Differenziata nelle scuole: giusto, ma speriamo non sia un doppione…

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Diciamolo francamente: era ora. Ci aveva provato, invano, Luigi D’Arpino allora assessore all’ambiente, dando ai bambini un blocchetto per “multare” i genitori. Era stato anche aspramente criticato dall’allora esponente della Margherita Mariolina Zerella per quell’iniziativa, ma è acqua passata. Adesso, finalmente, si insegnerà la differenziata nelle scuole. Lo hanno annunciato in conferenza stampa l’assessore all’ambiente Patrizio Placidi e quella alla pubblica istruzione Laura Nolfi. Iniziativa lodevole, ma al solito con qualche domanda da porci. Non abbiamo letto da nessuna parte, infatti, quanto costa la campagna che toccherà tutti gli istituti.

Sappiamo dal Granchio, però, che Placidi ha avuto “una riunione con i responsabili della Idecom e delle mense”. Idecom è l’azienda che ha curato la campagna per la differenziata, ma le mense cosa c’entrano? E’ presto detto, nel capitolato di appalto per la refezione scolastica, all’articolo 55, la ditta vincitrice aveva l’obbligo di “provvedere a una campagna formativa/informativa rivolta ai piccoli utenti del servizio mensa” mentre all’articolo 56 era indicato che le ditte dovevano proporre “un piano di informazione (…) sui temi dell’educazione alimentare e ambientale”. Cosa ha proposto la cooperativa “Solidarietà e lavoro” che si è aggiudicata la gara dopo l’anomalo ribasso della Serenissima? E quanti punti è valsa una indicazione simile? Rischiamo, con la campagna Placidi-Nolfi, di fare un “doppione” e soprattutto di pagare due volte per lo stesso servizio?

E’ quello che andrebbe spiegato meglio, fermo restando che partire dai bambini per iniziative del genere è sacrosanto. Dirlo alle maestre, invece, come abbiamo letto, può essere un’arma a doppio taglio…

Un’ultima cosa: Placidi è specialista in annunci, per l’ennesima volta dice che partirà il compostaggio. Speriamo sia quella buona… Non vorremmo che le compostiere stessero marcendo nel piazzale affittato a 1.100 euro al mese per tenere i kit della differenziata.

Basta con gli incivili ma assessore Placidi, se ci sei batti un colpo

L'assessore Patrizio Placidi

L’assessore Patrizio Placidi

Aveva tuonato contro gli incivili e soprattutto nei confronti della stampa, “rea” di riportare le immagini di chi sporca la città. Peggio ancora cittadini e comitati che usano i social network, perché va bene il 3.0 ma quello era solo per la campagna elettorale di Bruschini.

Aveva promesso che sarebbe cambiato tutto, in realtà non solo i rifiuti continuano a fare bella mostra di sé fino a ridosso del centro cittadino, ma dell’assessore Patrizio Placidi e della promessa bonifica si sono perse le tracce. Lo sottolinea persino un sito che finora ha dato ampio spazio alle iniziative dell’assessore.

Il personaggio è così: convoca la stampa, “tuona“, dà numeri inesistenti sulla differenziata (79%!?!?) fa carta vince carta perde con i piani finanziari,  spara contro tutto e tutti, poi i risultati non si vedono. Da imprenditore quale egli stesso si è definito, deve avere altri impegni e considerato che il fallimentare progetto degli “ispettori ambientali” (aspettiamo ancora di conoscere il capitolo di bilancio nel quale sono iscritte le sanzioni) non gli consentiva di usare nuovamente quella carta, ha fatto la conferenza e si è fermato.

Sia chiaro, i responsabili sono i cittadini incivili che continuano, imperterriti, a gettare dal centro alla periferia di tutto e dovrebbero smetterla. Sono quelli che non capiscono perché devono fare la differenziata se poi pagano più di prima e soprattutto se ancora c’è una zona dove non si fa. Si aspetta – è vero – il nuovo appalto ma è stato ormai aggiudicato da tempo e tutto tace.

Ma detto degli incivili, l’assessore ha se non altro la responsabilità di dover intervenire perché altrimenti scatta l’emulazione, come ci ricorda la teoria della cosiddetta “finestra rotta”.  Non è giustificato chi sporca, attenzione, ma diciamo che ha un “alibi” data la situazione. Per questo è bene che Placidi, se c’è, batta un colpo. Perché qui le uniche cose che sembrano andare avanti sono le indagini sul settore. Non è ancora affidato il nuovo servizio – ma perché? Qualcuno dall’opposizione vuole chiederlo? – che fiocca un’altra denuncia sul vecchio, già al centro di accertamenti per il presunto voto di scambio – ma l’assessore si è detto tranquillo – e con un fascicolo che passa da una Procura all’altra per capire chi deve occuparsi di pesi che non tornano tra Anzio e Aprilia. Magari fossero solo gli incivili o la stampa brutta e cattiva…

Rifiuti, gli strani conti di Placidi. Comunque auguri a tutti

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La ricostruzione che l’assessore Patrizio Placidi fa su quanto paghiamo i rifiuti ricorda quella di un calzolaio che ripeteva “cugino mio, fai la sola e fai era tacco, te conviene fatte e scarpe nove…

Allora: è acclarato che paghiamo di più e ben oltre la media nazionale, però se non avessimo allargato la differenziata senza avere i soldi oggi pagheremmo meno, se poi non avessimo altri servizi pagheremmo meno. Togli questo e togli altro, scendiamo oltre la media. Ma paghiamo di più o no? Ecco, questa è la realtà e i conti quelli sono.

Tralasciamo le responsabilità che l’assessore dà a prescindere agli extracomunitari, a meno che non dobbiamo immaginare che nei dintorni del centro vivano ormai solo immigrati, ma davvero Placidi pensa che Anzio sia meno sporca di Nettuno, dove il costo totale di raccolta e smaltimento dei rifiuti è praticamente la metà? Ma gira la città?

Diciamo pure che siano responsabilità esclusive di zozzoni incivili, ha ragione l’assessore, ma dopo un piano finanziario cambiato tre volte e con formule che ancora oggi si faticano a capire, Placidi si supera con la differenziata al 79% circa. Ragazzi, viviamo in una realtà avanzata e non ce ne accorgiamo, siamo i soliti fomentatori, incontentabili, strumentalizzati. Peccato che non ci dica come si arrivi a quel 79%, che una percentuale del genere non compaia in nessuna delle classifiche dei Comuni “ricicloni“, peccato soprattutto che anziché diminuire la nostra bolletta dei rifiuti aumenta.

Percentuali simili – verificate e certificate – si trovano certamente al nord Italia, ad esempio nel consorzio Priula. Dove non ricavano appena 400.000 euro dai rifiuti riciclati, altrimenti non lo farebbero.

Ora va bene che è un periodo festivo, va bene che siamo tutti più buoni e anche più creduloni, ma davvero vogliamo credere che la nostra differenziata è a livelli simili?

Comunque tanti auguri a tutti. Ne abbiamo bisogno.

L’assessore Placidi e il costo dei rifiuti. Ricevo e pubblico

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Ricevo e pubblico, dall’assessore Patrizio Placidi. C’è qualche riferimento temporale non corretto perché la nota è evidentemente di qualche giorno fa. Ciascuno potrà farsi un’idea.

***

Relativamente a quanto affermato dall’ex senatore De Angelis in merito al costo pro capite del ciclo dei rifiuti della nostra citta’, apparte l’esigua differenza di cifre che risultano dai dati a me forniti dal mio assessorato, ovvero 278,20 € pro capite anziche’ 286,00, mi sembra opportuno sottolineare che tale parametro, riferito all’importo del piano finaziario 2014, comprende anche delle spese che necessariamente sono state affrontate nel corso dell’anno 2013 per l’ampliamento sul 95% del territorio del servizio di raccolta porta a porta (circa 700.000,00 €), e contabilizzate in questo esercizio finanziario perche’ non prevedibili ne preventivabili con quello del 2013.

Gia’ con questi importi il parametro pro capite scende a 265,00 €

occorre poi ricordare che a causa del vecchio capitolato d’appalto (redatto nella legislatura precedente all’insediamento dell’attuale sindaco avvenuto nel 2008), alcuni quartieri di anzio tipo villa claudia, lido dei pini e lido delle sirene ed alcune attivita’ fondamentali quali la pulizia degli svincoli stradali e delle principali arterie di accesso alla citta’ non erano stati previsti.

Ragion per cui sono stati dovuti prevedere dei servizi aggiuntivi da affidare alla ati attualmente in carica per rendere quei servizi ai cittadini che purtroppo nonostante pagassero le tasse erano stati in qualche modo “dimenticati”.

Calcolando una spesa di circa 650.000 euro per l’anno 2013 ed altri 500.000 per l’anno in corso arriviamo ad un parametro pro capite pari 243,00 euro (al di sotto della media regionale pari a 247,00 euro)

L’analisi dei costi fatte dal consigliere De Angelis avrebbero dovuto tener conto di tutto quanto e’ parte del piano finanziario e non solo del totale diviso il numero degli abitanti

E’ opportuno inoltre sottolineare che quest’anno siamo in fase di aggiudicazione definitiva di gara e con i costi previsti nel nuovo capitolato d’appalto dovremmo avere per l’anno 2015 una spesa procapite relativa la ciclo dei rifiuti pari a circa 230,00 euro.

Fermo restando quanto speso dalla vicina Nettuno secondo quanto riferito dal consigliere De Angelis, credo che personalmente a livello di qualità dei servizi offerti alla nostra cittadinanza ed alle condizioni cui versano molte strade di Nettuno stracolme di rifiuti, noi non possiamo lamentare nulla tranne per quei siti divenuti ormai abituali per coloro che non intendono fare la raccolta differenziata, e mi riferisco in particolare a via della Lottizzazione (nei pressi del famoso stabile occupato da extracomunitari), in via della Spadellata, in via dell’Acquario (in particolare in quelle palazzine occupate abusivamente anche da extracomunitari), in via dei Faggi di fronte all’ex acqualand.

Proprio per questo motivo lunedì, al fine di fronteggiare tale problematica ho avuto un incontro in cui sono state invitate tutte le forze dell’ordine……………………

Mi preme aggiornarvi sulla percentuale ottenuta al 31/10 della raccolta differenziata sul nostro territorio pari al 79,58%, dato ampiamente confortante sul lavoro svolto da questa amministrazione, lavoro che ci permette di avere con le fatturazioni presentate alle società cui vendiamo i nostri materiali, il rispetto di quanto previsto dal piano finanziario in merito agli introiti derivanti dalla raccolta differenziata (400.000,00 €).

Senza contare che previsionalmente dovremmo avere un risparmio su quanto conferito alla rida ed agli altri impianti circa 150.000,00 euro di risparmi.

Rifiuti, spendiamo più di altri. Lo dice anche il governo

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Carta parla, recita un vecchio adagio. Magari da sostituire con web parla, dato che dal sito soldipubblici.gov.it si apprendono interessanti vicende relative a tutti gli enti italiani. Al centro dell’attenzione, inevitabilmente, quanto spendiamo per i rifiuti. Dopo il personale, di fatto, l’esborso maggiore. L’appalto appena aggiudicato e ancora “sub judice” per una non meglio specificata anomalia, ma anche piani finanziari cambiati fino all’ultimo istante, costi che aumentano anziché diminuire nonostante la differenziata.

La trasparenza che fatica ad affermarsi ad Anzio – basta leggerlo, il piano finanziario, incomprensibile tra formule e formulette – si trova sul sito messo in piedi dal governo e che monitora le spese sostenute dagli enti pubblici.

Ebbene per i rifiuti, come più volte ribadito, spendiamo troppo. E non rispetto a centri vicini ma all’intero resto d’Italia. I pagamenti totali del 2014 – fino al 30 novembre – riportano 10 milioni 812.426,01 euro ad Anzio con una media di 214,86 euro a cittadino. In Italia la spesa media è stata, invece, di 126,68 euro ciascuno. Se confrontiamo il 2013 – qui i numeri sono relativi a tutto l’anno – i pagamenti totali ad Anzio sono stati di 11 milioni 856.774,97 pari a 233,45 euro a cittadino contro i 128,7 spesi in media nel resto d’Italia. Ci si può divertire a confrontarli con chiunque, se prendiamo due città pressapoco come Anzio troviamo che a Monopoli (Bari) – per esempio – o Empoli (Firenze) , a Gallarate (Varese) o Portici (Napoli) spendono comunque meno mediamente. Se uno va sul sito soldipubblici.gov.it è facile confrontare questo come altri numeri.

C’è un altro dato che emerge ed è quello relativo alla differenza fra quanto inserito nei piani finanziari e quanto pagato realmente. Nel 2013 la “bolletta” dei rifiuti costava al Comune di Anzio, secondo quanto inserito in bilancio, 13.652.374,28 segno che nel corso dell’anno sono stati pagati circa 3 milioni di euro in meno ovvero vanno ancora saldati. Stesso discorso per il 2014: il piano è di 15.326.429,57 e stando a quanto pagato fino al 30 novembre mancano all’appello circa 5 milioni. Comune in ritardo? E’ l’unica risposta possibile, resta comunque una curiosità che speriamo qualcuno voglia soddisfare…

Placidi, i messaggi, la scoperta di un imprenditore

L'assessore Patrizio Placidi

L’assessore Patrizio Placidi

L’assessore all’ambiente Patrizio Placidi ha ragione. Finora ad Anzio “si è fatta solo la differenziata“. Se ne sono accorti i cittadini, costretti a pagare un conto più che salato e con una bolletta a loro carico di circa 16 milioni di euro contro la metà che pagano a Pomezia, Velletri e Nettuno. Se ne sono accorti anche perché il centro era, è e temiamo sarà ancora invaso dai rifiuti. Basta uscire a piedi da Villa Albani – e pure è a due passi dal Comune, l’assessore ci passerà qualche volta – per imboccare via Ambrosini e avvertire un odore nauseabondo che emana dai cassonetti. Altrove, in centro, non è meglio…

Anziché spiegarci un piano finanziario che rimane incomprensibile e dove sono inseriti anche i 30 centesimi a metro quadro che un anno fa andavano allo Stato ma che il Comune ha deciso di confermare, anziché dirci dell’inchiesta che riguarda l’assessorato, invece di spiegare perché nella tariffa paghiamo per il secondo anno consecutivo il “cassetto tributario”, Placidi ricorda che “si è fatta solo la differenziata“.

Un’affermazione talmente vera che dice altro: l’amministrazione Bruschini non ha fatto nulla del suo programma da quando ha vinto a oggi. E se ha vinto è anche grazie alle promesse legate a quella differenziata partita in fretta e furia, ai lavori a tempo, ai debiti contratti perché il piano finanziario non c’era o era insufficiente al punto che oggi i cittadini pagheranno i “fuori bilancio”.

Al suo solito l’assessore attacca, nessuno dei giornalisti osa fargli domande scomode e quando è avvenuto Placidi è sempre stato abile a cambiare discorso. Così la conferenza e trasmissione tv dell’uno e trino (parla per la Lista Enea, da coordinatore di Forza Italia oltre che da assessore) si trasforma in messaggi chiari a una maggioranza litigiosa e in difficoltà: senza la lista Enea non si fa nulla,  sui tributi da recuperare niente consorzio campano ma prima lavori all’interno dell’Ente (che ne dice l’assessore Zucchini?), sui dirigenti vanno divise le competenze, sul futuro ok alle primarie. Soprattutto, per chi vuole capire, lui manda tutti a casa quando vuole…

E’ solito infervorarsi, Placidi, e quando lo fa dà anche notizie interessanti. Rivolgendosi a Romeo e Candido De Angelis e chiedendo loro, di fatto, come vivono, ci informa di avere “venti dipendenti“. Lo conoscevamo pensionato, sapevamo che inizialmente per pagare il debito della Corte dei Conti si faceva trattenere una quota sull’indennità da assessore, sapevamo anche dei suoi interessi in diversi settori – con una predilizione per i distributori di carburante, usati magari da chi ha servizi per i Comuni del circondario – ignoravamo però che fosse diventato imprenditore con venti persone alle sue dipendenze. A dire il vero nel curriculum che compare sul portale della trasparenza del Comune risulta proprietario di quote in due società, forse i suoi dipendenti lavoreranno lì…

Infine un accenno alla conferenza: tutti innocenti fino a prova del contrario, ma vedere al tavolo chi ha un’ordinanza di chiusura del Comune dove è consigliere che non esegue ancora,  chi  è indagato per l’attività del suo assessorato ed è stato condannato (anche se questo lo ritenevamo e lo riteniamo ingiusto) dalla Corte dei conti a risarcire il Comune ed ha continuato in quel periodo, da incompatibile, a fare l’assessore, venirci a fare la morale, è francamente troppo.

Placidi all’attacco, dei De Angelis e della maggioranza

Un fermo immagine della conferenza

Un fermo immagine della conferenza

La differenziata fa acqua da tutte le parti? Lui non c’entra nulla. Chiedete a Romeo De Angelis. L’assessore e coordinatore di Forza Italia Patrizio Placidi non usa mezzi termini nell’ambito della conferenza della lista Enea e poi negli studi di Young tv. Parla di “ricatto” addirittura rispetto al porta a porta. Dimentica – e nessuno glielo chiede – che il servizio è partito privo di copertura finanziaria e che nemmeno un mese fa sono stati votati i debiti fuori bilancio.

Placidi davanti alle telecamere si esalta. Attacca, come suo solito, parte in quarta anche nei confronti dell’ex sindaco Candido De Angelis, e se c’è la questione rifiuti non manca di intervenire su una serie di argomenti. Dal porto all’organizzazione della macchina amministrativa, dal caso mense alla riscossione coatta dei residui per la vicenda rifiuti. Emerge chiaramente, insomma, la divergenza tra l’assessore, il sindaco e il resto della maggioranza. Vale la pena di guardare il video e farsi un’idea.

Qui viene solo una riflessione: da quale pulpito…

Rifiuti: il porta a porta improvvisato che pagano gli onesti e la gentilezza in Consiglio

L'assessore Patrizio Placidi

L’assessore Patrizio Placidi

La raccolta differenziata “porta a porta” è stata estesa in fretta e furia lo scorso anno in assenza di un piano finanziario e oggi si pagano “fuori bilancio” le spese sostenute allora, quando invece ci veniva detto che era tutto a posto e che la copertura arrivava dai soldi della Provincia di Roma.

Sollevavamo dubbi allora, abbiamo la certezza oggi che quanto affermava in conferenze stampa l’assessore Patrizio Placidi con il supporto del dirigente del settore, era una presa in giro. Lo ha confermato lo stesso assessore ieri e finalmente anche il sindaco – che normalmente “non sa” – sembra essersi accorto che spendiamo troppo. Quando lo dicevano, fra gli altri, Romeo De Angelis e Mario Pennata dai banchi di maggioranza erano dei visionari…

L’avvio del “porta a porta” in piena campagna elettorale e le promesse legate a quel servizio, oggi al centro di un’indagine della magistratura (ma quanta gentilezza in Consiglio, nessuno ne ha chiesto conto…), hanno probabilmente consentito di vincere le elezioni ma i nodi arrivano al pettine e soprattutto alle tasche dei cittadini che dovranno pagare quei debiti e non solo. Grazie alla scelta di non destinare i risparmi della discarica come chiesto dai dirigenti, per esempio, i cittadini onesti pagano e pagheranno gli inesigibili che nessuno è andato a riscuotere. Quelli del 2005 – caricati pure a chi non era residente – e probabilmente quelli a venire perché nessuno ci dice quanti sono e cosa si sta facendo per recuperarli.

Per chissà quale miracolo informatico 3.0, poi, i cittadini onesti pagano e pagheranno per la seconda volta il costo del “cassetto tributario” (altri 70.000 euro) che nel frattempo è stato aggiornato e ci informa che “da oggi” si paga con carta di credito. Non era (doveva essere) così già lo scorso anno? Ah, c’è il servizio ma anche un 1,5% di commissione tanto per non farsi mancare nulla, anche se questo avviene ormai un po’ ovunque. I cittadini onesti hanno pagato e pagheranno 30 centesimi a metro quadrato che lo scorso anno sono andati al governo e per questo saranno invece incassati dal Comune. L’opposizione giustamente ha chiesto lumi, ma nessuno – capiamo per l’inchiesta che in uno Stato di diritto prevede l’innocenza di Placidi – ha sentito l’esigenza di chiedere le dimissioni dell’assessore che un anno e mezzo fa diceva che era tutto coperto e oggi tranquillamente ammette che i soldi non c’erano e che si è proceduto, di fatto, improvvisando. E di nuovo promette che diminuiranno i rifiuti in discarica e le spese per i cittadini, dimenticando che il totale del piano finanziario di Anzio è il doppio di quello di Nettuno o Velletri. Perché?

Un accenno, infine, sugli ispettori ambientali ieri presenti in massa al consesso civico. Ha preso le loro difese il consigliere Geracitano ricordando che “per pochi spiccioli” hanno svolto un importante servizio che deve essere prorogato. Secondo i dati riferiti da lui si parla di 100.000 euro destinati alle casse comunali, mentre Placidi aveva parlato prima di 500 sanzioni e poi ha detto che si dovrà fare un consuntivo dell’attività. Dobbiamo dedurre che qualche dato esiste ma ancora va verificato oltre a immaginare che ciascuna sanzione è stata mediamente di 200 euro. Sulla legittimità delle multe è tutto ancora da capire, su quanti fondi andranno alla Provincia anche. Alla fine c’è stato un gruppo di volontari non si sa scelti come e che saranno risarciti chissà quando (ci sono le determine di liquidazione e non ancora i mandati di pagamento) e della reale utilità dei quali tra costi e benefici speriamo di sapere a breve

Porta a porta, il piazzale in affitto e i dati ancora nascosti

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Mettiamola così: il Comune di Anzio non disponeva di uno spazio nel quale sistemare i kit della raccolta differenziata. O, peggio, ce l’ha ma non lo sa, dato che l’inventario del patrimonio è una delle carenze rilevate dai revisori dei conti tra quelle che ha portato al parere negativo al bilancio. Ancora, serviva proprio uno spazio in via della Spadellata e quello era l’unico.

Di sicuro il Comune di Anzio ha pagato e continuerà a pagare 1.100 euro al mese per un “piazzale idoneo per lo stazionamento dei materiali relativi al servizio porta a porta”.

Lo si apprende da una recente determina del dirigente del settore ambiente, Walter Dell’Accio, che sembra fare un po’ di confusione o forse ha semplicemente usato male il “copia e incolla”. Già, perché la prima locazione dell’area a seguito di “indagine effettuata sul territorio comunale” (Quando? Da chi? Pubblicizzata come?) risale al febbraio dello scorso anno. Se ne viene a conoscenza oggi, perché della precedente determina – com’è stato ed è per molteplici atti del Comune – on line non c’è traccia.

Ma torniamo a questa nuova determinazione: si parte dal fatto che è stata aggiudicata la gara per la consegna dei kit (eravamo a settembre 2012!) e che la ditta “dovrà provvedere alla consegna”, quindi si apprende che i proprietari del terreno “si sono resi disponibili ad affittare il piazzale per mesi due” ma nel capoverso successivo si apprende che “si procedeva a impegnare la spesa per complessivi mesi dieci”. Vale a dire 11.000 euro, anche se qualcosa non torna. Ma forse il dirigente deve sapere bene come vanno le cose da queste parti, quindi si è evidentemente tenuto “largo” passando da due a dieci mesi

Ora, però, “considerato che non si è ancora conclusa la consegna dei kit relativi alla raccolta porta a porta a tutta la cittadinanza” servono altri nove mesi “fino al 19 settembre 2014”. E così si impegnano altri 9.900 euro, dopo il nulla osta dell’ufficio patrimonio.

Quasi 22.000 euro – e speriamo la locazione non duri oltre – solo per “stoccare” i kit della differenziata, conteggi dei mesi che non tornano e dati ben più seri che continuano a essere tenuti nei cassetti.

Proviamo a partire dai kit, sperando che il dirigente e l’assessore Placidi vogliano dare delle risposte: davvero non c’era altro posto nel quale sistemarli? Quanti ne sono arrivati, quanti sono stati distribuiti, quante famiglie debbono ancora riceverli dopo che – in piena campagna elettorale – un anno fa si andava nelle piazze a consegnarli?

Arriviamo ai dati, chiesti a gran voce – e inutilmente – anche in Consiglio comunale da Candido De Angelis e Danilo Fontana: quanti rifiuti differenziati sono stati conferiti ai Consorzi dall’avvio del porta a porta a oggi? Quanto ha risparmiato – pesi che non tornano permettendo, ma indaga la Finanza – il Comune in discarica? E quanto ha incassato dalla vendita di plastica, vetro, alluminio e carta?

Perché le fatture di Rida Ambiente non vengono ancora consegnate ai cittadini del Comitato Tares equa che hanno fatto regolare accesso agli atti?

E’ facile dire che presto la differenziata arriverà alle porte del centro – nel frattempo discarica a cielo aperto senza soluzioni, ma questo dipende dai cittadini incivili– è persino scontato che qualcuno prenda e incolli i comunicati di Placidi che al solito vuole mostrare i suoi “miracoli”. Ci accontenteremmo di qualche dato….

Intanto questo video è sempre istruttivo

La discarica a cielo aperto, le promesse di Placidi, i dati nascosti

Il nuovo, si fa per dire, assessore all’ambiente Patrizio Placidi annuncia un altro dei suoi “miracoli” ( http://portale.comune.anzio.roma.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_486_0_3.html) dopo essersi accorto, probabilmente, che il centro cittadino è diventato una discarica a cielo aperto. 

Il “porta a porta” non riguarderà la zona centrale, si aspetta la nuova gara, ma fra un numero e l’altro che viene fornito nella nota ufficiale si dice che si “avvicinerà” e che saranno create anche delle zone dove poter lasciare i rifiuti andando via da Anzio. Con la gara che non si terrà prima dell’estate – la scadenza è prossima ma i tempi di bandi del genere sono lunghi quando si tratta di passare all’assegnazione – c’è da tremare pensando a quello che rischiamo quando i residenti aumenteranno. Se oggi tra viale Mencacci e via Gramsci, il porto e via Fanciulla d’Anzio, i secchioni si cominciano a riempire dal tardo pomeriggio, figuriamoci domani…

Ma Placidi è uomo dei “miracoli” – a dire il vero questi sono forse gli unici che gli mancano – e una soluzione la promette sempre. Quello che i cittadini ai quali la bolletta dei rifiuti è cresciuta a dismisura vorrebbero sapere è altro. Da un anno – eravamo in piena campagna elettorale, come adesso c’è quella per le Europee e l’assessore all’ambiente ritrova la parola – la differenziata “porta a porta” riguarda la larga parte del territorio. Bene: che risultati ha dato? Quanto è stato risparmiato in discarica? A proposito, sui pesi differenti tra partenza e arrivo a destinazione c’è un’inchiesta aperta dopo le segnalazioni di Fontana in consiglio e le repliche del sindaco… E già che parliamo di inchieste farà bene il Comune a costituirsi parte civile contro chi – secondo la Procura di Roma – ci costringeva ad andare a Montello e pagare di più. Il processo a Cerroni & C. inizia il 5 giugno e dopo il comitato Tares equa farebbe bene anche l’opposizione a sollecitare l’amministrazione in tal senso. 

Torniamo alla differenziata. Quanto vetro, plastica, carta, il Comune ha conferito ai consorzi obbligatori e quanto ha incassato? Le domande di De Angelis in consiglio sono cadute nel vuoto. Eppure gli uffici, assessore o non, i dati dovrebbero averli… O è come il piano finanziario secondo il quale non sarebbe aumentato nulla, mentre poi abbiamo visto i risultati?

Ecco, va bene estendere il “porta a porta”, è bello sapere che l’assessore all’ambiente si preoccupa della discarica a cielo aperto che da mesi invade il centro, sarà un vanto la nuova bandiera blu,  ma i dati di ciò che è accaduto da un anno a questa parte sono forse segreti o, peggio, nascosti? Grazie