Sorpresa, apre il palazzetto dello sport. Ma è agibile?

Da non credere. Con un’amministrazione comunale latitante, sotto la lente d’ingrandimento della commissione d’accesso, incapace di dire una parola sul giovane morto ammazzato e la città fuori controllo, domani – martedì 26 luglio – apre il palazzetto dello sport. Niente taglio del nastro, né roboanti comunicati, tanto meno inviti in massa alle autorità e ai cittadini. E neppure una partita di basket, pallavolo, calcetto (che già lo avrebbe usato) o esibizioni di pattinaggio (idem). Non ci saranno atleti, perché lo si apre per espletare le prove del concorso per l’assunzione di cinque vigili urbani. I partecipanti hanno ricevuto la convocazione per andare lì.

Peccato che dopo aver speso molto di più di quanto fosse preventivato – circa 400.000 euro dal 2019 oggi tra ripristini, pulizie straordinarie e chi più ne ha ne metta – dopo averlo trasformato in deposito per le compostiere mai usate, aver chiesto pareri con colpevole ritardo, quel posto non abbia ancora le carte in regola. Sì, avete capito bene. Si continua a calpestare la legalità delle cose quotidiane, incuranti del rispetto di basilari norme.

Pensate si legge in una delle tante determine che: “in fase di sopralluogo congiunto con la Commissione Spettacolo, è emersa l’assenza di parere da parte del Coni sul progetto iniziale”. Quello di oltre dieci anni fa. Chiedersi chi fosse sindaco e chi fossero gli zelanti dirigenti “signorsì” è retorico, sono sempre loro. Ebbene quel parere non c’è ancora, non è bastato fare domanda e versare il dovuto. Per chi vuole approfondire le norme del Coni sono queste ma si sa che ad Anzio spesso ci sono interpretazioni a soggetto. Persino il responsabile del servizio patrimonio, rivolgendosi al Coni, ha scritto nella determina che: “la validazione di progetti per impianti sportivi privi del parere costituisce una violazione dei compiti del responsabile del procedimento e può portare alla nullità degli atti con tutte le possibili relative conseguenze amministrative”. Una semplice domanda, allora: come si fa a usare la struttura? Sono a posto tutte le carte?

L’inaugurazione è stata annunciata e rinviata più volte perché ci si accorgeva di una serie di mancanze e a mettere la parola fine era stata la richiesta del consigliere Giorgio Buccolini sull’agibilità dell’impianto. Panico, ci si è accorti che non c’era.

E non è che nel frattempo sia arrivata, anzi pare che l’ultima commissione pubblico spettacolo – aspettando il parere del Coni che andava richiesto all’epoca – abbia sollevato dei dubbi. Dalle tribune alle porte anti panico, fino ai servizi igienici.

Però, domani, ci entreranno gli aspiranti agenti di polizia locale, quelli che un giorno dovrebbero controllare l’applicazione delle norme. Diteci che è uno scherzo, su…. E speriamo, per chi si assume la responsabilità di usare quella struttura, che nessuno abbia problemi. Altrimenti quel palazzetto che domani sarà usato per una finalità diversa da quella prevista, non aprirà più. Forse prima di citare in ogni dove Giulio Rinaldi, al quale sarà intitolata la struttura, era il caso di preoccuparsi per tempo.

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