Il piano del centro, il copia incolla, i cinema spariti

Vanno fatti i complimenti al Granchio che sul numero in edicola sabato scorso, svela come alcuni passaggi della variante di piano del centro di Anzio siano copiati di sana pianta da realtà urbanistiche lontane anni luce dalla nostra. Lo dico con una punta di orgoglio, immaginando di aver seminato bene in quella esperienza. Nel ’92 o ’93, con molti dei protagonisti della odierna politica di casa nostra già attivi, scoprimmo da quelle colonne che le strisce a piazza Garibaldi erano state riaffidate alla stessa ditta nel giro di poche settimane. All’epoca non c’era l’albo pretorio sul web, dovevi farti aprire le bacheche al Comune, però la smania di verificare era la stessa di oggi.

E scoprimmo, ad esempio, che la Sofim voleva fare il porto turistico, certo, ma grazie alla “vicinanza con l’aeroporto di Punta Raisi“. L’attuale sindaco, anche allora primo cittadino, disse ovviamente che potevano accomodarsi, anche per avere malamente copiato e incollato. Il piano del centro, invece, lo ha votato, insieme a quella che era nel frattempo diventata la maggioranza che lo avrebbe sostenuto alle elezioni. Non sapeva del “copia incolla“, è evidente, sarebbe interessante conoscere il suo parere ora che è stato scoperto.

Al Granchio ci dicono anche un’altra cosa rilevante, sfuggita a chi scrive e a molti degli osservatori della politica di casa nostra: il progettista del piano del centro è lo stesso che ha messo in piedi i “4 cantoni” alla Vignarola/Puccini. Sarà un caso, certamente, ma come riferiscono i consiglieri comunali Luca Brignone e Lina Giannino il progettista sia per il piano sia per lo “spacchettamento” di fronte Tor Caldara, sembra avere una propria interpretazione del piano territoriale paesistico regionale.

Certo, molti di quelli che dal pulpito di Alternativa per Anzio parlano di urbanistica sono gli stessi che negli anni il loro contributo allo scempio che abbiamo sul territorio lo hanno dato. Su questo sono sempre stato franco: c’era chi investiva, chi progettava e chi realizzava. Sull’urbanistica siamo stai maestri di “trasversalità” in questo Comune e gli archivi di chi scrive – come sempre – sono a disposizione.

E veniamo al piano del centro, che nell’attuale e litigiosa maggioranza ha trovato persino consiglieri che ritenevano inopportuno presentare osservazioni, come se aver vinto le elezioni consenta di derogare a disposizioni di legge.

Ne ho fatte alcune anch’io, da semplice cittadino. Nella proposta, come abbiamo visto in parte copiata e incollata, ci sono due “progetti unitari” denominati PU2 e PU3. Per entrambi si prevede la demolizione e ricostruzione dei fabbricati esistenti, con una premialità del 100% rispetto alle attuali cubature. Parliamo – per intenderci – dei fabbricati dove si trovano i cinema Astoria e Moderno. Nella proposta si afferma che andranno realizzati “servizi privati a uso pubblico”, ma questo non garantisce che le sale cinematografiche – le uniche nel centro urbano – siano in esercizio anche dopo l’eventuale intervento edificatorio. Per spazi privati a uso pubblico – è un esempio – intendiamo anche le residenze sanitarie assistenziali…

A proposito di cinema, parliamo – ho fatto notare nelle osservazioni – dei pochi spazi di promozione culturale e luogo di aggregazione del centro urbano. Da qui la proposta di inserire nel piano un vincolo, quello che parte delle nuove realizzazioni siano destinate a “una sala cinematografica/teatrale almeno della stessa superficie di quella esistente” . Non sono entrato – non ho le competenze – in calcoli di cubature, mi impressiona quel 100% di premialità, credo che il Consiglio comunale debba valutarne al meglio l’impatto.

Un’altra osservazione, poi, riguarda i parcheggi. Ho chiesto per entrambi i progetti unitari “di prevedere che i parcheggi indicati siano “ceduti gratuitamente al Comune”, al pari delle piazze urbane e delle aree indicate negli stessi“. Sembra una cosa scontata, ma nessuno vieta a chi realizza di farne un business, meglio sia il Comune eventualmente a incassare il dovuto.

Il supermercato in centro, la programmazione che continua a non esserci

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Quando in questa città si parlava anche di commercio ed esisteva un’associazione di categoria degna di tale nome, una vicenda come quella del supermercato nell’ex ristorante cinese di viale Paolini avrebbe scatenato una sommossa.

Oggi sembra interessare a nessuno, mentre un’analogia con quei tempi è rimasta: chi arriva e ha lo sponsor politico giusto, apre.  Anzi, ce n’è un’altra: manca qualsiasi programmazione dal punto di vista commerciale. Allora un tecnico incaricato di redigere il piano parlava di “grossi negozi” per quelli che non avevano la superficie dei supermercati ma la sfioravano. Fioccavano i centri aperti per destinazione urbanistica, prima che per decisione del Comune ovvero per una situazione palesemente indotta. Poi sono arrivati quelli che hanno scoperto un condono “dimenticato” e la situazione è andata avanti. Il supermercato in centro mancava, tra l’altro in una situazione di assoluta difficoltà del settore per i pochi negozi rimasti. I quali commetteranno anche degli errori – primo fra tutti non aver valorizzato il centro commerciale naturale – ma per i quali un’amministrazione attenta avrebbe almeno il buon gusto di dire che un supermercato è il definitivo affossamento.

Ha ragione Paride Tulli a sollevare una serie di dubbi rispetto alla collocazione del negozio, vuoi per la condizione del centro e vuoi per i posti auto. Speriamo che prima di dire sì qualcuno se ne accorga…

Il sito che promuove, quello che fa danni. Con gli Spaghetti alla sorrentina…

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Creato e dimenticato. Anzi, dannoso se veramente si volesse fare promozione. Mentre il sito del Comune lancia il collegamento a www.visitanzio.it nessuno – dalla Regione che l’ha finanziato e dal Comune che pure ci ha messo parte dei soldi – chiede conto di www.anzioinpiazza.it

E’ – doveva essere – il sito del Centro commerciale naturale che nelle intenzioni andava a rilanciare anche con moderni strumenti le attività del centro cittadino e promuovere le iniziative che sarebbero state realizzate.

Il sito c’è – come il Centro commerciale naturale – ma è vuoto. Tra le tipicità di Anzio figurano ancora gli spaghetti alla sorrentina, ma nessuno sente il dovere di intervenire. Non lo fa il Comune, non ci pensa la Regione Lazio. Nessuno si preoccupa del fatto che sono stati spesi soldi pubblici – con percentuale per il “Costo Progettazione e realizzazione CCN da parte del CAT Confcommercio” – per un progetto copiato e incollato un po’ ovunque nel Lazio.

Solo che altrove provano a far funzionare centro e siti internet, qui non ci sono l’uno né l’altro. Non solo, il Comune di Anzio ha assegnato proprio al Centro commerciale naturale le strutture realizzate e quindi dalla “baracca” in piazza che doveva essere il punto informazioni alle panchine, fino alle paline segnaletiche, lo stesso Centro dovrebbe preoccuparsi della manutenzione.

Invece sono abbandonate, il Comune tace, anzi dà spazio a un’associazione che sembra parallela allo stesso Centro commerciale naturale. Misteri di Anzio…

Intanto per il sito non c’è traccia di interventi. Né si capisce che fine abbiano fatto: “Promozione su web attraverso la creazione di un sito dinamico con possibilità di aggiornamento e scambi promozionali tra i vari utenti, pubblicizzazione di promozioni in atto nel CCN e di manifestazioni o eventi per il tempo libero e la cultura; Pagina sul sito web dedicato al Centro Commerciale Naturale contenente tour virtuali del Comune; Pagina sul sito web dedicato al Centro Commerciale Naturale dedicata all’ospitalità per i turisti nell’area di interesse o nelle aree limitrofe alla stessa Pagina informativa sul sito web del Centro Commerciale Naturale dedicata ai percorsi possibili per raggiungere il Comune comprese tabelle orarie relative ai trasporti pubblici e alla mobilità; Realizzazione di contenuti per portale web in lingue straniere; Area WEB-Newsletter e news dedicate agli operatori; Creazione di una rete WiFi pubblica in modo da creare “un’agorà” che diventerà il punto ideale dove potersi collegare comodamente ad internet tramite cellulari e notebook. L’area sarà individuata all’interno del perimetro del CCN come segno distintivo e tecnologico dell’iniziativa creazione all’interno di una pagina web, del sito del CCN, di coupons stampabili utili ad ottenere degli sconti presso i negozi dove vengono effettuate promozioni; Sviluppo della vendita sul circuito web del Centro Commerciale Naturale; Realizzazione dell’area web dei servizi del CCN; Creazione di un data base con l’inserimento di curriculum a servizio di ricerche di addetti da parte degli esercenti del Centro Commerciale Naturale; Invio di newsletter ai consumatori registrati sul sito web del CCN con le offerte relative alla merceologia tipologica di interesse, con cadenza stagionale; Invio di sms per avvisare i consumatori fidelizzati su eventi e/o manifestazioni con cadenza mensile”. E’ quanto scritto – rispetto al web – sul rendiconto del Centro commerciale naturale.

Ah, non c’entra con il sito ma qualcuno ha notizie della “Fidelity Card senza banda magnetica con relativa custodia con indicati: il nome dell’ Associazione del CCN, la lista delle vie e dei negozi aderenti, le promozioni in atto, i numeri utili del Comune di appartenenza e la planimetria dell’area interessata” ?