Scrivo mentre ti stanno per dare l’ultimo saluto. Non ci sarò, purtroppo, conosci le infernali macchine di un giornale. Hai combattuto finché hai potuto con una grande dignità, caro professore. Perché questo eri, Andrea Bottone, prima di impegnarti politicamente e di fare il giornalista.
E’ stato bello “scontrarsi”, amichevolmente, su idee diverse di “fare” un giornale. Noi – con me Ivo e gli altri del Granchio – legati al territorio, tu che andavi a cercare i leader nazionali e li portavi in trasmissione a Radio Omega sound. Noi che facevamo il giornale, te che guardavi anche alla politica.
Al punto di candidarti in solitario, alle ultime amministrative di Nettuno, perché il centro-destra, “quel” centro-destra che aveva portato allo scioglimento del Comune, non ti apparteneva più. Se ne va una persona perbene e soprattutto impegnata in ciò che faceva e questo è sempre un male. Perché di impegno, tra Nettuno e Anzio, abbiamo grande bisogno.
Ti sia lieve la terra, Andrea, e un abbraccio alla tua famiglia.