Il criterio? Non avere criteri. L’anarchica amministrazione di Anzio

E’ comprensibile che dopo un articolo del genere c’è chi si risenta. Il ruolo della stampa è – piaccia o meno – quello di scrivere, riportare fatti. Sarebbe strano il contrario. Anzi lo è, quando sistematicamente si ritiene un giornale “amico” e uno no, un giornalista bravo e l’altro incapace, solo a seconda di ciò che scrivono di una persona o di una vicenda. Sono passati decenni ormai da quando Giampaolo Pansa, in una lezione universitaria, illustrando il suo “Carte false” invitava noi giovani aspiranti giornalisti a fare i “cani da guardia” del potere… E’ più recente, invece, l’invito dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a tenere “la schiena dritta“. Inviti e appelli, sono il primo a riconoscerlo, che spesso sono caduti nel vuoto. Anzi, sono il primo a non difendere mai i giornalisti per partito preso. Ma premesso il ruolo che ha avuto, ha e continua ad avere chi svolge questo lavoro – a maggior ragione a livello locale – il discorso è un altro. Di più: per sgomberare il campo ritengo – è un modesto parere personale – che gli spettacoli organizzati da Nomeldt – ma anche la serata con la lingua dei segni, quella del volontariato vincenziano – sono stati tra i migliori della “Estate blu”.

Ciò non toglie che nel 2014 si fa ancora fatica a capire come funzioni. Meglio, cosa significhi: “Considerato che sono pervenute numerose proposte spontanee da parte di operatori economici che richiedono di inserire all’interno del cartellone eventi di spettacolo di vario genere (…) tra le varie proposte pervenute in modo spontaneo è stato ritenuto di interesse il progetto...”

Lo troviamo in ogni atto di liquidazione copiato e incollato e dobbiamo dedurre – ma possiamo sbagliare – che ad Anzio arrivino una serie di proposte e che poi qualcuno ritenga quella di Tizio più meritevole di quella di Caio. Sulla base di cosa? E quali sono le proposte scartate? E perché? Va dato atto all’assessore Laura Nolfi di essere stata “sul pezzo” l’estate intera, di avere dato vita a una serie di manifestazioni in grado di accontentare un pubblico variegato. Si deve dedurre che ciò è quello che l’amministrazione vuole.

Sia chiaro: nessuno ha dubbi sul fatto che siano state seguite le procedure di legge, come ci ricorda lo stesso assessore in un lungo comunicato, e si sia lavorato durante l’inverno. Basterebbe sapere – e far sapere ai cittadini, con un manifesto, un annuncio sul sito del Comune 3.0, quello che si vuole – che dal giorno X a quello Y si possono presentare le proposte e che ci sarà chi sceglie sulla base di…

Invece per questo, ma anche per l’assegnazione dei locali pubblici, del patrocinio con simbolo del Comune e di un’altra serie di vicende, il criterio è non avere criteri. Visto mai che un’amministrazione di centrodestra proceda e abbia fatto proprio lo slogan anarchico “è vietato vietare?”

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