Porto, ci fidiamo? Visti certi precedenti…

E’ noto a chi ha la bontà di seguire quello che scrivo da qualche anno che io al porto, all’idea che fosse qualcosa “di” Anzio, che si potesse avere un volano di sviluppo, ci ho sempre creduto. Ho sbagliato a fidarmi, ci sono responsabilità politiche trasversali di non poco conto che ho raccontato sulle colonne del “Granchio” quando è fallita la gara da 190 milioni di euro, andata deserta nel 2013. Chi vuole può rileggerlo qui

Adesso ci informano in pompa magna che c’è in Gazzetta ufficiale un avviso di “Consultazione di mercato”. Cambiano i termini, non la sostanza. Ripercorre la “manifestazione d’interesse” che portò a tanto entusiasmo per il bando precedente, perché risposero ditte da mezza Europa, solo che nessuna poi partecipò alla gara.

Allora va detto che dopo la consultazione, andrà bandita una nuova gara e lì vedremo. Non si comincia domani, insomma. Speriamo qualcuno si presenti, anche se rimangono dei dubbi su cosa dovrà fare ovvero un progetto di finanza o altro,  magari il sindaco vorrà spiegarlo, un giorno, in Consiglio comunale. E’ pur sempre il rappresentante del 61% di una società che è stata costituita per miracol mostrare (e se fosse tutto avvenuto rapidamente forse ce l’avrebbe fatta) e si è finora salvata dal fallimento abbattendo il capitale e con qualche operazione di ingegneria finanziaria.

Il sindaco ci informa che i lavori inizieranno entro fine anno, staremo a vedere. C’è da fidarsi? Il collage che riporto in questo spazio è quello della pubblicità elettorale di Candido De Angelis che si presentava per il secondo mandato e dava “inizio lavori 2004”. Nel 2008 dopo gli ostacoli della Regione, vero, De Angelis e Bruschini del “continuiamo insieme” scrivevano: “Realizzazione del nuovo porto” e  “1082 posti barca, 1000 nuovi posti di lavoro“. Non è stato realizzato, i posti barca – dopo l’inversione del crono programma -sono dimezzati. Per l’occupazione chi svolgeva attività, come le cooperative di ormeggiatori, il lavoro l’ha perso e chi gestisce il bacino ha oggi nemmeno 10 dipendenti.

Sì, è vero, gli ostacoli (ma dal 2011 a oggi, cioè dalla concessione alla seconda manifestazione d’interesse cosa è stato fatto?) le leggi cambiate, però intorno alla Capo d’Anzio qualcosa non è quadrato e non quadra. Vogliamo ricordare la fallimentare vendita dei “Dolt” diritti di ormeggio a lungo termine?

Presentandosi nel 2013 contro De Angelis, prima della recente riappacificazione, Bruschini scriveva: “Il sindaco che realizzerà il nuovo porto di Anzio“. Dalla certezza del 2008 (“realizzazione“) al futuro del 2013 (“realizzerà“). Quattro anni dopo l’ultima campagna elettorale? Aspettiamo ancora il nuovo bando, mentre è aperto un contenzioso con gli ormeggiatori (la Capo d’Anzio ha 10 giorni per pagare le fatture non ancora saldate), non si sa chi deve dragare il canale di accesso, abbiamo ancora in piedi una causa contro Marconi (ricordate? L’avvocato Cancrini avrebbe dovuto relazionare al consiglio comunale…..) la società non ha un euro. E sarebbe ora che la Regione battesse un colpo, non fosse altro per il fatto che deve incassare qualche decina di migliaia di euro di concessione…

Però hai visto mai che è la volta buona, magari per qualche “turco-napoletano” di quelli che volevano fare il business e avevano i soldi in una non meglio specificata banca, avevano fatto un Consorzio nel quale già vendevano il porto di Anzio?

Comunque, facciamo pure a fidarci, il porto era e resta una possibilità di sviluppo. Ma visti i precedenti…

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