Sgomberiamo subito il campo: è una provocazione. Ma se provassimo, davvero, ad auto-determinare la bolletta sui rifiuti? Se provassimo, come da anni fanno ad Aprilia per l’acqua, a pagare ciò che è legato al servizio e non il resto? Chissà..
Chi non era residente nel 2005, per esempio, e ha pagato dove viveva la tariffa di quel Comune, trasferitosi ad Anzio si è ritrovato anche gli “inesigibili” spalmati su tutte le utenze. E perché? La stessa cosa varrà per gli “inesigibili” degli anni a seguire, per tutti coloro che sono diventati residenti solo dagli anni successivi a quei crediti che il Comune ed Equitalia non hanno saputo/voluto recuperare.
Parliamo di 750.000 euro che sono finiti – per il solo 2005 – su tutte le utenze.
Aggiungiamo il fondo rischi per i crediti inesigibili futuri, 1,5 milioni di euro. Fondo che ci dicono sia previsto per legge ma che facciamo fatica (e sbaglieremo certamente noi) a trovare. Intanto ciò che sappiamo è che deliberatamente l’amministrazione tre anni fa non ha seguito le indicazioni dei dirigenti che chiedevano di destinare proprio alle quote inesigibili i soldi risparmiati con il cambio di discarica.
E i 130.000 euro previsti in “bolletta” per Equitalia che da giugno 2013 non c’è più per legge? E i 70.000 euro spesi per un cassetto tributario che di fatto è ormai inutile?
Proviamo a ricapitolare: fa 1 milione 700.000 euro per chi era residente prima del 2005, 2 milioni 450.000 euro per quelli che sono arrivati dopo.
La delibera dello scorso anno – sulla base della quale sono arrivate le bollette di acconto del 2014 nella misura del 90% del totale – parla di 10 milioni 239.280 euro. Nel primo caso, quello dei residenti prima del 2005, i servizi aggiuntivi ammonterebbero al 16,6% del totale, nel secondo addirittura al 23,93%.
Una famiglia di 4 persone che vive in 100 metri quadrati e ha pagato nel 2013 407,63 euro, oggi si è vista recapitare un acconto di 366,87. Ebbene senza inesigibili, quota rischi e tutto ciò che abbiamo detto ne pagherebbe, decurtando quella percentuale, 293 e spicci se residente dopo il 2005, poco più 308 se residente prima.
Restiamo solo al primo caso: se ha già versato la rata del 30 giugno pari a 203,82 euro, a settembre ne verserebbe 65,51 anziché i 163 previsti.
Si fa per provocare, la ripetizione è d’obbligo, ma forse qualcuno anche in consiglio comunale dovrebbe cominciare a porre questioni del genere. Perché purtroppo non si vede – al contrario di ciò che è avvenuto ad Aprilia con l’acqua – un gruppo di cittadini capaci di ridursi la bolletta disconoscendo “balzelli” che è vero sono stati votati ma in alcuni casi sembrano più vessazioni che altro.
Per chi vuole approfondire il discorso di Aprilia, comunque http://www.acquabenecomune.org/aprilia/ o quello originario http://www.acquaprilia.altervista.org/