Carta parla, recita un vecchio adagio. Magari da sostituire con web parla, dato che dal sito soldipubblici.gov.it si apprendono interessanti vicende relative a tutti gli enti italiani. Al centro dell’attenzione, inevitabilmente, quanto spendiamo per i rifiuti. Dopo il personale, di fatto, l’esborso maggiore. L’appalto appena aggiudicato e ancora “sub judice” per una non meglio specificata anomalia, ma anche piani finanziari cambiati fino all’ultimo istante, costi che aumentano anziché diminuire nonostante la differenziata.
La trasparenza che fatica ad affermarsi ad Anzio – basta leggerlo, il piano finanziario, incomprensibile tra formule e formulette – si trova sul sito messo in piedi dal governo e che monitora le spese sostenute dagli enti pubblici.
Ebbene per i rifiuti, come più volte ribadito, spendiamo troppo. E non rispetto a centri vicini ma all’intero resto d’Italia. I pagamenti totali del 2014 – fino al 30 novembre – riportano 10 milioni 812.426,01 euro ad Anzio con una media di 214,86 euro a cittadino. In Italia la spesa media è stata, invece, di 126,68 euro ciascuno. Se confrontiamo il 2013 – qui i numeri sono relativi a tutto l’anno – i pagamenti totali ad Anzio sono stati di 11 milioni 856.774,97 pari a 233,45 euro a cittadino contro i 128,7 spesi in media nel resto d’Italia. Ci si può divertire a confrontarli con chiunque, se prendiamo due città pressapoco come Anzio troviamo che a Monopoli (Bari) – per esempio – o Empoli (Firenze) , a Gallarate (Varese) o Portici (Napoli) spendono comunque meno mediamente. Se uno va sul sito soldipubblici.gov.it è facile confrontare questo come altri numeri.
C’è un altro dato che emerge ed è quello relativo alla differenza fra quanto inserito nei piani finanziari e quanto pagato realmente. Nel 2013 la “bolletta” dei rifiuti costava al Comune di Anzio, secondo quanto inserito in bilancio, 13.652.374,28 segno che nel corso dell’anno sono stati pagati circa 3 milioni di euro in meno ovvero vanno ancora saldati. Stesso discorso per il 2014: il piano è di 15.326.429,57 e stando a quanto pagato fino al 30 novembre mancano all’appello circa 5 milioni. Comune in ritardo? E’ l’unica risposta possibile, resta comunque una curiosità che speriamo qualcuno voglia soddisfare…