Il ritorno di Ranucci, la pagina “sparita”: tutto previsto

Doveva essere discontinuità, è perfetta continuità. “Le parole – diceva Nanni Moretti, tanto caro al nostro sindaco – sono importanti“. E lui ne ha usata una nel programma elettorale – discontinuità, appunto – e ne applica un’altra a Villa Sarsina, dicendosi orgoglioso di essere la continuità di Bruschini. Ci sarebbe da chiedersi se il buon Luciano va orgoglioso della “investitura” fatta superando ogni ostacolo, ma non è questo il punto.

Partiamo dalle rientrate dimissioni di Ranucci, il quale a proposito di continuità fa quello che fece (e per due volte) “il vero sindaco di Anzio” – come l’ha definita – e cioè Roberta Cafà, entrata in una maggioranza che non è mai stata così ampia. Sì, sì, l’impeto, le ragioni politiche, i chiarimenti, va bene tutto. Ma è difficile distinguere passato e presente. Ed era previsto che Ranucci rientrasse, bene hanno fatto Il Granchio e Laura D’Amore su Controcorrente a scrivere di “sceneggiata”. Come lo fu, allora, quella della Cafà e della Nolfi che pure si dimise e tornò sui propri passi. E’ Anzio, signori, non ci stupiamo. Qui, però, almeno ci si toglie lo sfizio di farlo notare.

Tra “Patto della pizza”, fuga da Forza Italia, nomi che iniziano a circolare, abbiamo la medesima continuità: pensare al prossimo candidato sindaco e non alle cose da fare per la città. Come – ad esempio – provvedere all’emergenza buche, già che parliamo di Ranucci. Mica una cosa difficile, su: i soldi in bilancio c’erano, bastava utilizzarli bene. Non come a via di Valle Schioia rifatta e già colabrodo o nelle zone limitrofe di Lavinio e in tutto il resto del territorio.

Stupisce, nel frattempo, che sia “sparita” la pagina facebook del Comune di Anzio, ma anche qui era ampiamente previsto e prevedibile. E sapete perché? Non basta avere un comunicatore ufficiale – che dimostra di saper fare bene le campagne – si pagava chi aggiornava quella pagina. Perché il “sistema Anzio” mica è solo di Placidi e compagnia, non prendiamoci in giro… Fa comodo dire che fosse tutta causa sua (ma i voti, al momento opportuno, sono serviti) ma poi nel “sistema” ci sono le associazioni vicine al sindaco che parlano di Rinascimento, quelle delle fatture numero 1 a settembre e via discorrendo. Ebbene qualcuno ha fatto notare – giustamente – che non si può pagare per aggiornare una pagina facebook dato che paghiamo già chi comunica ed è sparita. Pensate, nel suo maccheronico 3.0 anche Luciano Bruschini aveva capito l’importanza dei social, il sindaco consulta spesso facebook, la pagina finora era stata utilizzata al meglio per promuovere le iniziative dell’Ente ma si è volatilizzata.

E’ un errore, al quale va posto rimedio e pure subito. Ammesso che sia stato tolto un incarico che facciamo, il “dispetto” di tenerci le password? Suvvia… Peccato che solo il consigliere Marco Maranesi abbia sentito l’esigenza di far notare – sui social – che si buttava un decennio di lavoro. Al suo posto – e di qualche altro eletto di buona volontà (non disperiamo…) – andrei ad analizzare le spese che per aggiornamenti, software e compagnia ha il Comune ogni anno. C’eravamo rifatti da un pezzo l’intero sistema informatico. Ma questa sarebbe stata #unaltracittà e come ama dire il nostro sindaco, gli elettori hanno scelto diversamente.

La continuità, appunto.

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