Diciamolo, è di qualche tempo fa. Non “stiamo” sulla notizia ma ciò non toglie che comunque la vicenda “fa” notizia. Già, perché a leggere la relazione del responsabile per la prevenzione del Comune – il segretario generale Pompeo Savarino – qui nulla è accaduto. E’ riferita all’anno 2014, si parla di un solo procedimento disciplinare avviato a carico di un dipendente per fatti penalmente rilevanti, ma che “non è dato sapere” perché ci sono indagini in corso.
Dobbiamo dedurre che non sia quello a carico dell’ex dirigente della Polizia locale Bartolomeo Schioppa, poi archiviato, per la vicenda del suo arrivo ad Anzio quando secondo l’ente “nascose” i procedimenti a suo carico. Li conoscevano tutti, poi quando si è definita la condanna per corruzione è stato sospeso dalla possibilità di utilizzare fondi ma ha comunque un ruolo dirigenziale diciamo “senza portafoglio” e tra le sue competenze rientra anche la sicurezza. Le vicende, va detto per la cronaca, sono accadute a Ravenna.
Non c’è alcun cenno – eppure nel 2014 si è definita con la condanna in primo grado e la sospensione – alla vicenda della dirigente Angela Santaniello. Tanto meno si fa menzione di un assessore condannato insieme a lei e al presidente di una cooperativa che forniva un servizio per il Comune, con l’accusa di concorso in corruzione. Ricordiamo che tra le contestazioni mosse sulla sospensione di fronte al Tar la Santaniello lamentava proprio il mancato avvio di un procedimento disciplinare.
Né si risponde sulla griglia alla richiesta “Se i fatti penalmente rilevanti sono riconducibili a reati relativi a eventi corruttivi, indicare a quali aree di rischio sono riconducibili i procedimenti penali” . Insomma, dalle nostre parti va tutto bene. Ora ci diranno che a quello schema si doveva rispondere e ciò è stato fatto, va bene, ma l’impressione è che volendo si poteva trovare il modo di inserire in quelle pagine quanto accaduto.
E c’è un’altra notizia, quella che conferma ciò che andiamo dicendo da tempo. E’ relativa alla trasparenza, all’accessibilità che per legge dovrebbe essere totale ma non lo è ancora: “Il livello di adempimento rispetto agli obblighi di trasparenza si può definire buono anche se si riscontrano delle criticità sulla quantità dei dati da pubblicare, sul coordinamento della normativa sulla trasparenza e quella sulla privacy. I limiti che non consentono di rendere l’attività di inserimento dati costante sono da ricondurre alla carenza di personale ma anche a programmi informatici che non “dialogano” tra loro“.
Sarà anche per questo, forse, che tra una riorganizzazione e l’altra del Comune, dirigenti sospesi e amenità varie, l’ultimo aggiornamento risale al 27 febbraio del 2014