Un’amministrazione 3.0 sarà certamente attenta ai social network, dai quali apprendiamo che ieri – all’esordio del nuovo servizio mensa – ci sono stati ritardi considerevoli nella consegna dei pasti. Lasciamo stare il 3.0 spesso “de noantri”, sicuramente dal Comune – a partire dall’assessore Laura Nolfi e fino ad arrivare a chi si occupa della materia negli uffici – qualcuno avrà verificato com’è andato il servizio.
Avrà saputo, quindi, del ritardo, di insalata al posto delle patate scritte sul menu pubblicato sul sito del Comune, di pietanze portate già con il parmigiano quando i condimenti dovrebbero essere a parte.
Diamo alla All Food – che nel contestato bando precedente era arrivata tra le ultime – il beneficio dell’esordio? Ma sì….
D’altra parte quel bando era stato aggiudicato, secondo l’Anac, da una commissione formata in modo illegittimo, e quindi risolto quel problema ora se i pasti arrivano tardi che vai a vedere?
Come funzioneranno i pagamenti, poi, tra un data entry e l’altro – con ennesimo affidamento alla Maggioli – tra buste da spedire ed esperti vari, è ancora tutto da capire. Approfondiremo in seguito.
Oggi preme solo una domanda: fosse stata ancora dirigente la Santaniello, nel frattempo sospesa per le vicende relative alla condanna in primo grado, cosa sarebbe successo non tanto per i pagamenti, ma per il ritardo? Un caos che è facile immaginare.
Dove sono, invece, gli zelanti consiglieri che scoprono le mense a seconda, evidentemente, di convenienze politiche? I comunicatori seriali che fidano in chi “copia e incolla“? Tutti assenti. Ah, per favore: non diteci che mentre qui comunque si mangia, a Nettuno e in altri centri i bambini restano senza pasto. Francamente vorremmo sapere come funzionano le cose a Carpi o in altri Comuni dove le cose si fanno per bene.
Speriamo solo che dalle denunce del passato – il consigliere Maranesi sulla commissione, la Santaniello sulle pressioni che dice di aver subito – si faccia intanto chiarezza