Se le cooperative finiscono a “controllare” il Comune

commissariatoanzio

Che brutti tempi viviamo. Dice: “Le cooperative ci sono sempre state“. Certo, vero. Ma chi le gestiva – e in molti casi le gestisce ancora – non è mai sceso a tanto. Pur essendo impegnato in politica e in prima linea. Ti spiegano che tutti hanno diritto ad avere un’altra possibilità – ed è vero, lo dice la Costituzione – e che per legge le cooperative “di tipo B” hanno una corsia preferenziale. Dovrebbero integrare nella società chi ha avuto problemi con la giustizia. Benissimo.

Ad Anzio, emerge anche dagli atti dell’operazione “Mala suerte“, sono nel corso degli anni diventate altro. Ormai non ce n’è una che non abbia uno “sponsor” politico e che alzi la voce, anzi finisca al centro di indagini. Dice “Ma pure prima avevano sponsor politici“. Vero, ma o non indagava la magistratura o – più semplicemente – evitavano di mettere in atto comportamenti tali da interessare forze dell’ordine e Procura.

Qui dalle proroghe per il verde – con l’ipotesi di favori a “soci elettori” dell’assessore all’ambiente – alla vicenda del cimitero, dalla proroga per l’assistenza sui bus a una presunta estorsione per la gestione dei parcheggi al porto di quanti partono alla volta di Ponza,  dal presunto voto di scambio per lavorare con le aziende che si occupano dei rifiuti fino al passaggio del servizio da Giva a Parco di Veio (quando il sindaco disse in consiglio comunale “avete voluto le gare, ecco che succede…“) tornano negli atti sempre le stesse realtà.   E sempre con comportamenti che secondo la magistratura non sono consoni, al punto da configurare vicende penalmente rilevanti. Con gli eletti o gli assessori di riferimento ora formalmente indagati, ora “sfiorati” dalle carte, ma comunque con una responsabilità che è – quella sì – completamente politica.

Tutti sono innocenti fino a prova del contrario, questo valeva, vale e varrà sempre. Ma la deriva che è stata prese non piace affatto. L’indagine “Mala suerte” parla di droga, estorsioni, armi, persino un episodio di pedofilia.E diversi personaggi coinvolti “ruotano” sistematicamente intorno al Comune. Anzi, nelle carte sembrano addirittura vantarsene.

Non dice questo – ne siamo certi – la norma sulle cooperative che devono offrire la possibilità di riscatto a chi ha avuto problemi. Sarà bene che la politica di casa nostra ne cominci a prendere atto, anche se abbiamo l’impressione che sia ormai troppo tardi.

 

 

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