
Sergio Borrelli
“Aho, guarda che se prendo un impegno lo mantengo“. Poteva lasciar perdere, il giudice aveva proposto l’archiviazione della denuncia che avevo presentato nei suoi confronti per l’infelice uscita sull'”infame“, riferita al sottoscritto e pronunciata in Consiglio comunale. Invece Sergio Borrelli, presidente nell’ultimo ventennio della nostra assemblea civica, mantenne la parola data.
Voglio ricordarlo, oggi che ci ha lasciati, partendo da questo aneddoto. In politica è difficile, è noto, che qualcuno rispetti gli impegni. Invece lui – uomo della Prima Repubblica, persona per bene – andò lì e prima di iniziare fece le scuse concordate.
Ero arrivato a presentare denuncia perché in una precedente seduta si era superato il limite. Altri consiglieri avevano già provveduto, lui tentennava, mi spiegò che non ce l’aveva con me, che rispettava il mio lavoro e che qualche “infame” voleva sfruttare politicamente quella vicenda dei morosi (mai chiarita, peraltro). Anzi, era convinto di sapere chi mi avesse dato la notizia, gli dissi che sbagliava come in effetti era. Ma l’iter era partito, concordammo le scuse e il ritiro della querela, ma con una solerzia senza eguali il magistrato propose l’archiviazione. Velletri sa sempre stupire, del resto… Sergio poteva persino contro denunciare, invece andò lì e spiegò.
Andai a stringergli la mano, subito dopo. Lo conoscevo da tempo, ero ragazzino e lui era già in Comune. Con lui se ne va un modo di interpretare la politica che – come ricordava nelle sue parole di chiarimento – non ho mai condiviso. Però ci siamo rispettati. E chiariti in quella occasione.
Borrelli in questa città è stato tutto, da assessore a presidente del consiglio comunale, da presidente dell’allora comitato di gestione della Usl Rm35 a consigliere all’acquedotto di Carano. Dai tempi della Dc in poi ha attraversato la vita politico-amministrativa sempre da protagonista. Con risultati che fatico a vedere, per i cittadini, ma questo è un aspetto che in un momento del genere passa in secondo piano.
Non sono mai stato tenero con lui, da ultimo alla guida del Consiglio comunale (dai giornalisti identificati ai regolamenti interpretati a soggetto), non la pensavamo alla stessa maniera sullo sviluppo della città, ma gli riconosco di essere stato leale. Non è da tutti.
Ciao Sergio, grazie. E un abbraccio ai tuoi familiari