. PER LA VERIFICA DEL BUON ESITO DEL PAGAMENTO, SIETE INVITATI A CONSERVARE LE RICEVUTE DELLO STESSO”.

A parte che usare il maiuscolo, su internet, equivale a gridare e nel Comune 3.0 qualcuno dovrebbe saperlo, ma allora che senso ha quella parte del “cassetto“?

Meglio pensare ai fuoricampo, non c’è dubbio. Anche perché sui social e ripresa da controcorrente è ricomparsa la notizia della candidatura di chi scrive a sindaco, con diversi commenti. Ho già avuto modo di esprimermi, ribadisco qui: se maggioranza e opposizione di Anzio pensassero a svolgere il loro ruolo da qui ai prossimi tre anni – tanti ne mancano al voto – come si preoccupano delle candidature, sicuramente questa città starebbe meglio. E magari il sindaco non darebbe la colpa al Tar della sporcizia, come si legge dal Granchio, semplicemente prenderebbe atto che ha vinto una ditta diversa da quella che piace all’assessore Placidi e che qualcosa non quadra.

Bentrovato a chi segue questo spazio e comunque, meglio i fuoricampo. Quelli allo Yankee stadium e quello battuto, ancora una volta, dagli amici dello Stefano7baseballmeeting nel ricordo di Stefano Pineschi durante la manifestazione di ieri.

La Tari, i tributi, il fallimento 3.0

Come si vede, le percentuali non tornano...

Come si vede, le percentuali non tornano…

E’ ora che il sindaco Luciano Bruschini chiami l’agenzia di pubblicità che ha curato la sua campagna elettorale per dire che potevano almeno fermarsi a 2.0. Perché spesso non si arriva nemmeno a quello… Diciamo che volendo puntare sull’innovazione e, appunto, il 3.0 i comunicatori non hanno reso un bel servizio al sindaco, esponendolo quotidianamente a pessime figure.

Qualche giorno fa il vice sindaco e assessore alle finanze, Giorgio Zucchini, e il responsabile del tributi Luigi D’Aprano, hanno fornito alcuni dati relativi alla situazione dei pagamenti. Senza spiegare  molto, anzi affermando qualcosa almeno singolare. Ad esempio: “C’è un 15% di utenti che non esistono più“. Cioè? Sono morti, trasferiti o cosa? E chi ha emesso le fatture, chi ha i dati, dov’è il 3.0? Mistero.

C’è poi la vicenda delle percentuali di tassa sui rifiuti a carico delle utenze domestiche e non: 80% per le prime, 20% per le seconde. Dati del piano finanziario alla mano sono 75 e 25% – parliamo di circa un milione di differenza – ma qui nemmeno di fronte a un calcolo aritmetico (altro che 3.0) viene ammesso l’errore: “Ci può essere qualche arrotondamento“.

Un accenno al cassetto tributario, la buona notizia che saranno messi on line anche i versamenti Imu e Tasi, i comprensibili intoppi, poi una bugia: costa 3.000 euro l’anno. No, il 4 giugno 2013 con determina 88 è costato 20.993,5 euro per i tributi, con quella 55 del 13 dicembre dello stesso anno 7.320 per le mense. Nei piani finanziari della Tari ci sono 70.000 euro che restano, a questo punto, una incomprensione 3.0

Altra buona notizia è che sarà annullata l’assegnazione dei locali a chi è moroso (speriamo presto) ma poi c’è altro che non torna. Di recente controcorrente ha sollevato il problema del rapporto tra responsabile del servizio e Maggioli, dato che il primo scrive libri per la seconda. Tutto lecito e autorizzato, ma dire che i programmi da Maggioli per il Comune li comprano altri non è vero. L’ultimo acquisto è del 24 dicembre, appena 302 euro per la banca dati, ma ci sono fino al 2012, almeno altri sei atti fra programmi Tia, formazione e altri con acquisto fatto da quell’ufficio. Non siamo un Comune 3.0 ma nemmeno i cittadini hanno l’anello al naso.

Il 3.0 delle beffe, tanto pagano i cittadini

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Altro che 3.0… questo slogan elettorale di Luciano Bruschini fa il paio con quello di Candido De Angelis che annunciava l’inizio dei lavori del porto nel 2005 nella campagna elettorale che lo avrebbe portato al secondo mandato. Già, perché il Comune tutto è fuorché 3.0 e nell’informatica fa acqua da tutte le parti. Tanto a pagarne le conseguenze sono i cittadini, ai quali per mettere una “pezza” al sistema andato in tilt si stanno chiedendo i pagamenti effettuati nel 2008 per quanto riguarda l’Ici.

Non bastano i sistemi che non dialogano tra loro (se un contribuente muore, la sua posizione non è automaticamente “scaricata” dall’anagrafe ai tributi) non bastano le numerose determine di dirigenti che acquistano, ciascuna per il proprio settore, programmi e aggiornamenti a mani basse (compresi quelli di una società per la quale il responsabile dei tributi ha scritto un libro), non basta l’emblematico caso delle mense dove tra Tecnorg, Maggioli e Mercurio i genitori non possono più collegarsi alla propria posizione, non basta un “cassetto tributario” pagato per il secondo anno 70.000 euro. No, adesso c’è questa storia dei cittadini convocati per dimostrare di aver pagato.

In un Comune dove ancora non si riesce a far pagare personaggi ben noti che sono super evasori e hanno fatto aumentare per gli altri la bolletta dei rifiuti, per esempio, con i crediti inesigibili, ora si chiede ai cittadini di provare di essere in regola.

Ignoriamo – nella cervellotica organizzazione che ha portato alla costituzione della quarta area, con una delibera esecutiva senza che nulla sia cambiato in Comune –  a chi spetti occuparsi materialmente dell’informatica. Di chiunque si tratti, la dimostrazione evidente del fallimento del 3.0 sta proprio in questa convocazione dei cittadini. Perché pazienza il guasto, pazienza un “backup” dei dati che evidentemente non è stato fatto o è risultato insufficiente, ma nel 2014 nessuno ha mai pensato a un “cloud”? Sindaco, assessori, dirigenti vari, sapete di cosa parliamo?

Evidentemente no, ciascuno per sé con i programmi e gli aggiornamenti e nessun 3.0

Poi quando sparisce tutto i cittadini si ritrovano con il danno e la beffa.

Tributi, il Comune 3.0 che non risponde ai cittadini

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Non rispondere. Ma sì, dopotutto i cittadini sono dei “rompic…” e quelli che insistono ancora di più. Debbono pensare questo all’ufficio tributi del Comune di Anzio – ma anche altrove, immaginiamo – di fronte a chi chiede informazioni. E’ emblematica la storia di Luciano Dell’Aglio che deve essere visto come il fumo negli occhi in piazza Cesare Battisti. Ne fa una questione di principio, con una sorta di disobbedienza civile. E vale la pena di leggerla, la sua storia, perché molti di noi si sono ritrovati nelle medesime condizioni: inviare una richiesta e non ricevere risposta. E nell’era 3.0 che ci aveva promesso Bruschini è inammissibile, ma lo è ancora di più dal momento in cui un vecchio adagio recita che domandare è obbligo, rispondere è cortesia.

Prima del ruolo che si ricopre, dell’essere in un ente pubblico, del 3.0 o meno, viene la buona educazione. Rispondere a una mail – pur in un luogo nel quale si è oberati di lavoro, immaginiamo – impegna pochissimo tempo.

Lasciamo stare il buon Luciano, allora, e pensiamo a chi vuole sapere cosa succede se la Tasi si paga tutta a dicembre anziché in due rate. Sono state spedite mail in tal senso, rimaste senza risposta. Così come le richieste fatte via cassetto tributario, rimaste con un numero di “ticket” assegnato e addio. Pensiamo a chiunque altro segnala di aver mandato mail o proposte e di non aver mai saputo più nulla. Della serie “Noi siamo il Comune, voi non siete un c...” parafrasando l’intramontabile Alberto Sordi nel Marchese del Grillo.

Ci saranno anche cittadini “rompic…” – non è in dubbio – e ammesso lo siano meritano comunque delle risposte e in ogni modo  non possono pagare tutti gli altri per loro.

Ah, un’ultima battuta. Forse le risposte relative al cassetto tributario non arrivano perché la versione è 2.0, qui – l’aveva promesso il sindaco in campagna elettorale – doveva esserci il 3.0….

Tributi, il recupero “premiato” e un cattivo pensiero sulla Tasi

La sede di piazza Cesare Battisti, dove si trova l'ufficio tributi

La sede di piazza Cesare Battisti, dove si trova l’ufficio tributi

Ici? Nel 2014? Sembra proprio di sì. In realtà la vecchia imposta comunale sugli immobili è andata in pensione, sostituita poi dall’Imu e adesso dalla ben più “salata” Tasi, ma quell’Ici inserita in una determina dirigenziale che liquida il “premio incentivante” al personale dell’ufficio tributi incuriosisce. Si tratta, in pratica, dell’attività che è stata svolta per “stanare” chi non aveva pagato l’Ici e che ha consentito di recuperare 913.173,11 euro. Da qui una percentuale per il personale che ha lavorato alla “attività accertativa”: il 3% del totale ovvero 27.395,19 euro da dividere tra i dipendenti e il 30% sul 2% per il responsabile ovvero 5.479,04 euro.

Insomma, mentre i cittadini pagano gli “inesigibili” dei rifiuti – purtroppo è previsto per legge – che nessuno è andato a cercare  e sono alle prese con la scadenza Tasi per la quale il Comune si è limitato ad avvisi on line e sul costoso “cassetto tributario”, scopriamo che se vuole l’ufficio tributi “recupera” le somme. Avendo poi il tornaconto dovuto. Nulla da eccepire. O forse sì…

E’ un cattivo pensiero, sia chiaro. Gli avvisi di pagamento Ici del 2012 sono stati spediti, i cittadini sapevano, mentre con la Tasi c’è una confusione totale. Dall’ufficio si limitano a dire che si può usare il simulatore – e bisogna dire la verità, se uno si mette a cercare sul cassetto tributario non lo trova, ma cliccando sul link in home page ci si arriva – oppure il caf o il commercialista. Nessun avviso, né manifesti. Ma al Comune sanno chi sono i contribuenti e magari, come per l’Ici, all’inizio dell’anno prossimo si andrà già a “recuperare” con tanto di premio.

Speriamo di sbagliare, ovvio, gli oltre 913.000 euro recuperati corrispondono – stando alla media di versamenti indicata dal Ministero (479 euro) – a circa 2.000 contribuenti che non avevano pagato e dopo l’attività dell’ufficio tributi l’hanno fatto.

Allora era avvenuta una spedizione degli avvisi, sia pure “massiva” e quindi priva di riscontro (i cittadini potrebbero non averla ricevuta), stavolta c’è stato poco o nulla, di certo nessuna lettera. Tutto pronto per recupero con tanto di “premio”?

Rifiuti: il porta a porta improvvisato che pagano gli onesti e la gentilezza in Consiglio

L'assessore Patrizio Placidi

L’assessore Patrizio Placidi

La raccolta differenziata “porta a porta” è stata estesa in fretta e furia lo scorso anno in assenza di un piano finanziario e oggi si pagano “fuori bilancio” le spese sostenute allora, quando invece ci veniva detto che era tutto a posto e che la copertura arrivava dai soldi della Provincia di Roma.

Sollevavamo dubbi allora, abbiamo la certezza oggi che quanto affermava in conferenze stampa l’assessore Patrizio Placidi con il supporto del dirigente del settore, era una presa in giro. Lo ha confermato lo stesso assessore ieri e finalmente anche il sindaco – che normalmente “non sa” – sembra essersi accorto che spendiamo troppo. Quando lo dicevano, fra gli altri, Romeo De Angelis e Mario Pennata dai banchi di maggioranza erano dei visionari…

L’avvio del “porta a porta” in piena campagna elettorale e le promesse legate a quel servizio, oggi al centro di un’indagine della magistratura (ma quanta gentilezza in Consiglio, nessuno ne ha chiesto conto…), hanno probabilmente consentito di vincere le elezioni ma i nodi arrivano al pettine e soprattutto alle tasche dei cittadini che dovranno pagare quei debiti e non solo. Grazie alla scelta di non destinare i risparmi della discarica come chiesto dai dirigenti, per esempio, i cittadini onesti pagano e pagheranno gli inesigibili che nessuno è andato a riscuotere. Quelli del 2005 – caricati pure a chi non era residente – e probabilmente quelli a venire perché nessuno ci dice quanti sono e cosa si sta facendo per recuperarli.

Per chissà quale miracolo informatico 3.0, poi, i cittadini onesti pagano e pagheranno per la seconda volta il costo del “cassetto tributario” (altri 70.000 euro) che nel frattempo è stato aggiornato e ci informa che “da oggi” si paga con carta di credito. Non era (doveva essere) così già lo scorso anno? Ah, c’è il servizio ma anche un 1,5% di commissione tanto per non farsi mancare nulla, anche se questo avviene ormai un po’ ovunque. I cittadini onesti hanno pagato e pagheranno 30 centesimi a metro quadrato che lo scorso anno sono andati al governo e per questo saranno invece incassati dal Comune. L’opposizione giustamente ha chiesto lumi, ma nessuno – capiamo per l’inchiesta che in uno Stato di diritto prevede l’innocenza di Placidi – ha sentito l’esigenza di chiedere le dimissioni dell’assessore che un anno e mezzo fa diceva che era tutto coperto e oggi tranquillamente ammette che i soldi non c’erano e che si è proceduto, di fatto, improvvisando. E di nuovo promette che diminuiranno i rifiuti in discarica e le spese per i cittadini, dimenticando che il totale del piano finanziario di Anzio è il doppio di quello di Nettuno o Velletri. Perché?

Un accenno, infine, sugli ispettori ambientali ieri presenti in massa al consesso civico. Ha preso le loro difese il consigliere Geracitano ricordando che “per pochi spiccioli” hanno svolto un importante servizio che deve essere prorogato. Secondo i dati riferiti da lui si parla di 100.000 euro destinati alle casse comunali, mentre Placidi aveva parlato prima di 500 sanzioni e poi ha detto che si dovrà fare un consuntivo dell’attività. Dobbiamo dedurre che qualche dato esiste ma ancora va verificato oltre a immaginare che ciascuna sanzione è stata mediamente di 200 euro. Sulla legittimità delle multe è tutto ancora da capire, su quanti fondi andranno alla Provincia anche. Alla fine c’è stato un gruppo di volontari non si sa scelti come e che saranno risarciti chissà quando (ci sono le determine di liquidazione e non ancora i mandati di pagamento) e della reale utilità dei quali tra costi e benefici speriamo di sapere a breve

Tari e cassetto tributario, i conti che non tornano e la comunicazione fai da te…

L’aggiornamento è di oggi: “Per ritardi di Poste Italiane nel recapito delle bollette TARI, si comunica che il pagamento può essere effettuato entro il 15 luglio 2014 senza aggravio di sanzioni. L’Ufficio Tributi del Comune di Anzio”. Al solito negli uffici la mano destra non sa cosa fa la sinistra e gli unici ad apprendere che si paga senza sanzioni sono, finora, solo quelli che accedono al “cassetto”. Agli altri, alla stragrande maggioranza che si sta vedendo recapitare solo in queste ore l’avviso, nessuno ufficialmente l’ha comunicato. E dire che c’è un ufficio che si occupa di questo, appositamente, nell’ente. Con tanto di alta professionalità che evidentemente i colleghi non ritengono di utilizzare. Lì come all’ufficio mense, visto che sempre e solo sulla home page del “cassetto” si legge un aggiornamento del 24 giugno che recita: “Si comunica che per motivi tecnici i pagamenti relativi al Servizio di Refezione scolastica e Servizio di Trasporto scolastico non sono ancora visualizzabili on-line.U.O. Pubblica Istruzione, Servizi Sociali, Cultura – Sport – Turismo”. Quali motivi tecnici? E poi vorremmo visualizzare on line anche tutto il resto, viste le tre informatizzazioni pagate dai cittadini per circa 80.000 euro, ma tant’è… Ah, il “cassetto” è dello stesso Comune, gestito dalla stessa società – la Mercurio service – ma ogni ufficio gestisce le sue pratiche. Alla faccia dell’informatizzazione… Da alcuni commenti recuperati su facebook alla pagina del Comitato Tares equa si apprende che il dirigente dell’ufficio tributi, Luigi D’Aprano, ha reso noto che il “cassetto” verrà migliorato. Speriamo a costo zero, dato che finora si è pagato e si paga per avere non un servizio 3.0 – come il sindaco diceva un anno fa in campagna elettorale – bensì a 0.3, se va bene…

Ma non è questo il punto, bensì ancora la vicenda Tari. E torniamo alla determina con la quale si affida sempre alla Mercurio la spedizione dell’acconto. I documenti spediti ai cittadini (le bollette, per intenderci) riportano la data del 28 maggio ma la determina che assegna il servizio è dell’11 giugno. “Si è provveduto ad acquistare tramite il portale acquisti in rete (Mepa) direttamente dalla ditta…” Quando? Non solo, gli acquisti con Mepa sono obbligatori dal 2012, ce n’è traccia prima nei rapporti con la Mercurio?

Ma ancora non è questo il punto. Nell’incarico si afferma che la Mercurio dovrà provvedere a “stampa, imbustamento e spedizione di circa 36.000 avvisi di pagamento”. A parte “circa” – possibile che l’ufficio non sappia quanti sono, visto che sono emessi il 28 maggio? – c’è un costo di 6.588 euro, pari a 0,183 a pezzo. Si legge anche spedizione, ma poi si scopre che non è – e non potrebbe – essere compresa nel prezzo di 0,183 e così in fase di dispositivo si affidano altri 30.000 euro alla stessa Mercurio che si è “impegnata ad anticipare le spese postali”. Se prendiamo i “circa” 36.000 ogni spedizione costa 83 centesimi. Si poteva risparmiare qualcosa? A ben guardare sì, solo collegandosi al sito di Poste Italiane si vede che spedizioni “massive” costano normalmente 50 centesimi. Qui si voleva fare prima, evidentemente

Attenzione, perché è vero che costa solo 183 euro ma qualcuno, di grazia, spiega in cosa consiste il “progetto di grafica” delle bollette?

E andiamo oltre: “invio massivo in formato Pdf a mezzo Pec o email della richiesta di pagamento bollette Tari con una spesa di 0,244 per 6000 contatti per un totale di 1464 euro iva inclusa”. Soldi che il Comune dovrà farsi restituire, anzi la Mercurio farà meglio a non fatturare perché nelle caselle di chi è registrato – come chi scrive – non è arrivato alcun Pdf . Altre spese sono relative alla rendicontazione dei pagamenti con un canone annuale di 7.320 euro, oltre al servizio web “per la consultazione e la ristampa” – d’altro canto è impossibile fare altro – del “cassetto tributario per 3.117 euro ovvero 365 euro mensili per 7 mesi iva inclusa.

Totale: 48.489 per tutti i servizi. Non si capisce per quanti utenti ovvero dovrebbero essere 42.000 tra i “circa” 36.000 e i 6.000 (davvero tondi tondi?) iscritti al “cassetto”. In realtà secondo i dati 2013 erano 42.680, saranno diminuiti? Comunque speriamo che sia valsa la pena impegnare queste cifre, anche se alla luce di quanto emerge non sembra proprio…