Quello della piscina comunale di Anzio rischia di diventare peggio del caso Falasche. Ho sempre sostenuto, del resto, che quella fosse la punta dell’iceberg sulla gestione degli impianti e più in generale del patrimonio pubblico. La società domani riapre le iscrizioni, ma la proroga per gestire l’impianto è scaduta “a metà luglio” come previsto dalla delibera 112 del 28 dicembre. Adottata dalla maggioranza uscente che è poi, pure, quella entrante.
Non fosse altro che Bruschini ha voluto e blindato la candidatura dell’attuale sindaco, Attoni e Zucchini erano candidati, la Nolfi è stata eletta ed è tornata a fare l’assessore, l’ex delegato allo sport Millaci oggi è presidente del Consiglio comunale. Alessandroni si era dimesso, ma si è candidato ed è stato rieletto, quindi è tornato in giunta nonostante la inopportunità della vicenda Falasche.
Ma torniamo alla piscina, con in società (a meno che non sia cambiato qualcosa, nel frattempo) chi è finito sotto inchiesta per la vicenda Deportivo.
In quella vasca si sono vissuti momenti storici per questa città, soprattutto nel settore della pallanuoto arrivato negli anni ’90 fino alla serie A1. Ci sono intere generazioni passate da lì, ragazzini e adulti che hanno imparato a nuotare, è frequentata – si legge nella delibera – da circa 1000 iscritti e l’Asd Anzio nuoto e pallanuoto svolge una serie di attività per categorie disagiate, come è noto e come è riportato nello stesso atto.
Ma questo non basta, purtroppo: nella città del “ripartiamo dalle regole” e dell’annunciata “discontinuità” – benché fossero tutti nella maggioranza precedente – a che titolo viene occupato quello spazio? Di più, in Comune sanno bene che gli istruttori non hanno percepito, nonostante i 1000 iscritti dichiarati, gli ultimi due mesi di stipendi.
La delibera di dicembre è chiara: proroga fino a metà luglio, “nelle more della indizione di relativo avviso pubblico”. Sempre quell’atto stabiliva che “le procedure di gara dovranno essere espletate entro e non oltre la data della proroga”, cosa che non è avvenuta. Il dirigente con un titolo per un altro, avrà certamente avuto altri impegni.
Morale? Domani aprono le iscrizioni, il 12 settembre riprende l’attività come niente fosse e in presenza di una vicenda giudiziaria nella quale – in teoria – il Comune è parte lesa. Poi si vedrà, del resto le costituzioni di parte civile sono “a soggetto”.
Allora la domanda è un’altra, a che titolo la società utilizza quegli spazi, da domani? L’ex sindaco avrebbe detto #nzognende, questo propende per #ncentrognende. Troppo comodo.
Purtroppo il caso piscina rispecchia il sistema italia/anzio. Tanti cittadini sapevano, ma solo in pochi ci siamo ribellati alla prepotenza di chi sente padrone/proprietario dei beni di tutti. Perche tutti parlano male del nostro belpaese, dei politici, del lavoro che non c’è e poi la sera chiudono la porta e chi si e’ visto si e’ visto? Chi per anni ha lottato contro amministratori che approfittano dei beni di tutti e se li trova ancora davanti a fare da padroni, finalmente vede uno spiraglio quando i giornali riportano alla luce il fatto. Proprio questo e’ quello che occorre:far sapere a questi signori che il silenzio non ci sarà anzi grazie per il tuo appoggio a questa continua battaglia per la giustizia. Una goccia conta se sommata a tante altre. E spero che anche altri aprano gli occhi
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