Gli spettacoli estivi, i criteri, la serata 5 stelle

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Mentre il delegato al turismo che dice di essere dimissionario ma resta in prima fila (cambiano i protagonisti, ma nella nostra città è così ogni estate) scrive su facebook che “è tornata la santa inquisizione” e riferendosi a due dipendenti del Comune che “ad Anzio c’è la caccia alle streghe e una specie di dittatura“, il cartellone degli spettacoli estivi della città è avviato. Luciano Bruschini, l’omonimo del sindaco, si sfoga via social, il clima in Comune resta teso e si è arrivati persino a un vertice con la segretaria prima che andasse in ferie, “rea” di aver spostato da oggi a domani una dipendente del settore commercio che a quanto pare con il clima teso in vista della notte bianca lì non si trovava più bene.

Toni accesi e alla fine tutti dal sindaco a “minacciare” che non andranno in Consiglio il 28, con la risposta del primo cittadino che se così fosse lui si dimetterebbe (ma sì, altra telenovela estiva, vuoi mettere?) perché è stanco di queste situazioni. A pesare anche l’accordo sì/accordo no con Candido De Angelis che avrebbe fatto sapere che indietro rispetto a quattro anni fa non torna: centrodestra unito ma fuori tutti gli attuali assessori: apriti cielo! Intese o meno, conosciamo gli spettacoli, sappiamo quanto costano (e rispetto a un anno fa è già qualcosa) pur con un grossolano errore – alla faccia del 3.0 – sull’allegato alla determina che prende atto della delibera di giunta: c’è a fianco al nome di una cover band 25.000 euro che sembrano francamente eccessivi e che il delegato ha spiegato sono per quattro eventi, replicando ai Grilli di Anzio. Fosse solo quello, ci sono spettacoli con spazi vuoti in quel foglio excel che non si sa se hanno un costo o meno, l’azienda che ha proposto i 4 eventi a 25.000 euro è 3.0 come il Comune, nel senso  che al suo sito è impossibile collegarsi. Va così, poche idee e pure confuse.  Soprattutto continuiamo a ignorare i criteri con i quali si sceglie un “pacchetto” al posto di un altro. Ah, anche quest’anno c’era un bando: chi ha partecipato, cosa ha proposto, in che modo si è scelta questa programmazione, ci sono eventi inseriti senza aver presentato iniziative aderendo a quel bando?

I criteri? Possono essere i costi, il fatto che ci sia “ggente” o che Tizio piaccia più di Caio, che l’associazione che propone sia “vicina” o meno a un consigliere piuttosto che a un altro, boh! Poi, al solito, c’è un programma ufficiale e uno ignoto. La notte bianca non figura in quello pubblicizzato dal Comune.

Ah già, quella di stanotte (con pienone, ma è questo o solo questo che vogliamo?) era organizzata da una delle associazioni di commercianti e artigiani, sotto l’egida dell’assessorato alle attività produttive (costi?) e a Villa Sarsina evidentemente la mano destra non sa quello che fa la sinistra.

Ancora i criteri, si può sapere come si concede un patrocinio, un finanziamento, ovvero il teatro di Villa Adele? No, perché il 21 luglio è andata in scena una serata sotto l’egida del Movimento 5 stelle Anzio, pubblicizzata sui social dal consigliere comunale Cristoforo Tontini. Liberissimo, per carità, ma chi paga? Solo aprire il teatro, ogni sera, tra noleggio del palco, delle sedie, service e compagnia ha un costo di circa 3.000 euro, non vorremmo che trattandosi di un esponente politico – al di là dell’interesse o meno dell’evento – sia tutto a carico della collettività e con ricadute dal punto di vista dell’anticorruzione.

Se così fosse, si mettano in fila tutti gli altri consiglieri comunali, i partiti, le associazioni. Tutti a Villa Adele, appassionatamente, tanto pagano i cittadini.

Rispetto a chi si candida ad amministrare Anzio nel 2018  se deve esserci  (e deve esserci) una serie di eventi, l’obiettivo è   programmare per tempo dandosi criteri universali, validi per tutti, dalla concessione del patrocinio a quella del teatro, fino ai soldi da investire. Che si usano solo per cose di qualità, possibilmente fuori stagione. Si tratta di una  ulteriore   linea di demarcazione tra questo vecchio modo di “fare” politica   e #unaltracittà

Summer time è iniziata, il resto lo ignoriamo

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Ci hanno messo oltre un mese, con in mezzo una crisi poi rientrata benché le dimissioni fossero irrevocabili, ma da qualche giorno abbiamo il programma di Anzio Summer time 2016.  Di solito iniziavamo con la festa patronale, il palio del mare, quindi i primi spettacoli a luglio, ora il passato recente va in archivio come non fosse avvenuto.

Alla conferenza nella quale illustravano, senza farci capire, il motivo delle dimissioni di Cafà e Nolfi e quello del loro rientro, il sindaco Bruschini con una delle sue proverbiali battute diceva che dopotutto l’estate non era ancora iniziata. Eppure il palco di Villa Adele – del quale ancora non conosciamo gli atti, alla faccia della trasparenza – è stato fatto allestire dall’1 giugno.

Segno che per alcuni, al Comune, l’estate inizia allora e per il sindaco evidentemente da quando si possono elencare gli spettacoli perché si sono trovati i soldi per coprire gli impegni già assunti da assessori, consiglieri e associazioni “amiche“. Non sappiamo quanti, ma radio Comune parlava apertamente di appena 25.000 euro disponibili e della necessità di trovarne almeno altri 75.000 nelle pieghe di bilancio.

Per un programma, al solito, che mette insieme di tutto e di più con criteri che sono, evidentemente,  quelli di accontentare un pubblico variegato. O forse chi è il più bravo (e speriamo economico) a fornire programmi che vadano bene all’assessore di turno e alla pletora di chi ruota intorno agli eventi estivi. Se Battista arriva per l’ennesimo anno, pazienza. Ci sarà il pienone e com’è noto ai nostri amministratori basta quello.

Ma c’è un’altra cosa che ignoriamo di questa Summer time e che sarebbe interessante conoscere, per dire che dopotutto ci sono cittadini che l’anello al naso ancora non ce l’hanno. A febbraio di quest’anno è stato fatto un bando, non sappiamo quanti hanno presentato proposte, chi sono e soprattutto se e come sono stati scelti coloro che avrebbero “portato” le manifestazioni estive. Ignoriamo se ci sono iniziative extra bando, scelte da chi e perché. Non sappiamo criteri, né costi, degli eventi che terranno compagnia fino a metà settembre (potremmo chiamarla l’estate secondo il calendario di Luciano Bruschini) a chi deciderà di frequentare Villa Adele e dintorni.

 

 

Spettacoli “fai da te”, senza atti né programma. Siamo ad Anzio

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Apprendiamo degli spettacoli estivi ad Anzio – o del loro annullamento – da qualche manifesto spesso fuori dagli spazi consentiti, dai 6×3 che si trovano a Roma, dai siti di informazione locali. In Comune, con la crisi aperta, non c’è un programma degno di tale nota ma soprattutto non ci sono atti relativi all’estate 2016. Lo ha chiesto, invano, Danilo Fontana in consiglio comunale.

Intanto il palco a Villa Adele, come ogni anno, è stato montato. Sbaglieremo, ma non c’è traccia di atto che ci dica quanto è costato. La trasparenza, è noto, è un optional e finora l’avvento della nuova segretaria non ha cambiato le cose.

Il programma è “fai da te” e non c’è – né potrebbe esserci – una delibera quadro sull’estate 2016. Motivo? Segretaria in ferie, e pazienza si può chiamare qualcun altro, donne che mancano e quindi assenza di quote rosa in giunta, si farà come in passato con approvazione a posteriori. Una volta ristabilita la legalità in giunta….

Non sappiamo e difficilmente sapremo, poi, chi si è presentato al bando  pubblicato a febbraio dal Comune, chi è stato scelto e sulla base di quali criteri per gli spettacoli estivi, quanto ci costeranno.

Anzi, questo lo sentiamo dire. Sembra che consiglieri e assessori, i quali di fatto gestirebbero direttamente capitoli di bilancio o avrebbero in qualche modo dei soldi loro assegnati informalmente per gruppi, associazioni o singoli organizzatori “vicini” (e magari alla fattura numero 1….) abbiano “garantito” chi deve venire a fare gli spettacoli. In bilancio, però, raschia raschia ci sarebbero solo 25.000 euro. Ne mancano almeno 75.000 se non di più e le ipotesi sono due: o si usano i pochi rimasti della “Bucalossi” o si attinge – udite udite – al fondo di riserva.

Ma occorre deliberare e – come dicevamo poco prima – non è possibile… Occorre firmare gli atti e dopo la nuova dotazione organica non ci sono ancora i decreti….

In tutto questo, almeno fateci un piacere: evitateci a questo punto depliant e manifesti, risparmiamo almeno lì qualche euro….

 

L’estate ha mille colori, anzi no. Quanto è difficile comunicare

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Tutti intorno allo stesso tavolo, un programma che si sforzava di essere unitario, nuovi il nome e il logo. Uno sforzo condivisibile, Anzio summer time “l’estate ha mille colori”. O forse no, perché a seconda di chi organizza la musica cambia.

Nel pubblicizzare gli spettacoli di Maurizio Battista (tutto pieno, anche troppo…) e quelli a seguire, infatti, rispunta Anzio estate blu.

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Per altri spettacoli, più semplicemente, è comparso Anzio estate 2015.

E’ chiaro che tutto questo disorienta, non è credibile, vanifica gli sforzi fatti per dimostrare che c’è un cartellone unitario – discutibile quanto si vuole e con criteri ancora una volta tutti da capire – e che “comunica” allo stesso modo.

Non c’è bisogno di guru della pubblicità per spiegare che il “brand” Anzio associato all’estate deve avere sempre lo stesso segno di riconoscimento. Speravamo dopo quella conferenza stampa che fosse stato capito. Evidentemente non è così.

L’estate ha mille colori, anzi no… Buon Ferragosto!

Estate, fosse la volta buona? Però un disegno…

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La presentazione degli eventi estivi in programma ad Anzio mette insieme assessori, delegati del sindaco e associazioni. A memoria è la prima volta che si fa un programma unitario, oltre i personalismi e la “dichiarazia” imperante di questi giorni.

Sarà la volta buona? Speriamo. Diciamo che è un significativo passo in avanti. Nella foto che celebra la fine della conferenza – sia pure a dovuta distanza – sono insieme i presidenti della Pro Loco Città di Anzio, Augusto Mammola, e il suo predecessore che poi ha dato vita a un’altra associazione, Patrizio Colantuono. Gli eventi che ciascuna delle Pro Loco organizzava, ora sono nello stesso tabellone. C’è anche, ed è la prima volta, l’attività della Pro Loco di Lavinio. Il Palio del Mare – che storicamente continua a far nutrire qualche perplessità – è alla quarta edizione ed è a pieno titolo nel programma, insieme all’anno Innocenziano.

Uno sforzo da apprezzare, quello dell’unico cartellone, che auspichiamo non sia “minato” da attività estemporanee che qualche consigliere o assessore vorrà inserire all’ultimo momento. Speriamo di no.

All’immagine di oggi – e al programma estivo – manca a questo punto solo il museo civico archeologico. Un’isola a parte? E perché?

Qualcosa di più importante, però, manca. E’ un “disegno” turistico-culturale della città che vada oltre gli spettacoli e dica cos’è (o voglia essere) Anzio. Non per l’estate, ma per il breve, medio e lungo periodo. Mancano i criteri in una città che continua a non sfruttare le sue grandi potenzialità – da Nerone allo Sbarco, da Innocenzo XII a Sant’Antonio, dall’enogastronomia (bene sagre e padelloni, ma è altro…) agli spazi verdi –  e deve “accontentarsi” di spettacoli più o meno di qualità.

Ah, manca anche il costo del “cartellone“. Notevolmente ridotto, da quanto apprendiamo, rispetto all’anno precedente e a quelli degli sfarzi (nei quali c’erano però anche grossi nomi) ma purtroppo nessuno l’ha chiesto in conferenza stampa e – forse presi dalla cordialità del momento e dal fatto che fossero tutti insieme come mai prima – nessuno ha sentito il dovere di dirlo.

In termini di programmazione si sono perse le tracce, inoltre, prima della “Costa dei miti” e poi del Consorzio con Ardea che aspirava a fondi europei “lanciato” dall’assessore Patrizio Placidi

Infine, è cambiato il nome degli appuntamenti estivi, ma c’è ancora un sito che pubblicizza l’estate blu. Un po’ di attenzione, su…

Estate: finanziamenti a pioggia, senza copertura né criteri

Il riepilogo delle spese

Il riepilogo delle spese

Bisogna dare atto ad Andrea Mingiacchi di aver reso un importante servizio nel chiedere l’elenco delle associazioni finanziate per le manifestazioni estive ad Anzio. L’ex presidente della commissione trasparenza (sfiduciato e poi dimessosi) fornisce con il file excel avuto dagli uffici un quadro che dice diverse cose sull’Estate Blu, anzi contiene diverse notizie.

La smania di pubblicare su facebook quel resoconto – da parte di un suo fidato collaboratore – fa perdere al Pd una importante occasione che, volendo, può comunque ancora sfruttare. Vedremo dopo quale.

Il resoconto, al quale mancano ancora delle somme, è analiticamente diviso tra le proposte dell’assessore Laura Nolfi, quelle del consigliere delegato al turismo Luciano Bruschini e di quello allo sport Massimiliano Millaci, infine ci sono le “manifestazioni organizzate direttamente dall’amministrazione comunale” nell’insolita veste di impresaria. La prima colonna riguarda in larga misura i “service” per tenera aperta Villa Adele e fornire luci e amplificazione, poi ci sono le diverse spese imputate all’assessore, ai consiglieri e all’amministrazione nel suo insieme. Molte di queste sono comparse già in diverse determine dirigenziali, altre non ancora.

E si capisce il perché nel riepilogo. Più della metà di quelle somme, infatti, sono “senza copertura di bilancio”. Anzi erano, perché con le recenti variazioni di bilancio votate dalla giunta si pagheranno.

A dirlo in Consiglio comunale era stato solo Candido De Angelis. Inascoltato.

Altro particolare che emerge – andando a leggere le determine di liquidazione – è legato alla responsabilità politica. Con una sua nota la dirigente Angela Santaniello aveva disposto che “per gli eventi di spettacolo programmati nell’ambito dell’Estate Blu 2014, per i quali l’Amministrazione Comunale assicurerà il sostenimento delle spese dei services audio–luci, in ossequio ai principi di economicità e di tutte le norme relative alla Spending Review, sosterrà spese per tali servizi a concorrenza massima di €.800,00 (Iva esclusa) a serata”. Poi si legge pure che “con espresso parere autorizzatorio” ora dell’assessore Laura Nolfi e ora del sindaco Luciano Bruschini “si è proceduto ad una deroga alla disposizione di cui sopra”. E che deroga…

Con quali criteri resta un mistero. Dobbiamo dedurre che siano la “vicinanza” alla Nolfi, a Bruschini o a Millaci, all’amministrazione nel suo insieme o a qualche altro consigliere/assessore. Di certo negli atti si legge sempre che “sono pervenute numerose proposte spontanee da parte di operatori economici che richiedono di inserire all’interno del menzionato cartellone eventi di spettacolo di vario genere”. Si potrebbe conoscere chi le ha presentate, quando, perché alcune sono state inserite e finanziate e altre no?

Di più, si legge che è ritenuto necessario “l’utilizzo di operatori economici, con esperienza qualificata nel settore, per la gestione degli aspetti di carattere organizzativo e di rapporti con gli artisti”. Scopriamo che in molti casi questi “esperti” sono alla prima fattura emessa nell’arco dell’anno. Tra loro anche una non meglio identificata Associazione giovani commercianti per Anzio per “Tutto in una notte”. Come se non bastassero quelle già operanti (!?) e destinatarie di contributi. Ah, ma quelli sono delle attività produttive e hanno fatto la “Notte bianca”…

Ecco, a quali esperti, secondo quale bando, si è rivolta l’amministrazione? E le scelte fatte tra le “numerose proposte”, sono state a caso o per precise “sponsorizzazioni” politiche? E in quei gruppi, associazioni e via discorrendo ci sono direttamente o indirettamente assessori, consiglieri, qualche candidato alle ultime elezioni nelle liste vincenti?

Ecco perché nella smania di rendere noto sul social network l’elenco Mingiacchi e il Pd hanno perso un’occasione: quella di convocare la stampa o un’assemblea pubblica, rendere noti i dati, annunciare un esposto alla Corte dei conti e poi farlo. Perché sono stati assunti impegni privi di copertura per iniziative non certo epocali. Si fa ancora in tempo, volendo, a fare una battaglia d’opposizione seria.

Ma c’è un motivo relativo a quella pubblicazione: i ripetuti attacchi a Mingiacchi e alla sua associazione per circa 600 euro ottenuti nel 2013 dalla 00042. Un errore che ha fatto finire il consigliere Pd nel calderone. Errore perché ha preso quei soldi, destinati alla stampa di manifesti, quando era già stato eletto ed era contemporaneamente presidente della 00042 che aveva sede a casa sua. La biennale d’arte Shingle22J è una delle proposte culturali migliori – a parere di chi scrive – sul territorio. Nulla a che vedere con certe cose che leggiamo nell’elenco fornito al presidente della commissione trasparenza. Scivolare su una buccia di banana, come ha fatto lui, è stato uno sbaglio che andrebbe ammesso. Ha dato l’occasione di farsi dire che era incompatibile. Ma a leggere certe somme si resta basiti, altro che 600 euro…

Detto ciò andrebbe azzerato subito ogni contributo, poi andrebbero stabiliti i criteri attraverso i quali il Comune finanzia e chi, quindi andrebbe fatto un bando. Ma prima il Comune dovrebbe avere un percorso relativo alla valorizzazione turistico-culturale che non sia quello dell’assalto alla diligenza dei finanziamenti, bensì dica cosa si vuole fare di Nerone, dello sbarco e di tutto ciò che sappiamo. Dove voglia investire. E sì che con 400.000 euro – a tanto ammonta l’intera “Estate blu” – se ne farebbero di cose di livello… E qui, con una proposta che fa seguito alla denuncia, il Pd potrebbe ancora dire la sua.

Una cosa è certa: solo con un bando, la partecipazione dei cittadini e la massima trasparenza si potrebbe invertire la rotta. Ma non dimentichiamoci che siamo ad Anzio…