Centro senza addobbi, le responsabilità del Comune e quelle dei commercianti

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E’ desolante, non c’è dubbio, arrivare al centro di Anzio e constatare che non c’è l’albero di Natale né un minimo di luminarie. Il Comune quest’anno non ha ancora provveduto. Se ci dicessero: scusate, c’è la crisi, facciamo solo una cosa simbolica, saremmo i primi a capire. In realtà sembra che si tratti di normali ritardi burocratici. Della serie che Natale arriva ogni anno, il 25 dicembre, da oltre 2000 anni, ma qui di programmare una minima iniziativa non se ne parla proprio. Si improvvisa…

Detto del Comune in ritardo, stupisce che nessun altro si sia prodigato per mettere qualche addobbo. La crisi, vero, ma insomma… E chi avrebbe dovuto farlo? Semplice, chi in questi anni ha preso soldi pubblici per fare – alla fine – poco o nulla.

Parliamo del Centro commerciale naturale, costato alla collettività decine di migliaia di euro ma del quale non si vede una sola iniziativa. Fallito così, fra l’altro con una serie di arredi in gestione e abbandonati. Finiti i soldi della Regione e del Comune, il centro ha chiuso i battenti – ammesso li abbia mai aperti – il sito internet anzioinpiazza.it ha l’ultimo aggiornamento a gennaio 2011 ma in compenso fa bella mostra sulla pagina facebook dello stesso centro un’amaca tra le palme, su una spiaggia esotica. Sul sito l’unica cosa certa sono i simboli del Comune e della Regione Lazio, possibile non hanno nulla da dire? Possibile nessuno si accorga degli spaghetti alla sorrentina che erano all’inizio e restano oggi indicati come uno dei prodotti tipici di Anzio?

E se il centro commerciale naturale, al contrario ad esempio di quello che succede a Formia, non ha organizzato nulla né immaginato di mettere una luminaria, non sembrano preoccuparsi gli altri.

L’associazione Andromeda, ad esempio, pure molto attiva quando si tratta di organizzare mercatini di dubbio gusto in piazza Pia e con i conti mai resi pubblici (d’altro canto è vero, è un’associazione anche se ha rapporti  con il Comune….), stretta collaboratrice dell’assessore Giorgio Bianchi per “Anzio notte blu” dello scorso luglio, non ha pensato ad addobbi o luminarie.

Lo stesso vale per chi organizza il mercatino di via Porto Neroniano e via Agrippina. E vale, perché no, per l’associazione Giovani commercianti Anzio – la “risposta” alla notte blu, dieci giorni dopo, con “Tutto in una notte” ovviamente realizzato grazie al contributo del Comune. Dal quale è stata liquidata – per la cronaca – la fattura “numero 1” dell’associazione. Non ne aveva fatte prima, né a dire il vero nessuno la conosceva fino alla serata del 22 luglio, magari visto che ci sono dei giovani qualcosa poteva immaginarlo per un addobbo…

Deve farlo il Comune l’addobbo, non c’è dubbio, e l’albero. Ma qui continua a funzionare che il pubblico paga e il privato non mette nulla di suo. Salvo piangere, dopo, sul latte versato.

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