E’ francamente difficile, per un profano, cosa sia cambiato dall’1 agosto a oggi. Allora è stato approvato il bilancio di previsione del Comune di Anzio – con la situazione che conosciamo e le contestazioni che saranno oggetto di un ricorso al Tar – ora si torna in consiglio comunale per riconoscere debiti fuori bilancio. Sono stati “scoperti” solo ora? C’è poco da crederci, mentre una versione più realistica è che per anni siamo stati presi in giro.
Ci raccontavano, lo raccontavano anche ai loro consiglieri di maggioranza che “osavano” chiedere, che i conti erano a posto. Ci dicevano che la Corte dei Conti o la Ragioneria dello Stato muovevano contestazioni che non avevano fondamento. Spiegavano che i 700.000 euro risparmiati in discarica non potevano andare per coprire i residui come chiedevano i dirigenti perché andavano usati per i servizi, così come venivano “sperperati” i 700.000 euro circa del rimborso Recordati, usati persino per pagare dei quadri a Villa Sarsina. Lo dicevano, da una maggioranza boriosa, a chiunque osasse porre dei dubbi. Adesso, però, i nodi arrivano al pettine. Quei debiti, fattura per fattura, andranno certificati, votati, pagati. Ovviamente saranno i cittadini a pagare, mica chi per anni ha messo la testa sotto la sabbia e ha finto di non sapere o ha voluto farci credere che era tutto a posto. Rileggiamo le interviste del sindaco Luciano Bruschini, le dichiarazioni dell’allora assessore Giuseppe Mercuri, e scopriamo che la parola d’ordine è sempre stata che non avevamo debiti. Alla faccia. Ora, finalmente, capiremo qual è la reale situazione. Almeno speriamo.
Così come, forse, comprenderemo qual è la condizione della Capo d’Anzio per la quale c’è una fidejussione da rinnovare con garanzia del consiglio comunale. Speriamo che il sindaco voglia dire – una volta per tutte – cosa si prevede per il porto e fare il quadro finanziario dell’intera operazione. Perché una fidejussione al buio non si può dare. Qualcuno provi a farlo notare anche in maggioranza, magari…