
Chi sia e come la pensi Pietro Cappellari è noto. Non da oggi, né dalle sue esternazioni sulla propria pagina Facebook in occasione delle manifestazioni sul 75° anniversario dello sbarco che hanno portato alla “cacciata” dei vertici della università civica. Personalmente il mio pensiero è lontano anni luce dal suo, ma in una democrazia tutti hanno il diritto di esprimersi. Chi sia e come la pensi sulla Storia del nostro Paese e di questo territorio – in uno dei periodi più bui dell’Italia – è ed era noto quando. – oggi come in passato- viene inserito nel cartellone ufficiale dell’estate nettunese il suo “Premio Tridente”
Giusto. Come era giusto (e noto chi lo proponeva, Cappellari appunto) inserirlo nel programma delle manifestazioni di gennaio, anche in virtù di quanto organizzato nei 7 anni precedenti con il premio. Solo che l’ex commissario Strati e la stessa dirigente che disse sì allora come oggi, si sbrigarono in fretta e furia a far pagare al vertice della Università civica le esternazioni di Cappellari non durante le cerimonie ma sui social.
Bene, se sono valide quelle ragioni qualcuno oggi vuole spiegare perché è nel programma ufficiale? E se qualcuno gli ha già imposto di non esprimersi sui social ovvero lo controllerà a vista? Perché se così non fosse nemmeno andava inserito nel programma.
Qualche mese fa la vicenda finì addirittura in Parlamento, risvegliò dal letargo persino qualche giovane virgulto del Pd, poi poco votato alle elezioni. Il commissario cacciò la direttrice dell’Università civica e decapitò il “board” a furor di popolo. Aveva dimenticato, insieme alla stessa dirigente, di avere autorizzato tutto. E adesso, indignati ne abbiamo? Parlamentari di lotta e di governo? Qualcuno che chiede le dimissioni di Coppola o la “cacciata” della dirigente ?
Eh no, dovrebbero adirarsi solo perché si dà spazio a chi la pensa diversamente. Non il massimo della democrazia ovvero il medesimo comportamento che avremmo avuto se 75 anni fa avessero vinto quelli che Cappellari prova a riabilitare.