Mense, pretese e nuova corsa contro il tempo ad Anzio

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Mangiano? Mangiano, mangiano….” Ce lo ripetiamo, scherzando, al bar dove di solito andiamo a pranzo, quando arrivano persone che non conosciamo. Ad Anzio, invece, è cosa più seria. Perché a meno di un mese dall’inizio dell’anno scolastico e a poco più di uno dall’avvio del servizio mensa –  non sappiamo come il Comune uscirà dall’angolo.

I bambini mangeranno, alla fine, dal 3 ottobre, ma serve una corsa contro il tempo non indifferente che certifica il fallimento di questa amministrazione. Motivo? Lo scorso anno, revocata la gara precedente dopo il parere dell’Anac, venne fatta una assegnazione “ponte” al massimo ribasso, con un servizio rivelatosi scadente vinto non a caso – forse – da chi era arrivato ultimo nella precedente gara. Il tutto nelle more di un nuovo appalto, mai fatto perché la maggioranza non s’è mai messa d’accordo – fino a qualche giorno fa – nel fare la “stazione unica appaltante” che andava fatta per legge. Il motivo? Si voleva in qualche modo avere il “controllo” su gare e garette, non meglio specificate “garanzie“.  Così con una macchina amministrativa allo sbando e la scelta di non decidere per tempo – come sempre – abbiamo assistito al balletto: l’area metropolitana no, Ardea prima no e ora sì, persino l’ipotesi Santa Marinella e dintorni, alla fine in extremis si è trovata la soluzione. Per più consigli comunali Teresa Lo Fazio ha chiesto invano “lumi“. Inascoltata.

Così fare un vero appalto per le mense oggi è impossibile, si dovrà trovare una soluzione alternativa, con meno garanzie sulla qualità rispetto a una gara vera e propria. Per le mense, ma anche per altro.

A proposito di bambini ai quali andrà garantito un servizio essenziale, le famiglie stanno ricevendo solleciti – due lettere uguali in cinque giorni, com’è noto tra Maggioli e affini e poste private non ci facciamo mancare nulla – poiché “risultano a vostro carico pagamenti insoluti“. Se non si regolarizza la posizione, niente iscrizione al nuovo anno.

Il Comune pretende, è giusto, pagare è un dovere,  ma dopo informatizzazioni in serie, “data entry” pure costosi e 3.0 rimasto nelle belle intenzioni, si ha la situazione di ciascun alunno? E perché arrivano i solleciti prima ancora del “conguaglio” che l’ufficio avrebbe dovuto trasmettere da tempo?

Ci sono conteggi? Pare di sì, ma numero di rientri e presenze non quadrerebbero. Sono mai stati rilevati ovvero “caricati” i dati per ciascun alunno? Mistero…

Mangeranno, tranquilli, mangeranno i nostri bambini. All’ultimo minuto, con chi offrirà costi più bassi, senza attenzione a migliorare i punti cottura o puntare sulla qualità. La corsa contro il tempo è partita.

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