Piscina e rimborsi, è bene fare chiarezza

Premessa: chi ha investito sulla piscina di Anzio ha certamente dato alla città un impianto moderno e funzionale, chi scrive alla politica ha “dato” e non ha alcuna intenzione di proseguire ma come racconta il l’amico e collega Lidano Grassucci (ci piace fare citazioni a vicenda), c’era un certo “Piuccio” che “pe gli giusto se faceva accide”.

Ecco, dopo quello che ha pubblicato Agostino Gaeta su Controcorrente (“Un bagno finanziario in piscina”) e dopo il puntuale intervento del Movimento 5stelle (che ha scoperto anche altri “ristori”) attraverso il portavoce, Marco Cesarini, ho deciso di andare oltre e presentare una richiesta di accesso agli atti. Senza altro fine che era quello di “Piuccio” e dopo essermi a lungo impegnato sugli impianti pubblici, dal caso Falasche a quello del Deportivo che – guarda caso – era riferito sempre alla piscina.

Nella determina con la quale il dirigente “signorsì” impegna 230.000 euro dei cittadini di Anzio per pagare gli aumenti di gas e luce che avrebbero fatto saltare il piano economico finanziario della società Anzio waterpolis arl, concessionaria dell’impianto, ci sono una serie di vicende che vanno quantomeno chiarite. Se poi la società ha veramente diritto a quelle cifre ben venga, ma nella massima chiarezza.

Da qui la richiesta di accesso, dalla quale speriamo in tempi di Commissione straordinaria non si provi ad allungare il brodo, come si faceva quando la politica che ci ha portato allo scioglimento per condizionamento della criminalità guidava Anzio.

Ecco, allora, che è bene i cittadini sappiano se è stato rispettato o meno il codice degli appalti, cosa ha chiesto la Anzio Waterpolis con la sua istanza del 9 agosto 2022, cosa ha risposto il Comune il 18 agosto di un anno dopo, se esistono e cosa contengono i verbali del cosiddetto “ampio contraddittorio” del quale leggiamo nella determina del 28 dicembre, cosa contiene la nota inviata dal Comune il 26 ottobre scorso, cosa il verbale del 27 novembre, perché ci si è “uniformati” alle linee guida di una federazione sportiva e qual è la fonte normativa di riferimento per farlo e soprattutto perché non ci si è rifatti alle linee guida Anac-Ragioneria generale dello Stato essendo la concessione un partenariato pubblico privato. Aggiungo che andrebbe risposto anche ai 5stelle sulla regolarità o meno del pagamento del canone. 

Ora, come si dice, domandare è lecito e rispondere è cortesia. Si attende fiduciosi, perché in questo caso è anche una indicazione di legge. Cosa che ad Anzio, almeno in passato, spesso è stata “sorvolata”. Vedremo ora.

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