Era inevitabile quello che è successo dopo che a Ivo Iannozzi, direttore del settimanale “il Granchio”, è stato chiesto di eleggere domicilio per difendersi dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa e di stalking. I colleghi e gli organismi di categoria non potevano certo tacere. Così Marcello Armocida si è reso conto di aver commesso un errore – fra l’altro con un’accusa improcedibile nei confronti di Iannozzi e del Granchio – e forse anche alla luce delle diverse prese di posizione ha rettificato la sua denuncia.
Lo stalking si riferisce a Fernando Mancini, personaggio che a Nettuno da mesi fa parlare di sé per le sue innumerevoli iniziative e denunce, non a Ivo e al giornale.
Occorre prenderne atto e guardare avanti. “Il Granchio” dovrà comunque difendersi dall’ennesima querela per diffamazione a mezzo stampa. Se ha sbagliato pagherà, è la legge, ma resta intatto – ad Anzio, Nettuno e in tutta Italia – il facile ricorso a querele temerarie. Se questo è un caso o meno lo stabilirà un magistrato, però tutto sommato questa vicenda dello stalking, come tutti i mali, non è venuta per nuocere.
Ha posto l’accento su quello che i giornalisti, qui come altrove, affrontano ogni giorno. Spesso, troppo spesso, solo perché hanno fatto il loro dovere.