Ti arriva un verbale da chi vuole capire. Da chi ha avuto il “richiamo” dagli ispettori ambientali ma scopre qualche singolarità. Certo, ha sbagliato e vorrebbe anche pagare – è un cittadino che di solito rispetta le norme – ma a leggere il foglio resta colpito.
L’italiano è quello che è: “La presente segnalazione permette all’utenza di ottemperare alle norme segnalate senza l’emissione di sanzioni amministrative e/o penali entro un termine di 5 giorni e consegna della documentazione presso l’ufficio ambiente, settore ispettori ambientali comunali siti in…”
Segnalazione segnalata? Già, ma quale poi? E cosa dovrebbe consegnare il cittadino per evitare l’emissione di sanzioni? Si ignora, anzi pare una gag di Totò. Ma è solo un aspetto di questo raffazzonato servizio messo in piedi evidentemente in fretta e furia. Ricordiamolo: senza alcun bando, né criteri sulla scelta dei volontari.
L’altro aspetto è formale. Nella polizia locale – riportata nel verbale subito dopo la scritta Città di Anzio – non esiste un nucleo ispettori ambientali. Non risulta essere mai stato costituito e, se lo è stato, non fa capo alla polizia locale. Né se ne trova traccia sul sito del Comune alla voce “Amministrazione trasparente”. Di più, si parla nel verbale di un “responsabile del settore ambiente” che non risulta mai nominato e anche in questo caso non è indicato sul sito. Dove, giova ricordarlo, alla polizia locale corrispondono: comando territoriale Anzio centro, decoro urbano – controllo lotti – commercio, comando territoriale Lavinio, servizi contravvenzioni, notifiche, pronto intervento, segnaletica. All’ambiente e sanità, invece, corrispondono: gestione rsu, servizio tutela parchi e giardini, ufficio gestione sicurezza, ufficio igiene e sanità.
Chi ha preparato i fogli dei verbali? E dove sono il nucleo e il responsabile? Mistero. Segnaliamo la segnalazione – si gioca eh… – hai visto mai che qualcuno risponde?