Rifiuti, quello che non va. Sui costi record interviene anche De Angelis

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L’ex sindaco Candido De Angelis offre un dato di lettura diverso del costo esorbitante che i cittadini di Anzio stanno pagando per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, senza peraltro avere alcun beneficio. Lo fa attraverso la sua pagina facebook e utilizza il costo pro-capite che ciascun residente – neonati compresi – sopporta ad Anzio per la “bolletta” dei rifiuti che il Comune ha inserito nel piano finanziario 2014.

Non solo aumenti spropositati e situazione fuori controllo, come da mesi denunciano fra gli altri i cittadini del comitato Tares equa, ma un costo pro-capite che non ha eguali. Vero che nel dover pagare la tariffa il riferimento è a nucleo familiare e metri quadrati, ma è altrettanto vero che il dato fornito da De Angelis è preoccupante.

Se in Italia la media a persona è di 203 euro, in Lombardia si pagano 123 euro e nel Lazio – dove ci sono i noti problemi – 247. Ad Anzio battiamo questo record, perché con oltre 15 milioni di euro di piano finanziario (modificato fino all’ultimo e ancora francamente poco comprensibile) si arriva a una media pro-capite di 286,17 euro. Senza andare troppo lontano, a Nettuno, il piano finanziario è poco meno di 9 milioni e mezzo di euro e i nostri “cugini” non arrivano a 195 euro pro-capite.

Il dato fornito da De Angelis – che da senatore ha fatto anche parte della commissione sul ciclo dei rifiuti – è un altro tassello rispetto alla dissennata gestione del settore nella nostra città. Aspettiamo venerdì le “barricate” in consiglio comunale, quando si parlerà fra l’altro anche di variazioni di bilancio e ci sarà modo – magari – di affrontare ciò che non è stato possibile dire nella famosa assise dell’1 agosto, quella dei 10′ di ritardo e di tutto il resto.

Sempre che si faccia quel Consiglio,  perché la vicenda dei “dissidenti” non sembra ancora rientrata e perché di fronte a certi dati magari qualcun altro in maggioranza vorrà chiedere lumi a Patrizio Placidi della sua gestione del settore e di una città che non trova alcun giovamento dal prezzo – salato – che sta pagando.  Ammesso che la singolare formula con la quale arriva al 70% di differenziata fosse vera, dovremmo almeno avere un beneficio nella tariffa. Macché…

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