Sgarrupato sarà un errore, ma spiegate. E non sono candidato

banchivuoti

Ammettiamo che “sgarrupato” è offensivo. Avrei dovuto scrivere che conclude poco in termini di risultati per la città e non si sarebbe risentito nessuno. E forse si sarebbe parlato delle lettere spedite dall’Ufficio tributi e non di un giornalista che riporta notizie e oggi a maggior ragione pensa a tutto – ne possono stare certi – fuorché a candidarsi.

Comunque chiedo scusa a chiunque si sia sentito offeso per lo “sgarrupato”, riflettendoci meglio me la sono presa con una intera Istituzione – compreso chi è in regola con i pagamenti – e non è giusto. Era e resta un termine “colorito” per definire la situazione della città, sotto gli occhi di tutti, e non una offesa al Consiglio comunale. Chiedo scusa, come fece – è giusto ricordarlo – Paride Tulli dopo la bestemmia in aula ricordata in questo spazio nella serie di esempi di “offese” che non avevano portato, negli anni, ad alcuna levata di scudi.

Detto questo, però, stiamo ai fatti: esistono le 16 lettere dell’Ufficio politiche delle entrate? Sì.

E’ scritto lì che se i destinatari non pagano entro dieci giorni decadono ai sensi dell’articolo 63 del decreto legislativo 267/2000? Sì

Il totale, tra consiglieri direttamente e società a loro collegate arriva a circa 400.000 euro? Sì.

E’ su questo che servirebbero risposte non al sottoscritto, ma alla città. Perché è vero, come dice Gianfranco Tontini, che tutti possiamo dimenticare di pagare qualcosa. Era nelle premesse di ogni riferimento a questa storia, ma cosa succederebbe se tutti – il 15 novembre – dimenticassimo di pagare la Tari? Cerchiamo di riportare le cose ai fatti, quindi, è su quelli che si deve chiarire.

Per il resto il dibattito – inutile, a parere di chi scrive – nel consiglio comunale del 5 novembre, ha offerto altri spunti.

E’ stato violato un segreto d’ufficio? No, perché la lettera è stata fatta vedere a chi scrive da uno degli interessati.

E’ stata violata la privacy? No, perché non c’erano nomi di alcuni, chiesti agli uffici che vedranno se indicarli o meno.

Ha sbagliato l’ufficio a spedire quelle lettere, indicando la decadenza? E’ possibile, da quanto sentiamo e leggiamo, di certo la Cassazione  parla di cartelle di pagamento e non di avvisi come quelli che però ci sono e restano una notizia.Ha sbagliato a coinvolgere le società? Si accerti in Comune.

Non si poteva fare o c’è un complotto degli uffici? Si accerti…

E’ stato così anche in passato, come ha detto il sindaco? Allora qualcuno, forse, incompatibile lo era prima….

Di più: quelle cifre, come le altre relative a lettere che sarebbero state inviate “a 30.000 cittadini” come è stato detto in Consiglio comunale (possibile se i contribuenti sono 39.000, la lettere ha lo stesso tenore o è una ingiunzione?), sono nei residui? E ci possiamo fidare, a questo punto, di quei residui e degli accertamenti di quell’ufficio?

Resta il fatto che a “sgarrupato” – e chiedo ancora venia – si è risposto con accuse pesantissime e ingiustificate, partendo dal presupposto (errato) che io sia il candidato prossimo venturo. Ho detto e ripeto che non è così e ne ho spiegato il motivo, stiano tranquilli anche quelli che immaginando la candidatura venivano a proporre – dall’attuale maggioranza – liste già pronte e dopo il “no, grazie” hanno usato termini poco appropriati in questa triste vicenda. Ecco, rispetto a certa politica – che dalle nostre parti è trasversale – io preferisco tenermi la libertà di espressione. Come ho fatto sempre, al di là delle mie convinzioni ben note e che oggi tanto scandalizzano, mentre c’è chi non s’è mai occupato di ben altre tessere, incarichi e incompatibilità.

Per questo, citando l’immenso Pierangelo Bertoli  “le masturbazioni cerebrali, le lascio a chi è maturo al punto giusto”.

Per questo, prima di parlare di “pseudo giornalista” di “arricchimenti”, di usare “strumentalizzazioni” e “generalizzazioni” ma soprattutto il termine “infame” da parte del massimo rappresentante istituzionale in quel consesso, sarebbe il caso di rispondere sul problema sollevato dall’Ufficio tributi e divenute di pubblico dominio – è questo che non si doveva sapere… – com’è giusto che fosse. E preoccuparsi più di una città che di tutto ha bisogno, fuorché di storie come questa.

3 pensieri su “Sgarrupato sarà un errore, ma spiegate. E non sono candidato

  1. Bel articolo !! va al cuore dei fatti oggettivi !! Quanto a scusarsi dllo sgarrupato….ma perché ?? era rivolto a tutto il Consiglio ?? ok….va bene..perché il C

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  2. Diciamo che per usare un termine colorito, tra l’altro fra virgolette, ho coinvolto l’Istituzione. Offesa da molti altri, ma non per questo – se si è sentita tale – da offendere a mia volta. Ora vediamo se ci saranno ben altre scuse…. Grazie!

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