Ho commesso un errore, quindi è giusto rettificare rispetto a quello che leggerete dopo. La riscossione non sarà affidata a un soggetto privato esterno, ma alla Agenzia delle entrate. Ringrazio chi me lo ha fatto notare e ha spiegato.
Resta valido il resto, cioè la richiesta di verità sui conti.
All’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di Anzio c’è come quarto punto: “Affidamento alla riscossione coattiva delle entrate comunali, tributarie e patrimoniali all’Ente“. Quando scrissi che si sarebbe arrivati a tanto – con una montagna di residui fatti da chi ci governa da anni, molti ormai non esigibili – e che l’affidamento andava verso un privato, venni apostrofato con veemenza, anzi minacciato è il termine corretto. L’assessore Zucchini replicò e qui trovate le sue affermazioni. E’ passato poco più di un anno, il nodo arriva al pettine. Quale maggioranza – se allargata o meno al gruppo di De Angelis – lo approverà, si saprà venerdì. Ma occorre sbrigarsi, la Corte dei Conti altrimenti potrebbe chiedere “lumi“.
Il discorso è un altro: rischiamo il dissesto per una gestione “disinvolta” in questo settore, nella quale sono finiti tra i morosi anche consiglieri comunali e assessori, vicenda che occupò l’assise civica su quanto scritto da me e non su chi dovesse pagare. Il metodo del “poi vediamo” ci ha portato a residui attivi per decine di milioni di euro e non si venga a dire che hanno fatto tutto gli uffici, l’indicazione politica è stata chiara in questi anni. E -sbaglierò – ha riguardato più i “furbi” che quanti, invece, hanno reali difficoltà.
Ebbene, finalmente, si decide di andare a riscuotere affidandoci, appunto, all’esterno. Il consiglio comunale darà un atto di indirizzo, gli uffici faranno il resto. Speriamo di sapere a quanto ammonta il carico di mancati pagamenti ed elusione, ma anche cosa è stato fatto per cercare di recuperarla finora. Il timore è che sia poco, molto poco.
Una cosa è certa, se davvero realizzeremo #unaltracittà la prima cosa sarà quella di dire ai cittadini qual è la verità sui conti. Chi ci ha portato nelle condizioni in cui siamo, del resto, lo sappiamo già.