Il bilancio fuori termine e un commissario per farci capire

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Diciamolo subito: a memoria non si ricorda lo scioglimento di un consiglio comunale sulla mancata approvazione del rendiconto, ma la situazione di Anzio è particolare e c’è da sperare che la richiesta fatta dal Pd al Prefetto venga presa in considerazione nel più breve tempo possibile.

Il rendiconto del 2014 andava approvato entro il 30 aprile in consiglio comunale o, almeno, in giunta. Non c’è traccia dei documenti e sembra che sia difficile far quadrare i conti. Per ragioni diverse che vanno dal sistema informatico fuori uso alla vicenda – irrisolta – dei residui. Ragioni per le quali i revisori dei conti a dare il parere non ci pensano proprio.

In Comune, come al solito, fanno spallucce. Il termine del 30 aprile di solito è “inteso” prorogato di 20 giorni e poi la Prefettura ancora non ha scritto… Si è sempre fatto così e dobbiamo dire che dall’Ufficio territoriale del governo non si sono mai preoccupati troppo. Sarà il caso di spiegare al nuovo prefetto, Franco Gabrielli,  che ad Anzio è dal 2010 che si approvano i consuntivi fuori tempo massimo e che i bilanci – come ha sostenuto apertamente Candido De Angelis in consiglio comunale, come più volte ha detto il Pd nei suoi documenti – sono sostanzialmente falsi. A dirlo è anche la Corte dei conti, nell’ultima relazione relativa alla situazione di Anzio, nella quale si afferma che: “Il mantenimento di residui attivi inesistenti o inesigibili si ripercuote direttamente sulla veridicità del risultato di amministrazione e in generale sulla veridicità e attendibilità del bilancio dell’ente”. Magistratura contabile che non a caso ricorda  le “irregolarità finanziario contabili” emerse per i consuntivi dal 2010 al 2012 nella sua relazione del 2014.

Sarà bene che qualcuno vada a spiegarlo al Prefetto, facendo attenzione stavolta a non affermare una cosa per un’altra com’è stato lo scorso anno per il bilancio di previsione. Basterà portarsi dietro le relazioni della Corte dei conti e il Prefetto avrà l’obbligo di nominare un commissario che predisponga il bilancio da approvare. Forse capiremo, una volta per tutte, che sistemati i residui rischiamo il disavanzo di amministrazione e che non si scherza più. Nella vicina Nettuno la commissaria arrivata dopo la sfiducia al sindaco Alessio Chiavetta ha parlato di situazione di pre-dissesto, qui forse a certificarlo deve venire un tecnico nominato dal Prefetto.

Lo scioglimento del consiglio comunale, infatti, non è automatico. Ma un commissario per preparare il consuntivo ci consentirebbe di capire la reale situazione finanziaria e poi ognuno potrebbe regolarsi meglio al momento del voto. Maggioranza compresa.

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