“Guarda che serve uno su Anzio, c’è da seguire il baseball ma non solo, parlo io con il Conte“. Mi avvicinai così a Latina Oggi, ormai oltre 25 anni fa, grazie a Pierluigi Cavallini (la foto è del “Giornale del Lazio”) che ci ha lasciato questa mattina . Lui era corrispondente da Aprilia, aveva cessato la collaborazione con il Tempo per avventurarsi nel nuovo quotidiano. Aveva seguito il Conte, al secolo Paolo Brunori, ma anche Gigi Cardarelli e Romano Rossi. Avrei conosciuto tutti dopo, a presentarmi l’occasione era stato proprio lui, dopo una chiacchierata a Campoverde presente il nipote, Gianlorenzo, che abbraccio fraternamente, e la scoperta della mia passione per questo fantastico mestiere.
Un personaggio d’altri tempi, un linguaggio da giornalismo “arcaico” per allora – quante liti sulle maiuscole da togliere… o sulla Benemerita… – ma senso della notizia innato. Arrivava prima, non ti faceva prendere “buchi“, di Aprilia sapeva tutto.
Da quello che “serviva” su Anzio, infatti, arrivai in redazione e poi a coordinare le pagine provinciali. Con Pierluigi il confronto – lo scontro a volte – era quotidiano. Ma “sulla” notizia lui c’era. Sempre. Non che fosse appassionato di cronaca, ma della sua città sicuramente sì.
Pazienza per qualche maiuscola di troppo e scusa “Cavallo” se qualche volta non ci siamo capiti. Se oggi sono arrivato fin qui è grazie alla tua segnalazione al Conte: “Sei appassionato, va bene così, guarda che serve uno su Anzio...” I casi della vita.
Ciao Pierluigi e grazie di tutto.