Bilancio, relazione copia-incolla e tutti i passaggi che mancano

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La virtù che premia la moderna amministrazione, infatti, non è tanto – e solo – l’attitudine alla programmazione ordinata del proprio operato nel breve o medio periodo, quanto una spiccata capacità ad aggiornare le proprie linee di azione cogliendo le possibilità che man mano si presentano. Diventa pertanto necessario sapersi destreggiare con precisione tra i vincoli e le opportunità che spesso si presentano in modo inaspettato o repentino. A proposito di quest’ultimo aspetto è solo il caso di riportare, come semplice esempio, l’effetto dirompente che le regole sul Patto di stabilità hanno prodotto sui comuni soggetti a tale disciplina, che si è inoltre manifestata in modo così mutevole nell’arco di ciascun esercizio finanziario“. Sono le ultime righe, quelle di pagina 82, della relazione al rendiconto di gestione 2014 recapitato in tutta fretta ieri – e ben oltre i termini consentiti – ai consiglieri comunali di Anzio. 

C’è un’informatica terra terra, nessun 3.0, che funziona perfettamente: è il “copia e incolla“. Già perché le stesse righe sono, pari pari, quelle del 2013. E l’intera relazione è identica, cambiano – per fortuna – almeno i dati di bilancio. Per il resto l’amministrazione ha nulla da dire, ci si limita a riportare cosa chiede la legge e a cosa servono i diversi passaggi. Nulla di più: 82 pagine uguali a quelle dello scorso anno.

Difficilmente l’amministrazione sarà sciolta per il ritardo accumulato e per il quale ha ricevuto la diffida dal Prefetto, ma sta rischiando (e di brutto) per altro. A parte che alla delibera di giunta nella quale si approva – e magari si discute – la relazione al rendiconto, della relazione non c’è traccia alla faccia della trasparenza, i problemi sono altri. Il primo è il mancato accertamento dei residui che arrivano alla cifra record, in totale, di 58 milioni di euro: quanti veri e quanti da eliminare? Il secondo, la mancata relazione dei revisori dei conti.

Ora, il bilancio consuntivo o rendiconto che dir si voglia, per giunta con una relazione copiata e incollata, arriva ogni anno e con scadenze ben note. Ci sono termini precisi che da ultimo il Sole 24 ore ricordava l’8 aprile , insieme a ciò che andava fatto rispetto ai residui da accertare.  Non c’è traccia, rispetto ai documenti noti oggi, di un solo passaggio rispettato. E poi c’è un macigno che qualcuno dovrà spiegare, ammesso che il bilancio passi lo scoglio dei revisori: 14 milioni e oltre di avanzo  possono significare due cose: l’incapacità di amministrare o quella di tenere i conti.

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