Anzio calcio, grazie presidente Rizzaro. Adesso un passo indietro

Franco Rizzaro

Franco Rizzaro

A 90 anni dalla sua nascita l’Anzio calcio retrocede dalla serie D all’Eccellenza e non si è riusciti nemmeno a festeggiare degnamente un evento legato alla più antica società sportiva della città. Che sarebbe andata male si era capito dall’inizio, dalla “cordata” che avrebbe aiutato Franco Rizzaro che poi si è tirata indietro, fino ai campani interessati a intervenire, ai giocatori che sono andati via e ai ragazzi di Anzio che hanno comunque onorato la maglia. E’ lo sport, si vince e si perde. Su una cosa ha ragione – lo scrive su facebook – il collega Francesco Cenci, profondo conoscitore del mondo pallonaro dei campionati cosiddetti “minori” ma che tali non sono: “In questi ultimi anni di dilettantistico è rimasto poco, sembra più un semi professionismo, tra soldi da investire e impegni dei calciatori (6 giorni a settimana)…… La speranza è quella di vedere la squadra della città di Anzio tornare nel calcio che conta il più presto possibile“.

D’accordo, soprattutto sulla prima parte. Se poi torneremo nel calcio che conta presto o tardi dipenderà solo da noi. Sostengo da anni che nessuno ci obbliga a stare in serie D e che si può anche ripartire da zero, quindi mettere il segno dove si arriva per parafrasare un vecchio adagio. Se fino a oggi ci siamo permessi un campionato del genere dobbiamo dire grazie solo a una persona: Franco Rizzaro. Ci ha messo passione, prima dei soldi. Amore per una città che nemmeno è la sua sicuramente più di chi si vanta di essere portodanzese ma poi ha fatto nulla. Ci ha messo tempo, impegno, ha coinvolto la famiglia, ha fatto quello che ha potuto e forse di più.  Ha curato i giovani, e se abbiamo finito degnamente questo campionato è perché qualcuno poteva scendere in campo senza neanche sfigurare. Grazie davvero, Franco, ma proprio per questo ora è giusto che tu faccia un passo indietro.

Io non credo al titolo affidato a un sindaco, sono finiti i tempi in cui ci si identificava nella squadra della città e – peggio – quando il Comune poteva risolvere tutto. Non è più così e dobbiamo rendercene conto. Allora vediamo se c’è qualcuno di buona volontà che voglia mandare avanti la società. Senza pensare a quote, pagamenti, cessioni. Nulla di tutto questo. Rizzaro deve fare un ultimo regalo: cedere l’Anzio – l’aggiunta di Lavinio era indispensabile quasi 25 anni fa, ma non è mai piaciuta – a chi vuole portarlo avanti senza strafare. Garantendo la continuazione del settore giovanile ai livelli attuali e allestendo una squadra di Eccellenza che sia davvero di dilettanti, come dovrà esserlo quella che un giorno tornerà in D. Parlando chiaro e dicendo quanti sono i soldi disponibili e dove si può arrivare.

Perché la rovina di questi campionati è stata “drogarli” con stipendi passati per rimborsi, procuratori, pacchetti di quote e via discorrendo. Non solo ad Anzio, ma in tutta la Lega dilettanti.

Discorso generale a parte, chiunque prenderà in mano le sorti dell’Anzio avrà un obbligo a parere di chi scrive: Franco Rizzaro presidente onorario. Se ancora esiste il calcio in questa città, se ancora esiste la matricola del 1924,  è grazie a lui.

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