“Gravi inadempienze“. La Corte dei conti boccia la delibera che autorizzava la fidejussione alla Banca popolare del Lazio per pagare la registrazione della concessione alla Capo d’Anzio.
La famosa “start up” – che tale non era – utilizzata per avere ulteriore credito in banca e provare ad aggirare la norma, è di fatto illegittima.
E’ l’ultimo fronte che si apre sulla situazione, tutt’altro che chiara, del porto di Anzio. La lettera è arrivata oggi ma c’è già grande fibrillazione negli ambienti del Comune, soprattutto di una maggioranza alla quale era stato garantito che non c’erano problemi con il voto alla fidejussione.
Lo stesso è stato fatto di recente, quando si trattava di pagare la parte che spettava all’ente perché il prestito non era mai stato onorato e la Banca non avrebbe più aspettato. Che succede ora? Per il porto nulla, per chi ha votato c’è più di qualche rischio.
Un voto sul quale l’opposizione, inascoltata, aveva sollevato dubbi di non poco conto. Inutilmente. I nodi, però, vengono al pettine e alla vacillante maggioranza di Bruschini mancava solo questa.