A questo punto manca solo Berlusconi. Hai visto mai che possa fare un comunicato sul prossimo sindaco di Anzio anche lui? E’ noto che io di politica “non capisco un c…“, come ricordava la mia vecchia amica comunista, però qualche riflessione posso sempre farla. Ebbene negli ultimi giorni c’è stato un fermento da piena campagna elettorale, con la manifestata esigenza di riunire il centro-destra per arginare l’avanzata “grillina“. Fine comprensibile, al quale si potrebbe arrivare – così emerge – solo indicando il nome di Candido De Angelis.
Lo ha dichiarato Luciano Bruschini al Granchio, uscito sabato scorso, da lì si è scatenato il putiferio. Sono intervenuti tutti e di più a livello provinciale e regionale. Manca solo Berlusconi, appunto, ma il discorso è altro. La politica, spiega sempre chi se ne intende, è compromesso e quindi possiamo capire che dal secondo mandato di De Angelis al “continuiamo insieme” con il passaggio di testimone a Bruschini, fino a oggi, se ne cerchi uno. Dimenticando quello che è successo nel 2013, quando De Angelis sfidò Bruschini e assistemmo alla peggiore campagna elettorale di sempre. I due, senza che i rispettivi schieramenti si risparmiassero colpi di ogni genere, arrivarono al ballottaggio e vinse il sindaco uscente. Poi fuoco e fiamme, per poco, quindi il silenzio.
Ora si dimentica tutto, i grillini sono percepiti come il nemico pubblico numero uno (ma non è che all’opposizione abbiano brillato eh….) e Placidi candidato (e “sopportato” dai più) viene considerato perdente, quindi si va insieme. Si cerca l’ennesimo compromesso. Per vincere e fare cosa? No, perché fra i tanti intervenuti in questi giorni – da ultimi esponenti di Forza Italia (due sono eletti con la lista Enea, ma pazienza) tra i quali c’è chi non ha mai aperto bocca – nessuno ha mai provato a cercare un compromesso che so per una strada, il porto, una manifestazione pubblica, un progetto da portare a termine, una visione condivisa della città. E se qualcuno anziché alle strategie, alle repliche, a cercare chi a Roma possa dichiarare qualcosa si fosse impegnato la metà del tempo per Anzio, oggi staremmo meglio. Ma no, loro preferiscono pensare al futuro sindaco, tanto poi ci sono i compromessi.
Su una cooperativa piuttosto che un’altra, un dirigente con un titolo sbagliato sul quale tacere, i rilievi del Mef dimenticati, una mano alzata in cambio di una promessa, i bilanci che fanno acqua, la trasparenza che non c’è a cominciare dal presidente praticamente scomparso… E’ la politica, e ripeto non ne capisco, ma De Angelis che fa conferenze stampa con a fianco chi lo avversava in campagna elettorale ed è imputato al pari di Placidi, nello stesso procedimento? Le differenze dove sono?
Leggiamo che apre ai giovani, vuole un rinnovamento, riuscire dove è stato sconfitto nel 2013 con un progetto alternativo che nemmeno il Pd – in sede di ballottaggio – ha colto. Ma è acqua passata, l’ex sindaco e senatore ha ancora un appeal non indifferente, ma quale sarà il compromesso stavolta? Portare Placidi e Alessandroni alle nozze d’argento con il ruolo di assessore? Perché no, Sergio Borrelli con quelle da presidente del consiglio comunale? Ma soprattutto: quale idea di sviluppo della città – dopo averla martoriata e portata ai minimi termini soprattutto negli ultimi otto anni – ha il centro-destra di Anzio? No, ha i voti ovvero pensa di averli. Forse con le varie clientele di questi anni manterrà molto. Il resto pazienza. C’è una cosa iniziata e finita da Bruschini? Sì, la statua di Nerone. Punto.
Allora, compromesso per compromesso, forse è il caso che chi vuole un’alternativa decida di evitare di farsi del male da solo e cominci a presentarne una in grado di unire, non di dividere. E’ una riflessione, sia chiaro, io sono fuori dai giochi: l’ho detto e lo ripeto. Ma per immaginare davvero un’idea di città diversa, “altra” rispetto a chi l’ha governata finora, sarà bene uscire dalle liturgie di partito tanto care al Pd, fare tutti un bagno di umiltà, non uno ma dieci passi indietro, dialogare con chi è stufo di De Angelis-Bruschini-De Angelis ma non è attratto da Grillo, immaginare lo sviluppo di questa città e presentarsi sulla base di quello. Per qualcosa di bello, possibile, funzionale, duraturo e non contro qualcuno.
Decideranno gli elettori, il popolo è sovrano, ma dell’ennesimo compromesso del centro-destra questa città – a mio parere – non sa che farsene.