L’hotel, il lavoro, la politica. Salvate il soldato Succi

Il prefetto Franco Gabrielli (Ansa)

Il prefetto Franco Gabrielli (Ansa)

Ma tu guarda questo 3.0… non fai in tempo a dichiarare che la struttura è idonea che subito dopo esce la notizia di una denuncia. Tardiva, forse, perché per un anno tutti sapevano che era rimasto aperto ma nessuno è intervenuto fino al “caso” immigrati.

Comunque è il tempo dei giornali via web, delle notizie che corrono e che restano tali, qualunque sia il mezzo utilizzato per divulgarle. Notizie intorno alle quali il consigliere comunale Umberto Succi, che interviene direttamente a difesa di un hotel che formalmente non è suo, ponendosi in condizione di sostanziale incompatibilità, continua la sua battaglia. Viene da parafrasare il film “Salvate il soldato Ryan”

Così il “soldato Succi” arriva ad annunciare denunce e persino le dimissioni, al termine dell’ennesima giornata convulsa intorno a una struttura che – a oggi – risulta ancora chiusa da ordinanza del sindaco. Si sta premendo sulla Asl per risolvere la vicenda, a quanto apprendiamo, ma aspettiamo le carte.

E’ chiaro che il consigliere tira l’acqua al suo mulino, altrettanto evidente che c’è chi lo ascolta e scrive, ma proviamo per un attimo a immaginare un ristorante chiuso con un’ordinanza nel quale – dopo che la struttura è stata affittata – si apre una pizzeria? E’ un esempio per dire che se è chiuso l’albergo non si può aggirare l’ostacolo con la storia dell’accoglienza. Potremmo fare tanti altri esempi, ma è lo stesso consigliere a venirci in soccorso e a far porre una riflessione che lui per primo – a nostro modesto parere – insieme al sindaco e alla maggioranza, dovrebbe fare. Succi afferma, nel primo articolo di ieri mattina, che lavoro e politica vanno tenuti distinti. Ha ragione. Ma se non fosse stato consigliere comunale forse l’hotel sarebbe stato chiuso a dicembre 2013, quando una nota della Asl è misteriosamente sparita in Comune. Sono trascorsi altri sei mesi e forse lì non si sarebbero ospitati anziani, con una vicenda che ha portato ai ferri corti lo stesso Succi e l’ex assessore Italo Colarieti.

Forse, quando il 12 marzo scorso – 10 mesi dopo l’ordinanza e i dirigenti brutti e cattivi – la Asl ha detto che poteva essere riaperto il piano terra, non avrebbe avuto una revoca parziale dell’ordinanza stessa il medesimo giorno. L’esatto contrario dello “stalking amministrativo” del quale parla Succi. A meno che il sindaco – che l’ha firmata – non dimostri che è così per tutti i cittadini. Forse, se non fosse stato consigliere comunale, quindi personaggio pubblico e che interviene costantemente sulla vicenda, non ci sarebbe stata tutta questa attenzione.

E non c’entra la politica con l’arrivo di profughi? Speriamo proprio di no…

Stiamo leggendo ogni giorno come funzionavano le cose con queste cooperative e le pesanti, pesantissime, responsabilità di una Prefettura che pur di sistemare gli immigrati fa bandi l’8 maggio con scadenza l’11, passa su case inagibili, alberghi chiusi, strutture fatiscenti, si prodiga per Castelnuovo di Porto. Intanto cooperative al centro di una delle più grandi inchieste degli ultimi anni si “ingrassano”, assumono politici, garantiscono che non ci siano problemi all’arrivo dei richiedenti asilo.  Ad Anzio, Nettuno, Ardea, ovunque. Ecco, se questo è lo Stato sul territorio diciamo che Succi e il nostro Comune lo interpretano al meglio, di cosa vogliamo lamentarci? Servirebbe un colpo di reni del neo prefetto Franco Gabrielli. Chissà…

Ps: l’annuncio via web di denunce è stato preceduto, per il sottoscritto, da quello a voce, riferito da una terza persona, lunedì. Stavolta le intenzioni sono state più veloci del 3.0

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