Serata con vestito, poi arriva uno con i jeans e…

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Proviamo a raccontarla in modo diverso, poi ci fermiamo. Anzi no, ci riserviamo di tornarci se e quando questa storia sarà finita. Confermato: non abbiamo nulla contro il neo dirigente dell’area finanziaria del Comune di Anzio. Si sarà reso conto di essere rimasto vittima di un posto dove, purtroppo, non ne va bene una.

Dicevamo di un racconto diverso. Ecco, io sono alla guida di un’azienda importante, in cerca di una figura di rilievo per sostituire chi sta andando in pensione. Per farlo organizzo una serata in discoteca, voglio che la scelta cada su uno bravo e voglio vederlo all’opera. Per accedere alla serata serve indossare un vestito, c’è il cosiddetto “dress code“. Non posso mettermi io a guardare chi entra, non mi compete, così mi affido a una che di queste cose ne sa, ma ha bisogno di un paio di collaboratori. Sceglie lei, così funziona, pazienza se uno ha avuto qualche problema con la giustizia, si sa che all’ingresso dei locali è bene avere gente esperta anche in questo settore.

A un certo punto mi ritrovo in pista una persona con jeans e maglietta. Mi accorgo che è pure bravo, ma il “dress code” prevedeva l’abito. Me ne rendo conto, non posso fare figuracce con chi è venuto con il vestito, devo invitare chi è bravo ma è entrato con un abito non consono a uscire. Procedo e  poi, così funziona in un’azienda importante, vado a cercare chi doveva controllare e non l’ha fatto, quantomeno le dico che il compenso per la serata non è più quello previsto data la figuraccia e che scalerò qualcosa quando andremo a fare i conti.

Invece succede che tutto sommato, dato che è bravo, ormai con i jeans era entrato e io me lo tengo, fino a quando altri fanno notare la cosa. A quel punto devo trovare una soluzione, ma il caso vuole che chi doveva andare in pensione per uno strano scherzo del destino torna. E forse ho trovato la soluzione. Forse, se non mi piacesse avere la vita complicata. Perché decidessi solo, pure pure, ma ce ne sono tanti a voler mettere becco e mi tocca sentirli. In particolare quello che a quello bravo ha detto di presentarsi, ma si è dimenticato di indicargli l’abito necessario, anz pensava che bastassero i jeans, che fosse la stessa cosa. E così mi fa notare che in passato il vestito non era richiesto, quindi tutto sommato….

Resta il “dress code” non rispettato, allora, quei jeans, l’incarico da stracciare o quasi. Non scalerò nulla, alla fine, una soluzione l’ho trovata, sono alla guida di un’azienda importante ma tutto sommato faccio come voglio e chi contesta mi sta pure sulle scatole.

Avrò incassato una figuraccia, certo, ma te pure che vai a vedere i vestiti….

Tu chiamala se vuoi, trasparenza…

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La segretaria Marina Inches e il suo predecessore, Pompeo Savarino

Doveva riunirsi ieri la commissione trasparenza del Comune di Anzio. Lo apprendiamo da un post su facebook di Chiara Di Fede, cittadina impegnata e per questo “invisa” a chi “fa” politica su questo territorio, dove chi pensa con la propria testa diventa subito “nemico“.

Quella commissione non c’è stata perché i capigruppo che la compongono non si sono presentati. C’è stata la convocazione via mail, ma nessuno ha sentito il dovere di andare. Si vede che il problema, ad Anzio, non esiste. Almeno per i consiglieri comunali che nel brodo di coltura di questa politica sono nati e cresciuti o che sono stati ben presto “stregati” dal modo di fare dei più vecchi. Al netto di altri impegni, certo, magari ieri mattina qualcuno aveva un appuntamento di lavoro o questioni inderogabili da sbrigare. Comprendiamo, ma allora si è scelto di farsi eleggere per cosa?

Detto ciò dei consiglieri comunali, restano le dolenti note di un sito comunale fuorilegge per quanto riguarda la trasparenza. Il passaggio dal vecchio alla nuova segretaria generale non ha portato l’attesa ventata di novità. Com’era con Savarino, così è con la Inches. E non vengano a dirci che rispettiamo i parametri perché è vero solo dal punto di vista formale. Una beffa.

E’ vero che abbiamo tre siti (forse più) in uno, ma per esempio la convocazione delle commissioni dovrebbe essere pubblica, alla sezione dedicata non c’è traccia se non nel… 2011!. Su una parte del sito, perché su un’altra alla voce commissioni corrisponde il vuoto. L’ufficio relazioni con il pubblico? Eccolo, provate a entrare e a contattarlo….

Le ordinanze del sindaco? Tu dici, vai sull’albo on line e…. No! Si deve cercare su trasparenza.comune.anzio.roma.it quindi su provvedimenti, su provvedimenti organi di indirizzo politico amministrativo e qualcosa trovi.

Vogliamo parlare di determine che mancano, sono decine se non centina? Di quelle che inspiegabilmente escono dopo mesi? E guardate chi sono, ancora, i dirigenti del Comune: Pusceddu è ormai in pensione, di Schioppa si sono perse le tracce…. Ma è sulla Capo d’Anzio che ci superiamo. D’Arpino si è dimesso a gennaio ma è ancora lì, insieme allo stesso Pusceddu che pure ha lasciato e con l’ultimo bilancio pubblicato del 2014, quando la società ha approvato quello del 2015 e chi la “controlla” ha l’obbligo di renderlo pubblico. Andiamo così, un po’ a caso… Degli organi politici, per esempio, sappiamo chi è il presidente del consiglio comunale ma non redditi e quanto altro previsto. Non in questa sezione, almeno, perché se vediamo in quella del Consiglio comunale c’è. Ma devi avere tempo e voglia, cosa che difetta a molti in questa città. Ma sì, che vai a guardare….

La questione trasparenza è stata a lungo affrontata da Andrea Mingiacchi e dal Pd, il meetup “Grilli di Anzio” (grazie a loro è stato finalmente pubblicato il patrimonio) ha espresso alla neo segretaria tutte le sue perplessità, da questo umile spazio e prima ancora dalle colonne del “Granchio” sono state fatte segnalazioni continue. Inutilmente.

Si potrebbe andare avanti, ma interviene la carità di patria. Ci avevano promesso un Comune 3.0 ed è stata una bugia. Basterebbe questo – anche in maggioranza – per dire al sindaco: scusa, ma dobbiamo intervenire…. Evidentemente va bene così, vanno bene programmi informatici che vanno e vengono, scelti non si sa come e da chi, magari delle stesse aziende per le quali si è pure consulenti. Va bene tutto purché il cittadino non capisca o si ingegni per farlo. Trasparenza e accessibilità totale sono altro, forse anche di questo dovrebbe occuparsi una commissione che nemmeno riesce a riunirsi. E forse è bene che la responsabile di trasparenza e anti corruzione metta finalmente mano a questo sistema cervellotico.

Ah, già che ci siamo e visto che la vicenda è stata affrontata in una delle rare commissioni trasparenza che si sono riunite: i consiglieri morosi sono tutti in regola? La segretaria è al corrente di questa vicenda? L’opposizione ha nulla da dire? E alle osservazioni del Mef è stato mai risposto? E come? Vorremmo leggerlo sul sito. Se fosse davvero 3.0…..

 

 

 

 

 

Trasparenza, la condivisibile battaglia dei Grilli di Anzio e…

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Il meetup “I Grilli di Anzio” ha incontrato ieri la segretaria generale del Comune. Di seguito la nota diffusa dopo l’incontro. Quella sulla trasparenza è una battaglia assolutamente condivisibile e anzi da ampliare. Il documento che riassume la situazione ( monitoraggio sito (1) ) è importante ma non sufficiente, dati i tempi che corrono. Va pure ricordato che sulla trasparenza – in tempi non sospetti – il Pd e in particolare Andrea Mingiacchi aveva svolto un lavoro di monitoraggio, mentre che sui rilievi del Mef è stato di recente Candido De Angelis a chiedere conto in Consiglio di che fine avessero fatto. Detto questo sappiamo che i “grillini” non mollano e ci permettiamo di suggerire altre questioni, mestamente segnalate anche da questo spazio. Grida vendetta il falso dell’Urp che c’è sulla carta ma è inesistente nei fatti. Se ne sono aggiunte altre, come la circostanza che la segretaria – cosa che a Savarino venne aspramente contestata – è al tempo stesso responsabile dell’anti corruzione ma gestisce fondi di bilancio (Cfp e l’intera area amministrativa, l’ex segretario solo le assicurazioni), l’introvabile bilancio della Capo d’Anzio, nonché la beffa 3.0 – ma è senza dubbio questione secondaria – dei due segretari che firmano le delibere del nostro Comune. Come il meetup auguriamo un cambio di rotta e continueremo a monitorare.

***

La nota dei Grilli di Anzio: “Oggi si è svolto presso Villa Sarsina l’incontro tra una rappresentanza del nostro gruppo e il Segretario Generale Dott.ssa Inches, che gentilmente ci ha accolto su nostra richiesta nel suo ufficio e ascoltato con grande interesse riguardo le criticità in merito alla trasparenza amministrativa dopo il monitoraggio da parte nostra del sito istituzionale del Comune di Anzio, nonché riguardo ad alcune mancanze già messe in evidenza dal nostro Meetup, una su tutte la mancanza di un ufficio URP. Molti gli argomenti toccati e le mancanze sottolineate. Abbiamo messo in luce la totale difficoltà da parte dei cittadini di reperire notizie e documenti in merito a parte dell’attività amministrativa, nonché l’assenza di regolamenti, delle commissioni consiliari (mancano i membri esterni ed interni, nonché quando esse vengono convocate) o l’incompletezza delle determine,quasi sempre prive di allegati

La Dott.ssa Inches si è mostrata disponibile e attenta nella materia e interessata a trovare soluzioni condivise che possano avvicinare l’Ente al cittadino anche attraverso l’uso del sito istituzionale

Ci auguriamo che con lei la Città trovi un aiuto concreto nel recuperare quella trasparenza che ad oggi manca ancora sotto molti aspetti. Auspichiamo, quindi, un cambio di rotta con la linea portata avanti fino ad oggi dal precedente Segretario Generale.

Da parte nostra continueremo a monitorare sito ed attività di questa amministrazione, sempre dalla parte del cittadino, e a segnalarne le mancanze

in allegato il documento consegnato al segretario generale con le principali criticità rilevate

Cordiali saluti”

Per Meetup Grilli di Anzio

Rita Pollastrini

Il 3.0 tradito dal copia e incolla, il Comune ha due segretari

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I modelli, evidentemente, sono già predisposti e cambiarli deve essere un problema. Così nelle delibere pubblicate oggi, tra le quali un avviso pubblico al quale manca solo il nome del vincitore, scopriamo che il Comune di Anzio ha due segretari.

Ovviamente non è così, Pompeo Savarino è alla Regione e Marina Inches in Comune, solo che la prima volta – quando è stata approvata la nuova dotazione organica – nessuno ha letto gli allegati e su uno di questi figura ancora l’ex segretario. Oggi c’è di più, il verbale è firmato dal sindaco e dalla segretaria, poi la delibera è “esecutiva” con la firma di Savarino, quindi la segretaria torna a firmarla come “eseguibile

Copia e incolla del 3.0 de noantri, non c’è dubbio. E che vai a guardare…. Ma sì, che vai a guardare. E che ancora ti batti per la trasparenza? La stessa segretaria firma come dirigente dell’area amministrativa l’avviso pubblico che porterà dritto dritto Luigi D’Aprano – o solo chi ha avuto esperienze in tributi e affini per cinque anni –  l’area finanziaria, ma fatichiamo a trovare il decreto con il quale è stata nominata dirigente dell’area stessa.

E siccome per Savarino, noi e altri, ci preoccupavamo dell’incompatibilità del ruolo di responsabile dell’anti corruzione con quello di gestione, lo ripetiamo anche qui. Così, per dire. Perché siamo ad Anzio, che vai a guardare?

ps, speriamo che la segretaria e dirigente metta mano presto a un sito carente sotto numerosi punti di vista e che ci faccia sapere presto in quale sezione del sito troveremo il bilancio della Capo d’Anzio, società ancora partecipata al 61% del Comune. Non tutti sono rompiscatole come chi scrive e vanno a cercare i bilanci sul sito della Camera di commercio…. Grazie!

 

Smontate il palco, lo spettacolo è a Villa Sarsina (e nei bar)

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Smontate il palco a Villa Adele, tanto non c’è impegno né sappiamo quanto costa. Paghiamo il minimo, sospendiamo la stagione e portiamo i cittadini a Villa Sarsina. Lo spettacolo è lì e in qualche bar della zona o dell’immediata periferia, nei ristoranti, dove si consumano riunioni, ragionamenti e si prendono posizioni.

Prego cittadini, si accomidino pure. Le assessore Nolfi e Cafà insieme alla delegata Salsedo se ne vanno perché mancano “trasparenza e corretta amministrazione” e ci sono “politiche illogiche, arroganti e incontrollabili“. Lo scrivono nella lettera di dimissioni, poi una volta scoperte provano a mettere una pezza con un comunicato in perfetto politichese che di fatto ne preannuncia il rientro. Risultato?

Gli altri rispondono con una lettera aperta al sindaco: ” Presa conoscenza di quanto contenuto nella nota del 21 luglio, a firma delle Sign. Cafà e Nolfi nonché della Consigliera Salsedo, ed evidenziato che in particolare occorre “evitare incomprensioni che potrebbero ostacolare la buona amministrazione”, i sottoscritti Assessori Ti chiedono la convocazione di un incontro urgente, con la presenza delle stesse, per approfondire le tematiche sollevate. I sottoscritti ribadiscono che i principi espressi sono altrettanto insiti in ognuno di noi e che da sempre ci hanno guidato nella nostra vita amministrativa; proprio per questo dichiarano la propria disponibilità a porre in essere ogni azione, politico-amministrativa, utile e necessaria, nella convinzione che ciò possa contribuire a ritrovare l’intento di continuare a lavorare insieme per la città”. 

Al contrario delle ex e quasi nuovamente colleghe Giorgio Zucchini,  Patrizio Placidi , Alberto Alessandroni Sebastiano Attoni e Giorgio Bianchi almeno lo comunicano subito usando l’ufficio stampa dell’ente.

E volete negare ai cittadini lo spettacolo di questo incontro urgente? Magari si parlerà di biogas, di nuovo organico, di porto, di richiesta di commissione d’accesso, di bilancio che fa acqua, di un programma inattuato. Hai visto mai che questa crisi è servita davvero? O forse no, si dirà che Placidi e Zucchini sono prevaricatori – è con loro che ce l’hanno Cafà e Nolfi, è noto negli ambienti – e che una coop ha lavorato più di un’altra o il consigliere x ha avuto più fondi di quello y per l’estate. E dai su…. almeno un bello streaming 3.0

 

Lo scoop e il politichese 3.0, rientrano o forse no

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Dieci giorni di silenzio e poi – una volta scoperte – affidano a facebook un comunicato che nella Prima Repubblica non avrebbero saputo fare meglio. Roberta Cafà, Laura Nolfi e Valentina Salsedo – il nuovo….. – “spiegano” le dimissioni con un comunicato postato sui social, primo esempio forse di quello che intendeva Bruschini con il suo 3.0

Lo fanno dopo lo scoop del Granchio e di Katya Farina in particolare, che nel pomeriggio aveva reso noto il duro contenuto della lettera di dimissioni. Per dieci giorni erano state in silenzio, avevano tenuto il punto, erano state pressate dalla politica, si erano riunite, e ieri proprio mentre si concludeva il pranzo con Luciano Bruschini – che si conferma un maestro nei rapporti interpersonali e politici – la notizia del perché si erano dimesse. Se ne erano andate per le “politiche illogiche, arroganti ed incontrollabili che trovano teatro nella casa comunale” ma prima ancora perché mancavano le condizioni di “trasparenza, corretta amministrazione ed efficacia“. Parole pesantissime che in tempi di paventata commissione d’accesso confermano i dubbi di molti sul funzionamento del sistema-Anzio.

Il problema, immagino, diventa la lettera e non il suo contenuto. Diventa come è uscita, perché – quando trasparenza voleva che fosse pubblicata, dato che sono andate via dei personaggi pubblici – e ovviamente la stampa ignorata per dieci giorni non solo è brutta e cattiva, ma finalmente va cercata. Ecco il comunicato, in perfetto politichese, dove si dice e non si dice, si smorzano i toni rispetto al contenuto della lettera, si fa capire che ci sono state incomprensioni personali (ma allora l’amministrazione è corretta, efficace, trasparente? e le politiche non sono arroganti e di conseguenza sono sotto controllo?) e che si sono dimesse irrevocabilmente ma poi, a seguito di un confronto con il sindaco……

Ecco, gli ormai pochi capelli bianchi mi portano a immaginare che quel confronto, il pressing di “Padre Luciano” – come lo chiama amichevolmente Candido De Angelis – sia servito a ricucire le cose. E così ha capito anche chi fa questo mestiere da meno tempo e i cittadini che praticano i social.

Perché: “Riconosciamo al Sindaco Luciano Bruschini la grande esperienza e le competenze per trovare il giusto equilibrio e proseguire nel mandato con la dovuta serenità, contrastando le sterili discussioni ,evitando le incomprensioni che potrebbero ostacolare la buona amministrazione” tradotto significa che sono pronte a tornare. Poi se abbiamo interpretato male, chiediamo scusa da subito. Certo non si può fare marcia indietro così a cuor leggero, allora andranno in qualche modo “placati” Placidi e Zucchini – da quello che si dice negli ambienti – e si potrà proseguire anzi “ridefinire una soluzione idonea per una ri-partenza orientata al progresso della Città“. Devo cercare in archivio qualche documento anni ’80-’90 ma sono certo che parole del genere le troverei.

Bisognerà vedere che ne pensano gli altri componenti di maggioranza, chi aveva già le assessore pronte, chi a stare dieci giorni alla berlina e ad aver votato un paio di delibere illegali perché prive di “quote rosa“, oggi vorrebbe capire qual è la situazione e quali le condizioni dell’eventuale rientro. A questo punto se torneranno o meno le assessore – abbiamo capito di sì, cercano di spiegarci il contrario – non importa. Certo sottrarsi a un confronto con la stampa per evitare domande che potevano essere “scomode” e che dopo la lettera lo sarebbero ancora di più non è bello. Diciamo che è l’ennesima figuraccia dell’amministrazione Bruschini e d’altro canto ricordiamo pure che il primo a fare marcia indietro fu proprio il sindaco, nel 2013. Disse che non si candidava più, quindi tornò sui propri passi. Vinse, certo, ed è legittimato a stare lì. Ma dato quell’esempio Cafà e Nolfi – già dimissionarie una volta – che potevano fare di diverso?

Cafà, Nolfi e Salsedo: se ci siete battete un colpo….

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E’ passata una settimana dalle dimissioni delle assessore Roberta Cafà e Laura Nolfi e dala riconsegna della delega da parte della consigliera Valentina Salsedo. Le prime due hanno fatto parte di una maggioranza che si è presentata alla città per essere 3.0, hanno sempre comunicato a spron battuto, siamo nell’era della comunicazione globale ma loro ancora non ci fanno sapere perché sono andate via. Non a chi scrive, attenzione, ma ai cittadini di Anzio. A chi le ha votate, anzitutto, ma anche a chi le ha viste operare. Perché uno quando amministra lo fa per tutti, non solo per chi l’ha votato. La terza è ancora consigliere di maggioranza 3.0, invece

Gli apprezzamenti tardivi arrivati alle assessore sanno, diciamoci la verità, di presa in giro. Sono state a lungo sulla graticola, sono state pesantemente accusate dentro e fuori dalla maggioranza perché troppo “visibili” o perché presenzialiste e piene di iniziative, sono andati a far loro le pulci su tutto – in certi casi anche giustamente – ma adesso devono far conoscere il motivo per il quale sono andate via aprendo una crisi che solo i vecchi politicanti di casa nostra fingono di ignorare. E ovviamente  anche Valentina Salsedo dovrebbe dirci perché ha riconsegnato la delega ai beni archeologici.

Le tre donne “ribelli” ieri sera si sono riunite a lungo, del loro come di altri incontri nei bar sappiamo grazie ai social network o a chi vede i nostri politici riunirsi per cercare di uscire dall’angolo nel quale sono finiti, mentre la città è allo sbando.

Tra le altre cose c’è la vicenda quote rosa, per le quali è ancora in piedi una petizione on line, e l’amministrazione anziate non solo è fuori legge ma adesso è sotto l’attenzione del Prefetto e della Consigliera regionale di parità  Alida Castelli – che ha risposto al nostro sollecito dicendo: “Condivido la vostra posizione e rimango in attesa di un fattivo atto che ponga fine all’inapplicazione di una norma per la quale le donne, ma non sole, si sono battute“.

Ecco, un bel comunicato (dall’amministrazione ci arriva di tutto, meno le cose serie) o una conferenza stampa, per dire: “Siamo andate via perché...” E per smentire le voci – che tali sono, ma come recita il vecchio adagio “se la foglia si muove il vento tira…” – secondo le quali Cafà e Nolfi rientrerebbero se si azzera la giunta, sarebbero state convinte, si sottoporrebbero a una colossale figuraccia per “salvare” l’amministrazione. Ovvero che hanno lasciato per paura della possibile commissione d’accesso.

Serve trasparenza, dunque, ma capiamo benissimo che avendo fatto parte di questa amministrazione che ha un sito istituzionale ancora lontano dal rispettare le norme, non è facile. Affidiamoci allora al più pratico Cafà, Nolfi e Salsedo: se ci siete battete un colpo….

Feste, concerti e cani. Sul resto il Comune preferisce tacere

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Nell’ordine: la notte bianca, il giorno dopo la richiesta di commissione d’accesso pubblicata dal Corriere della sera e ripresa – con il testo dell’interrogazione di Sel – dai siti locali e non;  la Corale e i Carmina burana, il giorno dopo le dimissioni delle assessore Laura Nolfi e Roberta Cafà; le serate dedicate alla “Pizzica“, nel giorno in cui durante un convegno sulla legalità un senatore dell’antimafia ribadisce che la situazione è gravissima e chiede al Prefetto di intervenire; ieri la spiaggia per cani, il giorno successivo a un consiglio comunale nel quale non s’è fatto altro che minimizzare: sulle dimissioni e sul condizionamento della criminalità e a una giunta che ha votato (rischiava di perdere finanziamenti) in violazione di legge. Giunta che qualche giorno prima ha votato – senza leggere cosa allegava – una dotazione organica che in un documento dice una cosa e in un altro la smentisce.

Sono le quattro note diffuse, martedì, mercoledì, giovedì e ieri dall’ufficio comunicazione di Anzio o dal suo responsabile. Il quale manda – com’è giusto – ciò che gli dicono. Dobbiamo dedurre che sul resto il sindaco Luciano Bruschini, i suoi assessori rimasti in sella, i capigruppo di maggioranza, qualche consigliere comunale di questa sorta di armata Brancaleone, i rappresentanti dei partiti (?!) che sostengono l’amministrazione, preferiscono tacere. Immaginando, forse, che attraverso comunicati di iniziative pure lodevoli i cittadini   possano essere tenuti a bada. O presi in giro.

E poi che vuoi parlare con i “giornaletti“? Eh no…. Nell’immaginario dei nostri scienziati della politica, di quelli che “ragionano“, di quelli del “che c’è dietro” ripetuto per convincersi in interminabili sedute nei bar e delle certezze assolute non si può….

Quello Agostino Gaeta con il suo controcorrente fa pure l’amico ma difficilmente poi concede sconti, figuriamoci. Il Granchio? Ma scherziamo, ormai è “grillino” e prima s’era tolto di mezzo Del Giaccio e un po’ si era allineato, ora sta scatenato. Ecco, l’autore di questo blog, il “candidato sindaco“, non sia mai. Vogliamo parlare dei siti? Quei “comunisti” di inliberauscita.it sono inaffidabili, dietro al Clandestino ci sta Tizio o Caio, meglio tutto sommato chi copia e incolla sulla free press, ma anzi è meglio non comunicare e basta.

Così l’unica posizione che abbiamo è quella della free press che fa riferimento al presidente della commissione ambiente, Antonio Geracitano. Non c’è crisi e non rompete, sostanzialmente.

Ecco, il Titanic affonda ma ad Anzio si fa festa e inauguriamo la spiaggia per cani. Il resto? Ma sì….

Giovedì riprendiamoci il Consiglio comunale

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Se stavolta saranno vere o meno, lo vedremo. Roberta Cafà e Laura Nolfi, che sabato sfilavano contro la turbogas, si sono nuovamente dimesse. Lo apprendiamo dai siti locali e dai social network che in tempi di 3.0 sono stati, sono e saranno – se mai l’esperienza di Luciano Bruschini andrà avanti – la croce di questa amministrazione. Riunioni nelle quali si mostravano dichiarazioni su facebook, liti furibonde per quello che usciva sui giornali on line, accuse di “visibilità“.

Le dimissioni – mesi fa rientrate – arrivano nel periodo più caldo dell’anno e della stagione politica di Luciano Bruschini che volge ormai mestamente al termine. Da tempo ha perso il controllo della macchina, la sua gestione “anni ’90” è fallita nel tentativo di accontentare tutti e non ha retto. La richiesta della commissione d’accesso e i pesanti legami che emergono dall’interrogazione presentata, dicono che non gli è sfuggita di mano solo la situazione politica ma ben altro.

E se già da ieri si vociferava che giovedì non ci sarebbe stato il consiglio comunale chiesto dall’opposizione di Candido De Angelis, queste ultime dimissioni ne sono la conferma. Anche perché è pronta una richiesta di sfiducia nei loro confronti proprio a seguito della manifestazione, alla quale era presente anche la delegata all’archeologia Valentina Salsedo che avrebbe – anche lei – lasciato l’incarico.

Altri, comunque, pensavano di sfilarsi, addirittura di lasciare la maggioranza, resisi conto forse troppo tardi di una corda tirata all’infinito  e ormai spezzata. Di un’amministrazione priva di guida, di una città sommersa dai rifiuti, di un cartellone estivo che apprendiamo da chi organizza spettacoli e non dal Comune, di una serie di cose che semplicemente non funzionano e per di più sono al centro di indagini come mai prima d’ora.

Ecco, giovedì il Consiglio comunale convocato per argomenti seri e con la vicenda della richiesta di accesso che inevitabilmente andrebbe affrontata al 99% non si farà. Allora facciamo una cosa, riprendiamocelo. Facciamolo, riuniamoci nella sala consiliare per dire che  questi signori – benché democraticamente eletti – non rappresentano più la città.

Venga un commissario, faccia un po’ d’ordine, e poi vinca il migliore. Ma intanto riprendiamoci il Consiglio comunale.

Benvenuti ad Anzio, è estate. E va be’… buon Natale!

 

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L’immagine parla più di qualsiasi altra cosa. E’ stata scattata ieri sera, allo “screen” che si trova nel box di piazza Pia, una delle realizzazioni per il centro commerciale naturale. Il progetto, altrove ancora funzionante e qui miseramente abortito, doveva rappresentare un modo di “promuovere” il centro e la città.

Spesi i soldi pubblici, data la percentuale al centro servizi della Confcommercio per la pratica svolta – qui come in molteplici città del Lazio – tenuto in piedi per anni il sito anzioinpiazza.com (ora introvabile, per fortuna) che promuoveva gli spaghetti alla sorrentina tra i piatti tipici e che ovviamente abbiamo pagato con soldi pubblici, di quell’esperienza è rimasto il box, qualche panchina, spazi espositivi arrugginiti.

Il Comune ha ceduto tutto all’associazione Centro commerciale naturale che, crediamo, esiste ancora ma che non cura affatto i beni ricevuti. Né organizza eventi, ma qui rischiamo di sbagliare perché nella giungla di bancarelle, associazioni, sponsor politici, qualcosa potrebbe ancora farlo.

Torniamo al box, allo schermo che dovrebbe dare informazioni e non le dà, a quel beffardo Buon Natale alternato a Buone feste, alla neve che scende. Pensiamo al 3.0 promesso da Luciano Bruschini che quel touch screen l’ha pagato con soldi pubblici, del progetto del centro commerciale naturale, e dove le informazioni sono un optional. Torniamo al box dove sono malamente ammucchiate sedie e bottiglie ben visibili, almeno ieri sera.

C’è il simbolo del Comune di Anzio in quello spazio, della città turistica dove il delegato si affanna a organizzare spettacoli dei quali ancora non sappiamo nulla, della città delle prime donne di associazioni d’ogni genere, dove ognuno guarda al proprio orticello. Ebbene immaginiamo che venga davvero un turista, uno che di fronte alla Sessa Aurunca (con tutto il rispetto, sia chiaro) che è diventato il centro tra burattini, ambulanti improvvisati, sale giochi sparse, veda in quel Buon Natale anche il logo della città. Immaginiamo cosa potrebbe pensare. E non aggiungiamo altro.

Buona estate, ops: buon Natale!

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