Il Nautico a rischio, l’inutile “rimpallo”. Si facciano i lavori

La chiusura per problemi di sicurezza della succursale di Anzio dell’istituto nautico è una sconfitta. Nell’italico rimpallo di responsabilità, le scuole superiori sono di competenza della Provincia (oggi Città metropolitana di Roma) ma quella struttura che fino a qualche anno fa ospitava il tribunale è di proprietà del Comune.

Che la mise a disposizione senza cedere l’immobile, così volle il sindaco Luciano Bruschini. Sostenendo che è sempre un patrimonio ed è bene tenerselo. Si poteva fare? Evidentemente sì, ma quella scelta – come molte altre – non è mai piaciuta al sindaco di oggi, Candido De Angelis, il quale prima del consiglio comunale che discuterà anche del nautico incontrerà i dirigenti scolastici e i rappresentanti della Città metropolitana per trovare una soluzione. E’ noto che di Bruschini, del resto, gli sono sempre e solo serviti i voti, in nome di un’unità vincente alle urne ma di fatto mai esistita se non faticosamente nell’amministrare la città. Che non a caso è allo sbando.

Il punto non è questo, però. Avere una scuola vuol dire rispondere a una visione, dire che in questa città serve il Nautico, formare giovani per una delle vocazioni di Anzio. Il successo avuto lo dimostra, non è semplicemente la scuola “sotto casa” ma risponde a determinate esigenze. E’ noto come tra me e Laura Nolfi le posizioni siano distanti, ma quando venne annunciata quella scuola le feci i complimenti. Che ripeto oggi.

Per avere il Liceo classico che oggi è un gioiello l’allora amministrazione guidata da Giulio D’Amico, assessore Maria Vittoria Frittelloni, mise a disposizione un seminterrato a Lavinio per iniziare. Poi si acquistò l’ex Asilo Savoia. Non è che si brillasse per sicurezza e rispetto delle norme, anzi. Erano sicuramente altri tempi, ma oggi fare quei lavori al Nautico è un dovere. Non dimentichi, il sindaco, che ospita la polizia locale in uno stabile ristrutturato a forza di lavori sotto soglia, se è stato fatto quello (e lui si tenne il dirigente) non saranno i lavori per tenere aperta una scuola, in uno stabile del Comune, a mandarlo in rovina. Si facciano le procedure d’urgenza, quello che è consentito dalla legge, si valuti dopo tutti questi passaggi se cedere lo stabile alla Città metropolitana, ma non si perda quella scuola.

Avremmo perso tutti.

L’istituto nautico, ogni tanto una buona notizia

laura nolfi

L’assessore Laura Nolfi

Andiamo a memoria, rischiando di sbagliare, ma l’ultima scuola istituita ad Anzio è stata – ormai  30 anni fa – il liceo classico. Una scelta, lungimirante, fatta dalla giunta guidata da Giulio D’Amico con assessore alla pubblica istruzione e cultura Maria Vittoria Frittelloni. Un’era politica fa, anche se Luciano Bruschini già c’era – assessore ai lavori pubblici – e c’è ancora oggi, sindaco.

Va salutata assolutamente con favore, allora, la notizia dell’arrivo ad Anzio dell’istituto  nautico che sarà presentato domani. Quando si tratta di una cosa buona, va riconosciuto. Soprattutto quando la politica svolge il suo ruolo, ascoltando le istanze che arrivano dal territorio. A chi amministra si chiede di dare risposte sì alle esigenze quotidiane, ma anche di lasciare qualcosa di duraturo. Una scuola lo è, pertanto vanno fatti i complimenti a tutti coloro che hanno portato avanti questa iniziativa.

Non se la prendano a male gli altri ma va una particolare menzione all’assessore Laura Nolfi e a un’insegnante che per la crescita della scuola sul territorio è in prima linea da una vita, come Anna Maria Palagiano.

Detto questo, va sottolineato che la scelta del Nautico – dopo che per anni ragazzi di Anzio sono andati a Roma se non a Gaeta – dovendo aprire un istituto era la più logica da fare. Legata al mare, come la città. Ci si pensava da tempo, ma evidentemente adesso c’è stata la possibilità ed è stata sfruttata. Bene.

Solo su una cosa non ci troviamo d’accordo, non è una novità ma riguarda il sindaco. Faccia una cortesia, dire che tutto ciò avviene “insieme all’inizio dei lavori per la realizzazione del nuovo Porto” è continuare ad alimentare un’illusione. Di quell’inizio lavori sentiamo parlare dalla seconda campagna elettorale di De Angelis, per favore basta. Ce ne riparli quando finalmente inizieranno, perché ignoriamo che fine abbiano fatto bando, finanziamento e via discorrendo.

Domani è un giorno importante e spiace non esserci per lavoro. Un giorno di festa, quasi: non lo roviniamo con certe promesse.