
Rivendicare la continuità con Bruschini e alla prima crisi “incartarsi” come mai avrebbe fatto l’amato/odiato predecessore. Rischia di saltare – ce lo dicono le cronache in questi minuti – il Consiglio comunale convocato per domani, 18 febbraio, nel quale alcuni punti sono stati chiesti dall’opposizione. Sono quelli che una maggioranza litigiosa scansa, preferisce non affrontare, preoccupata di deleghe tolte, promesse, di un assessore diventato “scomodo” come Ranucci e delle parole pronunciate dal procuratore della Dda Prestipino e dal prefetto di Roma in commissione antimafia.
Il sindaco, all’indomani del ritiro delle deleghe – tra l’altro con beffa, molti assessori (d’altro canto pagati dalla collettività) hanno continuato a essere negli uffici e a organizzare eventi, Salsedo su tutti – ha ribadito che non c’era crisi e che stavano lavorando bene per Anzio, ha richiamato il nuovo “nemico” – l’opposizione che prova a dire la sua – ricordando che si vede in consiglio comunale se c’è crisi. Ebbene domani rischia di saltare tutto e come De Angelis diceva di Bruschini, se si è in questa situazione la responsabilità è sua. Di nessun altro.
Magari temendo di andare a casa, in extremis, domani mattina trovano una specie di “quadra” e raggiungono il numero legale, ma De Angelis sa bene che non è la strada per andare avanti. Per questo farebbe bene a battere un colpo, se vuole mantenere la credibilità che lo ha contraddistinto in passato. Dica alla città quali sono i problemi di una maggioranza che si è frantumata nonostante l’allargamento, spieghi i motivi per i quali dopo diversi “passaggi” da un gruppo all’altro alcuni consiglieri sui social continuano a fare distinguo – da ultimo Silani, eletto con la lista del sindaco e oggi di Fratelli d’Italia – dica se davvero c’era una manovra per portare Cafà alla presidenza del consiglio comunale con Piccolo “recuperata” in un assessorato e Ranucci fuori dalla giunta. Dica se è un problema il patto della pizza – o del popolo – quello che sicuramente, conoscendo il personaggio, definirà dei “vecchi e superati” (utili però quando servivano i voti…) se non di chi “ha rovinato Anzio”.
Dica se sono questi, i problemi, e non dover spiegare ai cittadini la biogas che apre, i poco di buono sulla soglia del Comune e vicini a troppi che “fanno” politica, il bilancio che fa acqua, il porto fallito, una gestione dei rifiuti che se fosse stata di Placidi lo avrebbe visto primo degli oppositori a urlare in consiglio comunale e non certo a vedere se l’appalto a Camassa va inteso dal 2015 o da quando è stato firmato il contratto, l’anno dopo. Non se la prenda con “avversari” sì bocciati dalle urne, i cittadini sono sovrani, ma ancora liberi di esprimersi in Consiglio e fuori.
Batti un colpo, sindaco: la responsabilità è tua. Sai che non meritiamo questa decadenza.
Un pensiero su “Sindaco, batti un colpo: la responsabilità è tua”