Un giorno, forse, arriveranno davvero le navi da crociera. Il rischio, come cantava Francesco Guccini, è che “noi non ci saremo…”
Il riferimento è al bando del porto, nuovamente caldeggiato dalle colonne del settimanale il Granchio dal capogruppo di Forza Italia, Massimiliano Millaci, e dal delegato al turismo Luciano Bruschini, che dopo aver scoperto il porto stesso ci illustrano le sue potenzialità.
Bando che come abbiamo provato a spiegare in passato è contro le indicazioni date al Consiglio d’amministrazione della società – votate alla presenza del sindaco Luciano Bruschini in assemblea dei soci della Capo d’Anzio – e difficilmente avrebbe mercato se riproposto alle medesime condizioni di prima. Indicazioni che andavano e vanno – nessuno le ha ancora revocate – in senso opposto alla gestione del bacino per consentire alla Capo d’Anzio almeno di sopravvivere.
Allora, forse, si sta tentando un azzardo. Il sindaco lo ha detto a più di qualche interlocutore, dopo averne parlato apertamente in Consiglio comunale, lui il bando vuole farlo e se andasse deserto intende assegnare direttamente il progetto a un soggetto disposto a investire sul porto. Saranno i “turchi-napoletani” dei quali si sente parlare da tempo o i fantomatici russi? E perché se vogliono realizzare davvero il porto non partecipano al futuribile bando che sarà, fra l’altro, a livello europeo?
Ecco, questa ipotesi non ci piace affatto perché è fuori dalle regole a noi note. Al solito, però, il sindaco è tuttologo e la soluzione sarà pure praticabile, per questo visto che i cittadini hanno ancora il 61% delle quote, dovrebbe dirci qual è.
Ricordiamo, infine, che il bando necessita di pubblicazione, sei mesi di tempo per le offerte e tutto il resto che sappiamo. La Capo d’Anzio non ha il tempo di fare questo, perché rischia di portare i libri in Tribunale.
A che azzardo stiamo giocando? E la Regione ha niente da dire su una situazione che si è trascinata fin troppo oltre dopo l’inversione del crono-programma?