Chi li ha acquistati? Perché non funzionano? Due semplici domande che il sindaco 3.0 dovrebbe porre ai dirigenti vecchi e nuovi ogni volta che c’è un problema con l’informatica in Comune. L’ultimo – non nuovo – è quello legato al bilancio. Sembra un sistema a orologeria: siamo in ritardo, non rispettiamo un termine che è uno, et voilà: guasto informatico.
Nessun guasto, invece, per la fatturazione elettronica. Se ne parla dal 2008, una proroga dopo l’altra, è in vigore dall’1 aprile con delibera adottata in extremis dalla giunta (il 31 marzo) ma non parte. Motivo? Il programma della Maggioli non è stato avviato. Sì sì’, avete capito bene, sempre la solita azienda – a dire il vero leader in questo settore – della quale fatichiamo a vedere i benefici nei Tributi e che ora torna protagonista alle mense, dove facciamo un salto indietro di quasi dieci anni perché si emettono i bollettini ma non c’è più la tracciabilità di chi paga e chi non.
E nel Comune 3.0 è largamente in uso che ognuno compra i programmi che vuole, tanto nessuno andrà a dire nulla perché ha altro da pensare. Così sono trascorsi quasi due mesi dall’avvio della fatturazione elettronica e ancora nessun fornitore viene pagato perché chi ha dato il programma non lo avvia. Ma siamo su “Scherzi a parte”? Tempo fa il sindaco ammise di avere l’impressione che ognuno, nell’informatica che oggi muove il mondo ma fa arretrare come i gamberi il Comune di Anzio, facesse un po’ come voleva,
Questa della fatturazione, i guasti a orologeria, il “crash” della Ragioneria che non aveva neanche una memoria esterna mica il “cloud“…, le mense, il mezzo cassetto tributario e chi più ne ha ne metta. Sindaco, per piacere… E’ ora di mettere un po’ d’ordine, anche se il tempo è scaduto.