Non c’è fine settimana, ormai, che piazza Pia sia occupata da qualche manifestazione. Dai fumetti ai fiori, dalla cioccolata ai presepi, non ci facciamo mancare nulla. E’ un bene, dirà qualcuno, crea “movimento“. Della qualità – a cominciare da quella dei gazebo – nessuno si preoccupa ma pazienza. Di chi gestisce e come, ancora meno.
Ieri però si è raggiunto il massimo. L’ennesima associazione, quelle non ci mancano ad Anzio, con promotore udite udite il redivivo Centro commerciale naturale, aveva organizzato una manifestazione floreale. La notizia è che il Centro commerciale naturale esiste ancora, come il suo sito inguardabile e dannoso per la promozione della città, pagato peraltro dai contribuenti.
Comunque è maggio, che diamine, se non parliamo di fiori…
Benissimo. A nessuno è venuto in mente che ieri – come avviene ormai da decenni – c’erano i volontari dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro con le loro azalee. Un impegno per la raccolta di fondi per la ricerca che non ha eguali e vede in campo volontari “veri”, che è stato relegato in un angolo. Chi era lì ha parlato di episodi tutt’altro che gradevoli.
A nessuno è venuto in mente, inoltre, che ieri decine di bambini avrebbero vissuto un momento importante della loro vita come quello della prima Comunione. Ad accoglierli all’uscita della chiesa una specie di Suk, mentre prima per entrare con la mini processione nella principale chiesa della città hanno dovuto fare una sorta di gimkana.
Ora va bene tutto, si facciano mercati e mercatini, proliferino associazioni di ogni genere – sperando senza costi per il Comune – ma un minimo di attenzione no? Tutti “sfrattati”, ci sono i fiori.