Dipenderà dai tempi del lavoro, al solito sai quando inizi e mai quando finisci, ma se riesco stasera sarò a Villa Adele per il concerto di Rocco Papaleo, dopo essere passato al botteghino e aver acquistato il biglietto. On line le vendite sono sospese su ciaoticket, l’evento è troppo “ravvicinato“.
Comprendo lo stupore: “A noi cosa importa?” ma voglio raccontare lo stesso il motivo per il quale – se riesco con i tempi – ci sarò. Ne avevo fatto questione di principio: finché non so quanto è stato speso dal Comune, non vado. Ci ha pensato il consigliere Andrea Mingiacchi a sopperire alla mancata trasparenza dell’amministrazione anziate (la segretaria è nuova ma finora nulla è cambiato), facendosi fornire i dati dagli uffici, anche se non basta.
Già, perché gli atti dovrebbero essere – e da tempo – a disposizione di tutti i cittadini sull’albo pretorio. Perché nell’elenco fornito al consigliere mancano quanti non hanno partecipato all’avviso pubblico ma sono comunque in “cartellone” (con ulteriori costi per il Comune? E in base a quale criterio?) e perché fatico a capire il motivo per il quale se uno fa un bando poi non indica sul sito chi ha partecipato, chi è stato scelto e per quale motivo; perché se un teatro apre a luglio oggi non si sa ancora come si è arrivati ad affidare quel servizio; il motivo per cui la giunta non ha mai dato un “indirizzo” sulle scelte da fare e, forse, com’è stato anche in passato, lo darà a cose fatte.
Dice ma che vai cercando, goditi lo spettacolo e non rompere. Già, quasi quasi… Però continuo a chiedermi – e a chiedere – perché un Comune debba sostenere spese senza ritorno se non quello degli omaggi per assessori, consiglieri e qualche maggiorente. Le scelte- apprendiamo – sono state fatte secondo il criterio costi/benefici. I primi li sappiamo, i secondi per la città fatichiamo a vederli.
Dice, oh… ma negli anni è sempre stato così, per Bob Dylan e Paolo Conte sono partiti centinaia di milioni delle vecchie lire, e tu vai a guardare gli spiccioli? Vero, erano altri tempi, non c’erano le ristrettezze di oggi e parliamo di miti della musica internazionale, con ritorno d’immagine (e anche di biglietti omaggio, non c’è dubbio) per la città finita sui media nazionali. Era un investimento, poi finito per mille motivi, qui si raschia il barile per spendere qualcosa e accontentare l’associazione, il consigliere, l’amico dell’amico di turno. E con scarsa trasparenza, finora, rispetto a criteri e atti pubblicati. E non ci venissero a fare il “balletto” che dipende solo dagli uffici, per favore….
Aspettando trasparenza e il rispetto dei diritti fondamentali del cittadino anziate o ospite….che viene privato del diritto a vivere tranquillo e a essere sentito se chiama aiuto da una stanza all’altra . …..Caro G. Perché non intervisti qualcuno a via dei Fabbri o a via Gramsci ?…..cari saluti GLO
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