
Mi fanno sorridere quelli che rispondono “ma si sapeva…”. Certo, il “sistema” Anzio è nato e cresciuto intorno a cooperative, interessi privati entrati in politica, mercificio di voti attraverso appalti e lavori. Sicuramente “si sapeva”. E se – altra risposta immaginabile – tanto “si è sempre fatto così” non è detto che sia stato fatto bene. Al solito, gli aspetti penali riguardano chi commette reati, forze di polizia e magistrati, tempo fa ho sottolineato come se ci fosse un investigatore….
Ebbene le ultime vicende, il fascicolo alla Finanza (vedi foto in alto) perché il prestanome di una cooperativa si è scocciato del “sistema” e ha fatto nomi, cognomi, indicato pagamenti e bonifici, non sono che la conferma di quello che ad Anzio si può. Ed è politicamente disdicevole, almeno. Provo a riassumerlo, temo per difetto. Ad Anzio si può:
- Essere amministratori di fatto di una cooperativa che percepisce fior di appalti dal Comune, svolgere anche sopralluoghi per quella cooperativa, ma poi sedere tranquillamente in Consiglio comunale. Perché, è incompatibile? Forse formalmente no, ma questioni di opportunità…
- Entrare in Consiglio comunale affermando che non ci sono pendenze con l’ente, salvo scoprire dopo che c’erano eccome e sanarle perché il primo dei non eletti fa accesso agli atti. Il falso al momento della proclamazione? Suvvia…. è accaduto anche in passato, va bene così
- Essere controllori e controllati, alla faccia delle norme anti corruzione
- Essere al mattino un “pari” dei dirigenti e funzionari che siedono agli incontri istituzionali su quanto concerne gli interventi socio-sanitari e il pomeriggio decidere se vanno sanzionati disciplinarmente o meno, dato che sei il presidente dell’ufficio monocratico provvedimenti disciplinari e “nucleo di valutazione”
- Partecipare al bando per ristrutturare e gestire la piscina, dimenticando il progetto. Tanto poi ti aggiudichi lo stesso la manifestazione d’interesse
- Dire che la piscina è autosufficiente dal punto di vista energetico, salvo “dimenticare” gli spogliatoi che ora beneficeranno del 110% statale
- Essere contro il sindaco e la sua coalizione in campagna elettorale, ma poi passare in maggioranza come nulla fosse. Anche con ruoli istituzionali
- Essere cacciati da assessori ma poi rientrare trionfalmente, anzi essere ormai una delle punte di diamante della “squadra” che governa la città
- Candidarti nelle liste a sostegno del sindaco e beneficiare, annualmente, di contributi vari per concerti, spettacoli, mostre…
- Annunciare a un’associazione “amica” il piano di protezione civile senza farlo conoscere alla città e usare quell’associazione non si in base a cosa
- Affidare a un’associazione dei servizi, sospendere com’è d’uopo i pagamenti perché risulta indagata, poi ritenere in giunta (altro che divisione dei ruoli) che la richiesta è congrua e disporre il pagamento, quindi riprendere l’associazione e affidargli ulteriori servizi. Ops, ma c’è un errore e quindi occorre sbrigarsi a rettificare
- Essere condannati dalla corte dei conti per danno erariale nel settore ambiente e continuare a esserne il responsabile, anche qui l’anti corruzione non pervenuta
- “Dimenticarsi” che le isole ecologiche, da contratto, doveva vigilarle la Camassa
- Prorogare alla società che è subentrata alla Camassa l’appalto dei rifiuti, ma senza contratto, anzi per un paio di settimane farli lavorare senza alcun titolo. Che fa?
- Elevare (?!) multe quantomeno dubbie – fino a oggi – a Camassa ed eredi
- Dare un encomio a funzionario e assessore per come hanno gestito l’emergenza rifiuti, mentre la città continua a essere piena di immondizia
- Dire che vai all’Onu contro la biogas e poi conferire lì i rifiuti, con una procedura singolare
- Ricevere, quando non sei più assessore all’ambiente, le offerte della stessa Biogas….
- Copiare e incollare una relazione, affermando bugie, per entrare nella “partecipata” di Ciampino, scelta “motu proprio” dal sindaco, senza bandi o manifestazioni d’interesse. D’altro canto con la Volsca abbiamo fatto lo stesso, ne paghiamo ancora le conseguenze.
- Essere sindaco di Albano quando Anzio entra nella Volsca e oggi fare il presidente monocratico dell’ufficio provvedimenti disciplinari ed essere nucleo di valutazione. Le amicizie, in politica, sono importanti
- Arrivare ad Anzio con un’indagine aperta e restarci male se – purtroppo solo qualche anno dopo – c’è chi se ne accorge e lo fa notare
- Essere stato protagonista di un crack e presiedere la Capo d’Anzio, ormai decotta
- Non approvare i bilanci della Capo d’Anzio e lasciare aperta la società: qualsiasi altra avrebbe visto l’intervento del Tribunale. Qui si può
- Non pagare, con la Capo d’Anzio a maggioranza pubblica, Imu e Tari. Quelle sono cose che toccano solo ai cittadini, dai….
- Dare prima gratis il parcheggio alle società che prendono le auto per Ponza, poi far pagare loro quanto i cittadini, i quali però non hanno spazi garantiti né possono riaffittarli. Società coinvolte in “Malasuerte” come vittima e carnefice? Pazienza, ha pesato nella vicenda “la pressione esercitata da rappresentanti delle istituzioni comunali”
- Essere “socio elettore” attraverso appalti dati a determinate cooperative per il verde e poi diventare assessore
Ad Anzio si può. Basta essere in quello che il sindaco – uno che questo sistema nel 2013 lo contestava, salvo allinearsi presto – non poteva definire meglio: il “recinto”.
4 pensieri su “Le cooperative, il sistema e non solo. Ad Anzio si può”