Speravamo in una presa di posizione del sindaco, Luciano Bruschini, in quanto firmatario dei discutibili e giuridicamente poco sostenibili decreti di nomina degli “ispettori ambientali”. Ma anche in quanto responsabile diretto della sicurezza sul territorio. Speravamo che dicesse: ci abbiamo provato, non ha funzionato, restituitemi i tesserini e finiamola qui, anzi mi scuso con la persona aggredita. Nulla.
Speravamo in una convocazione urgente – da parte dell’opposizione, Tontini escluso perché un suo sostenitore dopo la presenza che ha fatto approvare il regolamento sanitario è diventato , sarà una coincidenza, “ispettore” – del consiglio comunale. Nulla.
Speravamo perché l’aggressione di domenica è la punta di un iceberg di come è stata gestita alla carlona – per non dire peggio – la vicenda di chi doveva svolgere un ruolo di educazione e controllo ma si è trasformato in “sceriffo”. Calpestando regole, con persone scelte senza criterio se non quello di appartenenza ad alcune associazioni e/o politico ovvero aver sostenuto Patrizio Placidi alle ultime elezioni. Ah, associazioni che fra l’altro erano proposte per la cancellazione dalla Regione o non iscritte proprio.
Credo sia eloquente il commento che ormai l’ex comandante della polizia locale, Samuele Carannante, ha lasciato su un blog precedente: “ho sempre espresso parere contrario su tale metodo di gestione (questo è uno dei motivi che hanno portato alla mia prossima rimozione)...”
Il metodo è quello usato nell’individuare un agente della polizia locale, nel frattempo anche punto di riferimento di almeno una delle associazioni prescelte, per indicare chi avrebbe fatto l’ispettore ambientale, distaccarlo all’assessorato all’ambiente e dire che il servizio era svolto dalla polizia locale quando così non è. Opporsi – a questa e altre vicende – a Carannante è costato il posto. D’altro canto non è dirigente, speriamo solo che chi arriva non faccia la fine dei predecessori…
Il servizio è stato gestito dal settore ambiente, con determine di liquidazione firmate dal dirigente a tempo di record e servizi svolti sul territorio arrivati sul tavolo di chi è stato, al tempo stesso, controllore e controllato.
I volontari – a quelli che lo hanno fatto con questo spirito va solo reso merito – avevano come rimborso 10 euro al giorno. Nulla, certo, ma nessuno ci ha ancora spiegato quante sanzioni sono state fatte, quanti soldi entreranno nelle casse del Comune e quanti andranno alla Provincia, quanto il servizio ha fatto sì che le discariche a cielo aperto diminuissero.
Su una cosa l’assessore Patrizio Placidi ha assolutamente ragione: sono i cittadini a sporcare. E’ incontrovertibile. Ci sarebbe da aggiungere che se tu fai la differenziata in tutta la città e lasci i cassonetti in centro qualcuno che viene a gettare l’immondizia c’è. Se poi fai la differenziata e la bolletta invece di diminuire aumenta, allora qualcuno che dice chi me lo fa fare lo trovi. Non hanno ragione, sia chiaro, ma il Comune non ha brillato. E se proprio doveva impiegare gli ispettori non era il caso di “piazzarli” in una zona dove i sacchetti oggi vengono tolti – da costose squadre “volanti” che poi paghiamo noi – e domani si ritrovano? Forse qualche sanzione reale e la fine delle discariche a cielo aperto oggi l’avremmo.
Non ero in conferenza stampa e mi spiace, speravo che altri dimostrassero a Placidi che può urlare e prendersela con i giornalisti quanto vuole ma i fatti parlano chiaro. E i giornalisti – magari lui è abituato a una stampa più docile – ci sono per raccontare. O magari per ricevere, come è capitato a chi scrive, qualche “simpatico” messaggio, rispedito al mittente, dagli ispettori.
Sostiene l’assessore: “Li abbiamo pagati fino al mese di ottobre. Il loro tesserino, tuttavia, è valido fino al prossimo mese di giugno e molti hanno continuato a svolgere il proprio compito, che lo ricordo è educativo e sanzionatorio solo in casi estremi (la sanzione che gli Ispettori annunciano, viene poi formalizzata dalla polizia municipale), a titolo volontario”. Dobbiamo dedurre, per esempio, che la richiesta di sapere di chi fosse un terreno a Falasche di qualche giorno fa fosse un’iniziativa degli “sceriffi” e lo stesso valga per un verbale – in possesso di chi scrive – del 28 novembre. C’è almeno un tesserino (si veda la foto di ieri) che scade ad agosto. E poi la storia dell’ispettore che ha aggredito Fortini sospeso: ma come, il servizio non era cessato a settembre? O anche lui “volontariamente” andava in giro a controllare chi getta le cose nei cassonetti, sperando di elevare una sanzione e poi avere in cambio non più della pacca sulla spalla da Placidi, dato che i pagamenti non ci sono più? E quei tesserini, le auto con l’autorizzazione “di servizio”, le palette che usano – sempre gratis, ce lo dice l’assessore, da ottobre – non sono una violazione? Caro assessore, come si gira si gira questa vicenda puzza. E anche molto.
Non c’ero alla conferenza, ma sarebbe stato interessante sapere anche quando il “porta a porta” – con quello che paghiamo… – inizierà anche in centro. O cosa ne pensa, Placidi, dell’azienda che ha vinto come tutti si aspettavano e ha un’interdittiva antimafia. Perché lui – che evidentemente tanto bene ha amministrato… – si candida a guidare questa città. E allora certe risposte dovrebbe darle.