
Ribadisco, Luciano Bruschini, sindaco di Anzio, è persona perbene, di specchiata onestà e uomo delle istituzioni. Lo conosco da una vita e lo ripeto. Come lo dicevo quando in campagna elettorale qualcuno – oggi suo alleato – tirava fuori una storia di Acqualatina, questo almeno dovrebbe riconoscerlo.
Ha fatto bene a incontrare la stampa, ha detto la sua e ne prendiamo atto, ho scritto in passato che è andato oltre le righe con le accuse ai cittadini e ripeto pure questo.
Non faccio film, per quello che mi riguarda riporto fatti. Lo facevo, lo faccio e lo farò. Così come, se mai avrò un ruolo in Comune sul quale sono stato chiarissimo e trasparente, la stessa passione e rigore che metto nel mio lavoro porterò in una nuova esperienza.
I fatti, appunto, a proposito del “non c’è illegalità diffusa“.
1) Indagine servizi sociali: ex assessore condannato, ieri anche dalla Corte dei conti, per proroghe, insieme a un imprenditore che poi ritroviamo anche in altre indagini.
2) Indagine “Malasuerte”: vede non indagati ma coinvolti personaggi politici importanti, andati a mediare per quella che sarebbe diventata un’estorsione. Incontro al quale – lo ha detto Zucchini in Tribunale – c’era anche il fratello del sindaco. Certo, erano andati lì per un accordo commerciale diventato altro, non potevano sapere. In quella stessa indagine ci sono personaggi che hanno portato voti e sostenuto questa maggioranza, i soldi dell’estorsione – per inciso – finivano ai familiari di un boss di camorra detenuto al 416 bis.
3) Indagine “Evergreen”: il settore ambiente che è finito come sappiamo e gli investigatori che dicono chiaramente che l’assessore Placidi aveva rapporti con un personaggio in odore di ‘ndrangheta. Guarda caso, quando Federica Angeli scriveva (e veniva querelata) quel nome compariva. Controlla la zona di Lavinio stazione, guarda caso l’unica dove Bruschini ha “doppiato” De Angelis all’ultimo ballottaggio. Sarà un caso, appunto, ma è un altro dei motivi per i quali non capisco perché Candido sia tornato sui propri passi rispetto al 2013. Sempre in “Evergreen” emergono strane manovre su biogas, terreni, distributori, lavori, appalti…
4) Indagine “Touch down”: ancora ambiente, un assessore che interveniva a gamba tesa per le gare, dispone chi far assumere e chi cacciare. Oggi Bruschini prende le distanze, ma dire che non sapeva ciò che avveniva alla luce del sole è francamente eccessivo. Ah, l’imprenditore di Cisterna dice (millantando, può darsi) che a cacciarlo “sono stati Placidi e il sindaco” e quello stesso imprenditore era pronto a sponsorizzare la campagna di un altro assessore. Ah, è agli arresti il titolare dell’azienda che ha gestito le mense senza una gara e poi con una proroga, della proroga, della proroga… Non è coinvolta Anzio, per dovere di cronaca, ma la ditta è la stessa
5) Indagine proroghe verde: ancora ambiente, ancora l’assessore e il dirigente coinvolti, una consigliera comunale, il primo dei non eletti della Lista Enea che ha rinunciato a entrare essendo imputato con Placidi, cooperative che fino a ieri hanno lavorato con il Comune mentre i loro rappresentanti erano esponenti vicinissimi alla maggioranza. L’udienza di ieri è stata rinviata ad aprile. Nell’ambito della vicenda del verde c’è l’inchiesta per le minacce e le percosse nel passaggio da “Giva” a “Parco di Veio”
6) Impianti sportivi: a Falasche per pagare hanno dovuto aspettare che questo povero scemo, insieme ai colleghi del Granchio, scrivesse che il Comune si era “dimenticato” di riscuotere. Per la gestione di quell’impianto, affidata di fatto all’assessore Alessandroni, ci sono un’indagine per evasione fiscale e una per furto di energia elettrica. Al Deportivo ci ha pensato la Finanza, la politica fingeva di non vedere (ma prima del ballottaggio Bruschini e i suoi festeggiavano proprio lì) e un ex dirigente molto potente e tre funzionari si ritrovano indagati perché il Deportivo non pagava.
7) Mef: una relazione durissima di fronte alla quale ci sono responsabilità dell’ex segretario e dei dirigenti, vero, ma la politica, se c’era, che faceva?
8) Le cose quotidiane: mi piace chiamarle così, perché la legalità inizia dalle vicende di ogni giorno. Se uno assume un dirigente con un titolo sbagliato, magari “imposto” da un assessore, ripara. Se chi deve controllare è pure controllato, se valgono titoli per i quali la Corte dei conti ha sanzionato l’ex segretario, se un consigliere comunale sostiene di avere un atto prima che esca e lo riferisca a un’azienda che pagherà tangenti, un assessore va a chiedere al dirigente di sbrigarsi a “cliccare” perché deve accontentare una ditta vicina e questi lo fa….
9) Pressioni: ne hanno denunciate l’ex segretario Pompeo Savarino, l’attuale Marina Inches, la dirigente Angela Santaniello. C’è gente coinvolta in “Malasuerte” e altra di inchieste diverse che in Comune gira negli uffici come nulla fosse.
10) Il resto: l’hotel chiuso con un’ordinanza e nel quale, con i buoni uffici della politica, arrivano i migranti, le concessioni revocate a consiglieri comunali, quelli che erano morosi e il problema era chi lo scriveva e non chi doveva pagare ed era di fatto incompatibile, l’estate con chi litiga sul palco da montare, le assegnazioni ad amici degli amici, le tante fatture numero 1… e una serie di altre vicende diciamo “minori”
Non è “illegalità diffusa“? La vediamo diversamente. Come abbiamo idee diverse rispetto alla città. Non è questione personale, caro sindaco, non ce l’ho con te. Magari fosse un film, forse avrebbe un lieto fine.
Un pensiero su “Caro sindaco, sappiamo che sei onesto ma magari fossero film…”